Argentina

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Asociación del Fútbol Argentino

                     
Asociación del Fútbol Argentino
Fondazione: 21 Febbraio 1893
Confederazione
FIFA 1 Luglio 1912
CONMEBOL 9 Luglio 1916
Sede: Viamonte 1366, Ciudad Autónoma de Buenos Aires, Argentina
Sito ufficiale: www.afa.org.ar/

L'Asociación del Fútbol Argentino (Associazione del Calcio Argentino, abbreviato in AFA) è la federazione argentina di calcio. Fu fondata il 21 febbraio 1893 a Buenos Aires da Alexander Watson Hutton e ha come colori nazionali il bianco e il celeste. La AFA è affiliata alla FIFA dal 1912 e alla CONMEBOL, confederazione alle cui competizioni partecipano le squadre di club e la Nazionale argentina, dal 1916. Nel corso della sua storia ha esperito varie fusioni, in seguito alle quali sono state apportate svariate modifiche alla formula del campionato nazionale.

Nel 1891 venne fondata la prima federazione calcistica d'Argentina, la Association Argentine Football League. Essa organizzò il primo torneo calcistico, il campionato argentino di calcio 1891, che si concluse con la vittoria del Saint Andrew's. Una vola terminato il torneo, la federazione si sciolse. Nel 1892 non fu disputata alcuna competizione, mentre l'anno seguente Watson Hutton, professore, riunì i rappresentanti di vari club esistenti (Old Caledonians, Quilmes, Lomas, Flores, Saint Andrew's e English High School) e fondò la Argentine Association Football League (il cui nome richiamava quello dell'estinta AAFL), e scelse come sede calle Venezuela 1230. Trasferitasi a calle Del Temple, la Federazione definì il regolamento del campionato, che venne disputato dal 23 aprile al 30 luglio e vide la vittoria del Lomas. La rapida espansione del calcio in Argentina portò al graduale aumento del numero di squadre partecipanti (e di conseguenza di società affiliate alla AAFL), che arrivò a 7 nel 1896; nel 1898 il torneo tornò a essere disputato tra 4 squadre, e negli anni successivi aumentò di nuovo, sino a raggiungere le 6 squadre nel 1902. Nel 1899 fu creata la Segunda División, il secondo livello del campionato. L'associazione fondata da Watson Hutton proseguì nell'organizzazione dei tornei sino al 1902: in quell'anno cambiò nome, assumendo la denominazione "Argentine Football Association". Nel 1900, in collaborazione tra la Federazione calcistica dell'Uruguay e la AAFL, fu inaugurata la Tie Cup, primo torneo per squadre di club a livello internazionale dell'intera America. Fu anche il primo dei vari campionati di calcio del Río de la Plata, che videro affrontarsi i migliori club argentini e uruguayani.

Nel febbraio 1903 la Federazione cambiò nome; il presidente era Francis Hepburn Chevallier-Boutell. Nei primi anni del XX secolo, la AFA fece crescere ulteriormente il numero di club affiliati e di compagini partecipanti al torneo; inoltre, nel 1906 fu organizzata la seconda serie in modo tale che i campionati includessero promozioni e retrocessioni. Nel 1912 si ebbe la prima scissione interna: Estudiantes, Gimnasia Buenos Aires e Porteño si separarono dalla AFA e crearono la Federación Argentina de Football. In quello stesso anno la AFA si affiliò alla FIFA, con il risultato che il suo campionato fu ufficialmente riconosciuto, mentre quello della FAF no.

Nel febbraio 1912 venne istituita la Asociación Argentina de Football, di fatto la medesima AFA con alcune modifiche: escluse le tre dissidenti Gimnasia, Estudiantes e Porteño, il campionato fu organizzato tra sei club, quelli rimasti. Nel 1913 il torneo fu esteso a 15 squadre. Il 23 dicembre 1914 la FAF si ricongiunse alla AAF, venendone inglobata: così, nel 1915 venne organizzata una Copa Campeonato comprendente 25 squadre. Il numero venne poi ridotto anno dopo anno, sino ad arrivare alle 19 formazioni del 1918. Nel 1916 la AAF si affiliò alla neonata CONMEBOL. Nel 1919 si verificò un'altra scissione: 13 squadre lasciarono (con modalità diverse: alcune di loro volontà, altre furono espulse) la AAF e crearono la Asociación Amateurs de Football. Come era accaduto per la precedente separazione, il torneo della AAF fu quello regolarmente riconosciuto, mentre l'altro fu considerato non ufficiale dalla FIFA. La situazione creata dalla contemporanea presenza di due federazioni nello stesso Paese generò svariate controversie: per esempio, i calciatori potevano giocare in due squadre allo stesso tempo, una per associazione; ciò creò delle frizioni tra le società. La AAF proseguì le proprie attività, organizzando ogni anno la Copa Campeonato, che andò ampliandosi sempre di più, raggiungendo le 23 partecipanti nel 1922 e nel 1924; nel 1925 la federazione decise, di conseguenza, di ridurre le squadre a 18. Il 28 novembre 1926 la AAm decise di riunirsi alla AAF, originando un cospicuo aumento del numero di affiliate e, di riflesso, di partecipanti al campionato, che giunse a comprendere 34 formazioni.

La federazione, ricomposta la propria unità, organizzò dunque un nuovo torneo, la Primera División: alla prima edizione (1927) parteciparono 34 squadre. L'assenza di retrocessioni (solo nel 1928 due club furono declassati, Liberal Argentino e Porteño) portò a un ampliamento del torneo, che alzò a 36 il numero di società in massima serie. Nel 1930 il campionato terminò regolarmente, ma all'inizio della Copa Campeonato 1931 18 squadre si allontanarono dalla AAAF, federazione dilettantistica, e ne crearono una professionistica: la Liga Argentina de Football.

La creazione della LAF portò al cambiamento del nome della AAAF, che divenne aperta a "Amateurs y Profesionales" (dilettanti e professionisti), anche se rimase di fatto un torneo dilettantistico, ancorché riconosciuto dalla FIFA. Il campionato organizzato da questa federazione incluse, in massima parte, squadre minori, mentre le più importanti erano migrate nella LAF. Nel 1933 l'associazione tornò al vecchio nome di Asociación Argentina de Football; il 3 novembre 1934 la LAF si riunì alla AAF, creando la Asociación del Football Argentino.

La Asociación del Football Argentino istituì la Primera División professionistica; tutte le squadre appartenenti alla vecchia AAAF furono retrocesse. 14 squadre presero parte al nuovo campionato. L'AFA proseguì nell'organizzazione del torneo, regolarmente riconosciuto dalla Federazione continentale, sino al 23 dicembre 1937: in quell'anno si separò dalla CONMEBOL. Nel 1939 l'associazione attraversò dei cambiamenti amministrativi, che portarono alla modifica del nome in Asociación del Fútbol Argentino (assumendo dunque una forma completamente in lingua spagnola, senza parole in lingua inglese).

Nel 1939 si creò la AFA: il presidente era Adrián Escobar. Nel 1940 la federazione si riunì alla CONMEBOL, tornando dunque a tutti gli effetti nella "regolarità". Le modifiche alla formula del torneo furono inizialmente meno frequenti, e compresero di solito solo variazioni al numero dei partecipanti. La Primera División venne disputata con regolarità, con cadenza annuale. Nel 1955 la AFA decise di modificare i parametri per decidere la risoluzione dei pari merito. Dal 1891 si procedeva a classificare le squadre secondo la media-gol, mentre dal 1956 al 1966 si utilizzò un criterio particolare: si calcolavano i punti ottenuti con squadre con posizione in classifica equivalente e quelli raccolti con le prime 5. Nel 1967 si scelse di adottare il numero di reti segnate per decidere quale squadra dovesse classificarsi sopra le altre, mentre dal 1971 si considera la differenza reti. A partire dal 1967 il campionato fu organizzato secondo il modello Metropolitano-Nacional, e ogni stagione comprendeva due competizioni a sé stanti; dal 1985 al 1990 si adottò invece la classica formula dei campionati europei. A partire dalla stagione 1990-1991 il torneo viene giocato in Apertura e Clausura.

Nel sistema calcistico argentino, le prime due divisioni comprendono club provenienti da tutto il paese, mentre le divisioni inferiori sono suddivise con criteri geografici. I club con affiliazione diretta all'AFA, ovvero quelli provenienti dalla capitale Buenos Aires, dalla sua area metropolitana e dalle città di Rosario, La Plata, Santa Fe, Zárate, Campana, Luján, Junín e Cañuelas, disputano i tornei "Primera Metropolitana", mentre quelli provenienti dal resto del paese prendono parte alle divisioni "Torneo Argentino".
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Superliga Argentina de Fútbol

       
Superliga Argentina de Fútbol
Superliga Argentina
Tipo Club
Federazione: AFA
Cadenza Annuale (agosto - maggio)
Partecipanti 26 squadre (2018-2019)
Formula Girone all'italiana
Retrocessione in Primera B Nacional
Sito Internet: http://www.saf.com.ar/

La Primera División, nota anche come Superliga Argentina, è il massimo livello del campionato di calcio argentino.

Dapprima strutturata in un torneo unico, dalla stagione 1990-1991 alla stagione 2013-2014 è stata divisa in due tornei, denominati Apertura e Clausura (dalla stagione 1990-1991 alla stagione 2011-2012) e Tornei Inicial e Final (stagioni 2012-2013 e 2013-2014), di cui il primo equivaleva al girone di andata dei campionati europei ed il secondo al girone di ritorno.

Nel 2014 è stata varata una riforma che ha portato il campionato ad avere 30 squadre e che nel 2017 ha portato alla creazione di un torneo a 28 squadre modellato sulla falsariga di quelli europei.

Il club più titolato è il River Plate, vincitore di 36 campionati.

Alla Coppa Libertadores si qualificano i campioni di ogni torneo più le due squadre con maggior punteggio nella classifica annuale, senza contare i campioni. La quinta piazza, valida per i preliminari, spetta alla terza con più punti. La Libertadores si sviluppa nel primo semestre dell'anno, in contemporanea con il Torneo Final. Esiste anche una seconda competizione continentale, la Copa Sudamericana, che si gioca nella seconda parte dell'anno, in parallelo con il Torneo Inicial.

Retrocedono direttamente nella Primera B Nacional le tre squadre con la peggior media punti delle ultime tre stagioni (quello che in Argentina viene chiamato promedio), e vengono promossi i tre club che hanno ottenuto più punti nell'ultima stagione. La media punti delle squadre neo-promosse si conteggia a partire dalla loro promozione. Questo complesso sistema, che penalizza le squadre più deboli e le neo-promosse, è stato varato nel 1983, due anni dopo la retrocessione del San Lorenzo de Almagro. Quell'anno, il River Plate finì diciottesimo e scampò la seconda categoria, mentre il Racing Club e il Nueva Chicago furono i primi a retrocedere.

I massimi goleador storici del campionato argentino sono il paraguaiano Arsenio Erico e Ángel Labruna, entrambi con 293 gol. Erico vanta però una miglior media-gol: 332 gare disputate in Primera División, contro le 515 di Labruna.

Il campionato argentino è stato considerato dall'IFFHS il sesto migliore al mondo nel 2013.

Il primo campionato di calcio in Argentina fu organizzato nel 1891 dalla Association Argentine Football League, e vi presero parte Belgrano Football Club, Buenos Aires Football Club, Old Caledonians, Saint Andrew's e Rosario Railway; a vincere il torneo fu il Saint Andrew's. Nel 1892 non si disputò alcuna competizione, mentre il 21 febbraio 1893 fu fondata la The Argentine Association Football League, la federazione che diede origine al secondo torneo nazionale, tenutosi in quello stesso anno, che fu poi vinto dal Lomas Athletic. Il campionato proseguì, modificando quasi anno dopo anno il numero di partecipanti, fino al 1911, anno in cui si crearono due federazioni: la AAF e la FAF (Federación Argentina de Football). Ciò accadde perché tre squadre (Estudiantes, Gimnasia e Porteño) si svincolarono dalla AAF, e diedero origine a un torneo parallelo che durò dal 1912 al 1914; le due associazioni si riunirono prima del campionato del 1915. Nel 1918, 14 squadre crearono una federazione dissidente (7 si autoesclusero dal torneo della AAF e le altre ne vennero espulse), la Asociación Amateurs de Football, che venne istituita ufficialmente il 22 settembre 1919. Così, in Argentina si giocarono due campionati dal 1919 al 1926 compreso, laureando due campioni distinti. Quando le due federazioni si riunirono, formando la Asocación Amateurs Argentina de Football, la Primera División contò 34 squadre, ma il numero fu poi ampliato a 36 l'anno seguente, ridotto a 35 nel 1928 e portato nuovamente a 36 nel 1929. Dal 1927 al 1930 il torneo rimase organizzato dall'unica associazione esistente, ma nel 1931 si verificò una ulteriore scissione, che portò alla fondazione di due enti separati: Asociación Argentina de Football e Liga Argentina de Football. Le compagini che partecipavano al torneo organizzato dalla prima di esse (AAF) non erano formate da professionisti, mentre quelle affiliate alla LAF (Atlanta, Boca Juniors, Chacarita Juniors, Estudiantes La Plata, Huracán, Independiente, Platense, Quilmes, Lanús, Racing, River Plate, Tigre, Vélez Sarsfield, Talleres, San Lorenzo de Almagro, Argentinos Juniors e Ferro Carril Oeste)[11] formarono il primo campionato professionistico argentino il 10 maggio 1931.

Le due federazioni proseguirono divise fino al 1934; il 3 novembre di quell'anno si riunirono, organizzando nel 1935 un campionato unico. Il 10 ottobre 1939 fu creata la Asociación del Fútbol Argentino, che non ha più cambiato nome. Negli anni 1940 il torneo incluse 16 squadre, ma nel 1949 fu ampliato a 18, numero che durò fino al 1950 (17 squadre), mentre dal 1951 al 1960 parteciparono nuovamente 16 società. Dal 1963 al 1966 il numero aumentò progressivamente di due in due fino a raggiungere le 22 compagini.

Nel 1967 fu istituito il sistema basato su due tornei, Metropolitano e Nacional. Esso prevedeva diversi partecipanti a seconda dei piazzamenti nella stagione precedente: il Metropolitano era solitamente organizzato in più gironi e comprendeva squadre provenienti dalle serie minori e locali, ma nel 1970 i due tornei si invertirono e fu il Nacional a essere composto da formazioni d'entità minore. Nel 1985 ci fu l'ultimo campionato Nacional, e dalla stagione 1985-1986 alla 1989-1990 compresa, la struttura della massima serie seguì quella dei campionati europei.

Nel 1990 fu adottato il sistema di Apertura e Clausura. Nella sola stagione 1990-1991, per decidere il titolo di campione d'Argentina venne disputata una finale tra la squadra vincitrice dell'Apertura e quella vittoriosa del Clausura. Già dalla stagione successiva venne abbandonata l'idea della finale, e fu deciso di assegnare un doppio titolo nazionale ai vincitori dei due tornei.

A partire dalla stagione 2012-2013, su proposta del presidente dell'AFA Julio Grondona, la formula del campionato viene nuovamente rivoluzionata, con l'abbandono del sistema di Apertura e Clausura e la creazione di due nuovi tornei da 20 squadre, denominati Inicial e Final: fermo restando l'assegnazione del titolo nazionale ai vincitori di ciascuna fase, ora le squadre prime classificate dei due tornei si vanno ad affrontare a fine campionato in una finale in campo neutro, per decretare il campione assoluto d'Argentina (nel caso in cui una formazione vinca entrambi i tornei Inicial e Final, diviene automaticamente campione senza bisogno di disputare la finale). Benché nella bozza di riforma iniziale, la vittoria dei tornei Inicial e Final non fosse più considerato un successo nel "campionato argentino" vero e proprio, con la riunione del 23 ottobre 2012 la AFA ha modificato la formula, reintroducendo l'assegnazione del titolo nazionale ai vincitori di ciascun torneo. Viene riformato anche il sistema delle retrocessioni: le tre formazioni destinate a scendere di categoria vengono ora determinate da una speciale media basata sui risultati sportivi conseguiti nell'arco dell'ultimo triennio.

Alla fine del 2014 viene approvato un nuovo drastico cambiamento, che ha portato alla realizzazione di un torneo unico nell'anno 2014-15 con ben 30 squadre. Per questo motivo, quello che avrebbe dovuto essere il Torneo Inicial 2014 è stato rinominato Torneo de Transición 2014 e ne sono state eliminate le retrocessioni.

Dal 2015 è in atto una ristrutturazione che sta passando attraverso tornei modulati in modo diverso anno per anno. Lo scopo è di giungere, nel 2019-20, dalle 30 squadre del 2015 ad un campionato a 22 squadre con una durata annuale sul modello dei campionati europei.

Albo d'oro Superliga Argentina de Fútbol
Era amatoriale

1891  St. Andrew's
1892    Non disputato
1893  Lomas Athletic
1894  Lomas Athletic
1895  Lomas Athletic
1896  Lomas Academy
1897  Lomas Athletic
1898  Lomas Athletic
1899  Belgrano AC
1900  English H.S.
1901  Alumni
1902  Alumni
1903  Alumni
1904  Belgrano AC
1905  Alumni
1906  Alumni
1907  Alumni
1908  Belgrano AC
1909  Alumni
1910  Alumni
1911  Alumni
1912  Quilmes

1912  FAF  Porteño
1913  Racing Club
1913  FAF  Estudiantes (LP)
1914  Racing Club
1914  FAF  Porteño

1915  Racing Club
1916  Racing Club
1917  Racing Club
1918  Racing Club

1919  Boca Juniors
1919  AAm  Racing Club
1920  Boca Juniors
1920  AAm  River Plate
1921  Huracán
1921  AAm  Racing Club
1922  Huracán
1922  AAm  Independiente
1923  Boca Juniors
1923  Aam  San Lorenzo
1924  Boca Juniors
1924  AAm  San Lorenzo
1925  Huracán
1925  AAm  Racing Club
1926  Boca Juniors
1926  AAm  Independiente

1927  San Lorenzo
1928  Huracán
1929  Gimnasia La Plata
1930  Boca Juniors

1931  Estudiantil Porteño
1931  LAF  Boca Juniors
1932  Sportivo Barracas
1932  LAF  River Plate
1933  Sportivo Dock Sud
1933  LAF  San Lorenzo
1934  Estudiantil Porteño
1934  LAF  Boca Juniors

Era professionistica

1935  Boca Juniors
1936  (Copa de Honor)  San Lorenzo
1936  (Copa Campeonato)  River Plate
1936  (Copa de Oro)  River Plate

1937  River Plate
1938  Independiente
1939  Independiente
1940  Boca Juniors
1941  River Plate
1942  River Plate
1943  Boca Juniors
1944  Boca Juniors
1945  River Plate
1946  San Lorenzo
1947  River Plate
1948  Independiente
1949  Racing Club
1950  Racing Club
1951  Racing Club
1952  River Plate
1953  River Plate
1954  Boca Juniors
1955  River Plate
1956  River Plate
1957  River Plate
1958  Racing Club
1959  San Lorenzo
1960  Independiente
1961  Racing Club
1962  Boca Juniors
1963  Independiente
1964  Boca Juniors
1965  Boca Juniors
1966  Racing Club

1967  Metropolitano  Estudiantes (LP)
1967  Nacional  Independiente
1968  Metropolitano  San Lorenzo
1968  Nacional  Vélez Sarsfield
1969  Metropolitano  Chacarita Juniors
1969  Nacional  Boca Juniors
1970  Metropolitano  Independiente
1970  Nacional  Boca Juniors
1971  Metropolitano  Independiente
1971  Nacional  Rosario Central
1972  Metropolitano  San Lorenzo
1972  Nacional  San Lorenzo
1973  Metropolitano  Huracán
1973  Nacional  Rosario Central
1974  Metropolitano  Newell's Old Boys
1974  Nacional  San Lorenzo
1975  Metropolitano  River Plate
1975  Nacional  River Plate
1976  Metropolitano  Boca Juniors
1976  Nacional  Boca Juniors
1977  Metropolitano  River Plate
1977  Nacional  Independiente
1978  Metropolitano  Quilmes
1978  Nacional  Independiente
1979  Metropolitano  River Plate
1979  Nacional  River Plate
1980  Metropolitano  River Plate
1980  Nacional  Rosario Central
1981  Metropolitano  Boca Juniors
1981  Nacional  River Plate
1982  Nacional  Ferro Carril Oeste
1982  Metropolitano  Estudiantes (LP)
1983  Nacional  Estudiantes (LP)
1983  Metropolitano  Independiente
1984  Nacional  Argentinos Juniors
1984  Metropolitano  Ferro Carril Oeste
1985  Nacional  Argentinos Juniors

1985-1986  River Plate
1986-1987  Rosario Central
1987-1988  Newell's Old Boys
1988-1989  Independiente
1989-1990  River Plate
1990-1991  Newell's Old Boys

1991-1992  Apertura  River Plate
1991-1992  Clausura  Newell's Old Boys
1992-1993  Apertura  Boca Juniors
1992-1993  Clausura  Vélez Sarsfield
1993-1994  Apertura  River Plate
1993-1994  Clausura  Independiente
1994-1995  Apertura  River Plate
1994-1995  Clausura  San Lorenzo
1995-1996  Apertura  Vélez Sarsfield
1995-1996  Clausura  Vélez Sarsfield
1996-1997  Apertura  River Plate
1996-1997  Clausura  River Plate
1997-1998  Apertura  River Plate
1997-1998  Clausura  Vélez Sarsfield
1998-1999  Apertura  Boca Juniors
1998-1999  Clausura  Boca Juniors
1999-2000  Apertura  River Plate
1999-2000  Clausura  River Plate
2000-2001  Apertura  Boca Juniors
2000-2001  Clausura  San Lorenzo
2001-2002  Apertura  Racing Club
2001-2002  Clausura  River Plate
2002-2003  Apertura  Independiente
2002-2003  Clausura  River Plate
2003-2004  Apertura  Boca Juniors
2003-2004  Clausura  River Plate
2004-2005  Apertura  Newell's Old Boys
2004-2005  Clausura  Vélez Sarsfield
2005-2006  Apertura  Boca Juniors
2005-2006  Clausura  Boca Juniors
2006-2007  Apertura  Estudiantes (LP)
2006-2007  Clausura  San Lorenzo
2007-2008  Apertura  Lanús
2007-2008  Clausura  River Plate
2008-2009  Apertura  Boca Juniors
2008-2009  Clausura  Vélez Sarsfield
2009-2010  Apertura  Banfield
2009-2010  Clausura  Argentinos Juniors
2010-2011  Apertura  Estudiantes (LP)
2010-2011  Clausura  Vélez Sarsfield
2011-2012  Apertura  Boca Juniors
2011-2012  Clausura  Arsenal Sarandí

2012-2013  Inicial  Vélez Sarsfield
2012-2013  Final  Newell's Old Boys
2012-2013  Superfinal  Vélez Sarsfield
2013-2014  Inicial  San Lorenzo
2013-2014  Final  River Plate
2013-2014  Superfinal  River Plate

2014  Transición  Racing Club
2015  Primera  Boca Juniors
2016  Transición  Lanús

2016-2017  Primera  Boca Juniors

2017-2018  Superliga  Boca Juniors
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St. Andrew's Athletic Club

    
St. Andrew's
Nome Completo: St. Andrew's Athletic Club
Fondazione: 1890
Sciolto: 1894
Stadio: Montes de Oca Ave. 1336, 
Barracas, Buenos Aires

Il St. Andrew's Athletic Club era una squadra di calcio fondata in Argentina da immigrati scozzesi della St. Andrew's Scots School, la più antica scuola privata dell'Argentina.

Disputava le partite casalinghe a Barracas, Buenos Aires, St. Andrew's è stato il primo club campione di calcio ufficiale dell'Argentina, nel 1891 la squadra ha condiviso il titolo con gli Old Caledonians.

"St. Andrew's Athletic Club" è stato istituito nel 1890 da parte della scuola omonima. La squadra di calcio era formata da ferrovieri.

St. Andrew's A.C. è considerato il primo club argentino a vincere (insieme all'Old Caledonians FC) il primo campionato della Primera División organizzato nel 1891 dalla  "Argentine Association Football League", fondato lo stesso anno dal compagno Alec Lamont , anche se è stato cancellato subito dopo la fine della stagione. Le cinque squadre iscritte al torneo erano (a parte St. Andrew's), Old Caledonians, Buenos Aires e Rosario Railway, Belgrano Football Club (predecessore dell'attuale Belgrano Athletic Club ) e Buenos Aires Football Club (non legate alla prima squadra di calcio di Argentina fondata nel 1867 ). Anche Hurlingham si è iscritto ma non ha giocato nessuna partita. Il club aveva il suo campo in Viale Montes de Oca, nel quartiere Barracas di Buenos Aires.

La pratica del calcio in Argentina è stata diffusa grazie a Lamont e Alexander Watson Hutton, che in seguito hanno fondato Alumni, la squadra di maggior successo fino al suo scioglimento nel 1911.

Il primo campionato iniziò il 12 aprile e terminò il 13 settembre 1891. Alla fine della stagione, St. Andrew's e Old Caledonians, una squadra formata da dipendenti della compagnia scozzese che costruì il principale drenaggio di Buenos Aires, condivise la prima posizione e l'Associazione considerava il titolo condiviso, ma entrambe le squadre dovevano giocare una nuova partita solo per assegnare le medaglie. Pertanto, St. Andrew's e Old Caledonians giocarono una nuova partita, giocata il 13 settembre 1891 e vinta da St. Andrew's per 3-1.

La squadra ha disputato solo un altro torneo nel 1894 , che è stato vinto da Lomas Athletic Club. St. Andrew's ha concluso 5° su 6 squadre, avendo perso 7 partite su 10 giocate. Dopo quella stagione, il St. Andrew's FC non ha mai più giocato un campionato di calcio ufficiale. Si ritiene che il club sia stato sciolto poco dopo.

Palmares
Primera División: 1891
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Lomas Athletic Club

   
Lomas Athletic
Nome completo: Lomas Athletic Club
Nickname: Tricolor
Coloro: Verde, Giallo, Rosso
Città: Lomas de Zamora
Fundazione: 15 Marzo 1891
Scioglimento: 1909
Stadio: Ricardo Esperón, Longchamps, 
Lomas de Zamora, Argentina
Inaugurazione: 23 Giugno 1934

Il Lomas Athletic Club è stata una società calcistica argentina di Lomas de Zamora, sezione dell'omonima polisportiva, fondata il 15 marzo 1891.

Il Lomas venne fondato con il nome Lomas Academy Athletic Club nel marzo 1891 a Lomas de Zamora, frutto di una riunione che vide la partecipazione di allievi ed ex allievi della Lomas Academy. Il 2 novembre 1892 cambiò nome in Lomas Athletic Club. Con tale denominazione prese parte al campionato argentino di calcio 1893, la seconda edizione in assoluto del torneo dopo quella del 1891. Delle 8 gare il Lomas ne vinse 7 e ne pareggiò 1, concludendo imbattuto e vincendo il titolo nazionale con 15 punti, 5 in più del secondo classificato Flores Athletic. La rosa era formata in maggioranza da giocatori d'origini britanniche, segnatamente Scozia e Inghilterra; William Leslie, centravanti scozzese, fu anche il miglior marcatore della competizione con 7 gol. L'anno successivo partecipò alla prima edizione della Copa Campeonato, vincendo un ulteriore titolo al termine della stagione. Il Lomas superò il Rosario Athletic, prima formazione di tale città a partecipare a un campionato nazionale, 18 punti contro 14. Nel 1895 la società di Lomas de Zamora vinse il terzo trofeo consecutivo, stavolta contendendolo al Lomas Academy, squadra riserve dello stesso Lomas Athletic in cui militavano gli allievi dell'omonima accademia. Nel 1896 fu proprio il Lomas Academy a vincere la competizione, interrompendo la serie di titoli dell'Athletic; della squadra principale si mise in mostra Juan Anderson, che fu capocannoniere del torneo con 7 reti a pari merito con Thomas Fearnley Allen. Nella Copa Campeonato 1897 il Lomas Athletic si trovò a dover disputare, alla fine delle regolamentari 12 giornate, lo spareggio per l'assegnazione del titolo contro il Lanús Athletic. Le due formazioni giunsero difatti a pari punti (20), e furono necessari 3 incontri per determinare il vincitore, che fu il Lomas Athletic. William Stirling, interno sinistro scozzese del club, vinse la classifica marcatori con 20 gol. Nel 1898 il Lomas Athletic Club vinse l'ultimo titolo della sua storia: ancora una volta lo ottenne dopo uno spareggio. La società aveva edificato un nuovo campo da gioco, in cui esordì in quella stagione; al termine del campionato regolare si ritrovò con lo stesso numero di punti del Lobos Athletic, e si tennero due spareggi per definire il vincitore del titolo: il primo fu annullato per irregolarità dopo le rimostranze del Lobos; la seconda gara, tenutasi l'11 settembre, vide il successo del Lomas Athletic per 2-1. Con l'arrivo dell'Alumni (inizialmente chiamato English High School) il Lomas non riuscì più a vincere alcun trofeo, arrivando secondo in più occasioni ma non replicando più le vittorie degli anni 1890. Al termine della Copa Campeonato 1909 il Lomas venne retrocesso in seconda serie, e non tornò più in prima divisione. La società concentrò dunque i suoi sforzi sul rugby a 15.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 6
1893, 1894, 1895, 1896, 1897, 1898

Altri piazzamenti
Campionato argentino
Secondo posto: 1900
Terzo posto: 1896, 1899, 1904
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Belgrano Athletic Club

   
Belgrano Athletic Club
Nickname: Marrón (marró), "Abejas Asesinas" (abelles assassines)
Colori: Ocra - marrone
Dati societari
Città: Virrey del Pino
Stadio: Virrey del Pino (La Matanza)
3456 Buenos Aires, Argentina
Campionato: URBA
Fondazione: 17 Agosto 1896

Il Belgrano Athletic Club è una società polisportiva argentina di Virrey del Pino, nel dipartimento di La Matanza della provincia di Buenos Aires.

Fu istituito nel 1896 ed è uno dei club fondatori della federazione provinciale bonaerense di rugby, che oggi è conosciuta come Unión de Rugby de Buenos Aires; è attivo anche in altre discipline come hockey su prato, tennis e calcio.

Ha vinto 10 volte il campionato provinciale di Buenos Aires (il primo nel 1907) e può vantare tra i giocatori che hanno militato nelle sue file colui che al 2015 detiene il maggior numero di presenze con la Nazionale argentina, Lisandro Arbizu.

Il 17 agosto 1896 un gruppo di abitanti - per la maggior parte di origine inglese - del quartiere di Belgrano si riunirono per valutare l'opportunità di creare un'associazione sportiva; lo spunto era la vendita di alcuni beni dismessi da parte di un club sportivo del personale delle ferrovie di Rosario: tali beni consistevano in una tribuna e in alcuni fabbricati in legno in località Virrey del Pino; due giorni più tardi fu formalizzata la nascita del Belgrano Athletic Club e fu approvata la decisione di acquistare gli immobili, che divennero la prima sede del club.

In seguito giunsero altri traslochi, sempre in affitto: dopo l'ennesimo spostamento, e le difficoltà economiche per comprare la sede a Melián y Pampa nella quale il Belgrano era ospitato, si decise di acquistare un terreno al fine di installarvi in maniera permanente le attività sportive; per una fortunata coincidenza due soci del club, Roberts e Dickinson, decisero di rivendere al Belgrano il terreno che da questi avevano acquistato, chiedendo la stessa cifra che avevano pagato all'epoca per l'acquisto, condizione vantaggiosa visto che nel frattempo il valore dei terreni nella zona era aumentato considerevolmente.

Nel 1911 il club decise l'allargamento della struttura e costruì una piscina, e nel 1913 fu la volta dell'edificio principale, tuttora esistente. Furono acquistati terreni limitrofi per ampliare la superficie del club e costruirvi campi da tennis.

Nel corso degli anni nacquero le sezioni di hockey su prato, rugby, squash, tennis, nuoto e cricket; la sezione rugbistica entrò a far parte della federazione della provincia di Buenos Aires, nel cui campionato iniziò a militare fin dai primi anni del XX secolo, e che vinse per la prima volta nel 1907.

Fino al 1968 il Belgrano vinse 10 titoli di Buenos Aires e provincia, quattro dei quali condivisi con un altro club (una volta ciascuno l'Olivos e il CUBA, e in due occasioni il CASI).

Benché il club non abbia fornito molti giocatori alla Nazionale argentina di rugby, cionondimeno dalle file del Belgrano proviene Lisandro Arbizu, il Puma con il maggior numero di presenze internazionali: tra il 1990 e il 2005, infatti, Arbizu collezionò 87 presenze, buona parte delle quali durante il periodo di militanza nel club prima di diventare professionista nel 1997 e trasferirsi in Europa; nell'hockey su prato, invece figura Magdalena Aicega, proveniente dal Belgrano e capitano della nazionale argentina di specialità.

Palmares
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 3
1899, 1904, 1908

Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires: 1
1907

Tie Cup: 1
1900

Copa de Honor Cousenier: 1
1907

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1901, 1903, 1905
Terzo posto: 1897, 1898, 1900, 1910
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English High School

Alumni Athletic Club

   
Alumni Ac
Nome Completo: Alumni Athletic Club
Colori sociali: Bianco e Rosso Strisce
Dati societari
Città Buenos Aires
Fondazione: 1898
Scioglimento: 24 Aprile 1913
Stadio

L'Alumni Athletic Club è stata una società calcistica argentina con sede nella città di Buenos Aires, fondata nel 1898 e sciolta nel 1913. Era la squadra di calcio della Buenos Aires English High School, istituto fondato nel 1882 da Alexander Watson Hutton: a decidere di creare la compagine furono lo stesso Watson Hutton e gli alunni della scuola. Affiliatasi alla Argentine Association Football League nel 1899, partecipò alla seconda divisione e giunse alla Copa Campeonato l'anno seguente; dal 1900 al 1911 la squadra vinse 10 titoli nazionali, divenendo pertanto uno dei club più importanti della storia del calcio argentino.

Il 25 febbraio 1882 arrivò a Buenos Aires lo scozzese Alexander Watson Hutton, considerato il padre del calcio argentino; laureato all'Università di Edimburgo, era giunto nella Capitale argentina per lavorare come direttore nella Saint Andrew's Scots School. Poco tempo dopo il professore britannico decise di lasciare l'istituto, che a suo parere non curava abbastanza l'aspetto sportivo dell'istruzione, che egli invece riteneva fondamentale. Conseguentemente, fondò una scuola, la Buenos Aires English High School (BAEHS), così da poter mettere in pratica le sue idee riguardo alla corretta educazione dei ragazzi: il 1º febbraio essa aprì ufficialmente. Interessato al gioco del calcio, Watson Hutton rese tale sport la principale attività ricreativa della scuola: il primo incontro calcistico d'Argentina si era tenuto il 20 giugno 1867 ad opera di Thomas Hogg, ma nel periodo successivo il calcio non si era diffuso molto. Per ovviare a ciò Watson Hutton contattò William Waters perché insegnasse educazione fisica nel suo istituto. Waters partecipò attivamente sia all'insegnamento che alla pratica del calcio, e fu uno dei principali promotori dell'attività: fu di fatto (secondo alcuni autori) colui che, nel 1886, aveva portato il primo vero pallone da calcio in Argentina.

Nel 1890 il calcio nella Capitale non era regolamentato da alcuna associazione, ma in molte scuole, tra cui Buenos Aires English High School, Saint Andrew's Scots School, Flores Colegiate, Flores English College, Old Caledonians Football Club, Saint John's Football Club, Scotch Club e Buenos Aires Football Club, esso veniva praticato regolarmente. L'anno seguente Alec Lamont, del Saint Andrew's diede impulso alla creazione di un campionato. Venne dunque creata la prima federazione, la Association Argentine Football League, al cui campionato parteciparono sei squadre: Saint Andrew's Scots School, Old Caledonians, Buenos Aires al Rosario Railway, Belgrano Football Club e Buenos Aires Football Club. La English High School non vi prese parte, ma Watson Hutton fu chiamato per dirigere alcuni incontri in qualità di arbitro. Il torneo terminò tra alcune polemiche, e la federazione venne sciolta: nel 1893 fu lo stesso Alexander Watson Hutton a creare una federazione calcistica, la Argentine Association Football League (AAFL), quasi omonima della precedente e antenata della Asociación del Fútbol Argentino. Nello stesso anno l'istituto cambiò nome in English High School, e con tale denominazione partecipò ai campionati 1893 e 1895. Nel primo di essi, che contava cinque partecipanti, la squadra si classificò quarta, raccogliendo 4 punti: a vincere fu il Lomas Athletic. Nonostante molti dati siano assenti, è noto che l'English High School ottenne una vittoria contro il Buenos Aires al Rosario Railway, 2 pareggi con il Quilmes (2-2) e Buenos Aires al Rosario Railway e 5 sconfitte contro Lomas (due partite), Flores (di cui una per 2-0) e Quilmes. La English High School decise di non iscriversi alla Copa Campeonato 1894, dato che alcuni alunni si erano trasferiti al Lobos Athletic Club, fondato nel 1892 nell'omonima città.

Nella Copa Campeonato 1895 la squadra tornò, chiudendo in ultima posizione. Fino al 1900 la English High School non tornò in massima serie: molti dei suoi allievi decisero pertanto di giocare in altre società. Il 18 aprile 1898 il Ministero della Giustizia e della Pubblica Istruzione (Ministerio de Justicia e Instrucción Pública) decretò che l'educazione fisica doveva essere obbligatoriamente insegnata nelle scuole argentine, specificando inoltre che ogni istituto doveva formare una propria squadra composta da allievi o ex allievi. Aderendo a quanto disposto dall'articolo 16, il 3 ottobre venne fondato il Club Atlético English High School, in cui furono riuniti studenti (anche già diplomati) e professori. La scuola acquistò un appezzamento di terreno a Coghlan, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, in modo da poter disporre di un campo sportivo dove svolgere le attività.

Nel 1899 la AAFL istituì la seconda serie: a essa venne iscritto l'Alumni, che giunse secondo a un punto dal vincitore, il Banfield. Nel 1900 il club decise di fare ritorno in prima divisione, e per far ciò reintegrò nei suoi ranghi i giocatori che si erano trasferiti al Lobos Athletic e al Lanús Athletic: dal primo arrivarono Walter Buchanan, Juan McKechnie e Guillermo ed Heriberto Jordan; dal secondo Tomás, Carlos e Jorge Brown. Quest'ultimo, versatile difensore-attaccante, arrivò più tardi a vestire la maglia della Nazionale.

Il torneo del 1900 inaugurò una serie di vittorie che si concluse undici anni più tardi con lo scioglimento dell'Alumni. Comprendeva quattro squadre, English High School (EHS), Lomas Athletic Club, Quilmes Athletic Club e Belgrano Athletic Club. Il Lobos, che aveva nella sua rosa molti ex alunni della EHS, venne escluso poiché non fu in grado di trovare un campo da gioco a Buenos Aires (le trasferte a Lobos, a 100 km dalla capitale, erano infatti difficoltosi per gli altri club). Visto che il Lobos non venne iscritto al campionato, parte dei giocatori di tale società passarono all'EHS. La compagine bianco-rossa debuttò il 20 maggio con il Lomas Athletic, pareggiando per 1-1: fu l'unica gara che l'English High School non vinse in quella stagione. Il 14 giugno superò 4-0 il Quilmes, il 9 luglio sconfisse per 2-1 il Lomas Athletic, il 22 dello stesso mese batté il Belgrano Athletic, e le ultime due vittorie giunsero con Quilmes (15 agosto, 5-0) e Belgrano (8 settembre, 3-0). L'Alumni ottenne così il primo titolo nazionale della sua storia.

Sempre nel 1900 venne creata la Copa Competencia Chevallier Boutell, detta anche Tie Cup, competizione internazionale che comprendeva squadre delle città di Buenos Aires, Rosario e Montevideo. L'English High School debió affrontò il Quilmes il 15 luglio, ai quarti di finale, e ottenuta la vittoria per 2-1, venne eliminato dal Rosario Athletic Club per 3-1 il 12 agosto.

Al termine della stagione la testata Buenos Aires Herald decise di assegnare un trofeo, denominato Herald Trophy, alla squadra che avesse riscosso la maggior popolarità in un sondaggio, effettuato tramite l'invio di un biglietto o tagliando recante il nome della squadra preferita. Il 31 luglio, a votazione conclusa, il vincitore risultò essere la English High School con 6.942 voti.

Nel 1901 la AAFL creò la terza serie, a cui partecipavano formazioni composte da giocatori al di sotto dei 17 anni. La federazione deliberò anche che le squadre delle scuole dovessero iscriversi a tale categoria. Pertanto, il Club Atlético English High School decise di cambiar nome in Alumni Athletic Club, così da evitare la retrocessione. Tale nome fu proposto dall'ex allievo Carlos Bowers, che negli Stati Uniti aveva avuto contatti con la Alumni Association, organizzazione riservata ad ex allievi di istituti. Sino al 1906 la squadra si iscrisse al campionato sotto il nome Alumni Football Team, mentre negli anni successivi divenne Alumni Athletic Club.

La Copa Campeonato 1901 si svolse tra il 19 maggio e il 30 agosto. Ancora una volta, a prendervi parte furono quattro compagini: Belgrano Athletic, Lomas Athletic, Quilmes e Alumni. Il primo incontro dell'Alumni ebbe luogo il 6 giugno contro il Belgrano, in trasferta, e terminò con la vittoria per 1-0. Anche in questa stagione l'Alumni ottenne il titolo senza subire sconfitte: con il Quilmes, vinse 1-0 e 3-1; l'altra gara con il Belgrano finì 2-0; con il Lomas arrivarono due successi, 2-0 e 1-0. Al termine dell'annata contò 12 punti, 10 reti segnate e una subita.

Partecipò poi alla seconda edizione della Tie Cup, vincendo anch'essa; l'incontro inaugurale fu contro il Lomas, sconfitto per 4-0; nelle semifinali superò il Central Uruguay Railway Cricket Club, con il punteggio di 1-0. Infine, il 25 agosto vinse per 2-1 la gara finale contro il Rosario Athletic Club, disputata nello stadio del Lomas. Fu dunque la prima vittoria in una manifestazione internazionale.

Il 25 maggio 1902 esordì contro il Lomas Athletic, in trasferta; i risultati di molti degli incontri della Copa Campeonato 1902 sono sconosciuti, ma è noto che l'unico pareggio registrato dall'Alumni fu quello con il Belgrano del 22 giugno per 1-1. Vinse tutte le altre gare, e ottenne pertanto il terzo trofeo negli ultimi tre anni.

La terza edizione della Tie Cup vide disputarsi la prima partita tra Alumni e Barracas: il pareggio per 1-1 dell'8 giugno fece sì che si dovesse tenere uno spareggio, che si risolse con la vittoria per 2-0 dell'Alumni. Ai quarti superò il Lomas per 2-0, e in semifinale batté il CURCC con il medesimo punteggio. La finale fu tra Alumni e Rosario Athletic al campo della Sociedad Hípica Argentina il 24 agosto; dopo il pareggio per 1-1 si rigocò il 28 settembre, e ad avere la meglio fu il Rosario.

1903 altra annata che vide l'Alumni vincere il campionato: stavolta, però il club non rimase imbattuto. Alle nove vittorie si aggiunse la sconfitta contro il Belgrano Athletic, che il 26 luglio sconfisse l'Alumni per 1-0, quando la società bianco-rossa aveva già ottenuto la certezza matematica della vittoria finale..

Nella Tie Cup l'Alumni registrò un altro successo: sconfisse, nell'ordine, Belgrano ai quarti di finale (6-1), Nacional in semifinale (1-0), e Rosario Athletic in finale (3-2).

1904 a livello di risultati questa stagione fu una delle peggiori: nella Copa Campeonato l'Alumni chiuse al secondo posto, dietro al Belgrano Athletic, che vinse il titolo con sei punti di vantaggio. Il club mise a referto 5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, con 18 gol segnati e 9 subiti. Alfredo Brown realizzò 11 gol e divenne capocannoniere del torneo.

Nella Tie Cup, invece, venne sconfitto 1-0 ai quarti dal Barracas, dopo aver battuto il Quilmes per 2-0. La mancanza di trofei vinti in quest'annata fece pensare a uno scioglimento della squadra, ma alle ipotesi non fecero seguito dei fatti concreti.

Nel 1905 l'Alumni torna a vincere la Copa Campeonato. Si registrarono due nuovi acquisti, quelli del portiere José Buruca Laforia e dell'attaccante Carlos Lett. Nel torneo la squadra totalizzò 21 punti, con 10 vittorie, un pareggio e una sconfitta: il Belgrano, secondo classificato, si fermò a 18. Le vittorie arrivarono contro il Lomas (7-1 e 11-1), Reformer (14-0 e 3-0), Quilmes (1-0 e forfait), Estudiantes (3-0), Belgrano (2-0) e Barracas (doppio forfait); il pareggio fu con l'Estudiantes (1-1), mentre la sconfitta la inflisse il Belgrano, che superò per 5-1 l'Alumni. Carlos Lett divenne capocannoniere del campionato con 12 gol.

Nella Tie Cup l'Alumni fu estromesso dal torneo in semifinale dal CURCC, che il 13 agosto vinse per 1-0. Allorché fu creata la Copa de Honor Cousenier, l'Alumni vi si iscrisse: grazie alle vittorie con Estudiantes de Buenos Aires (4-1), Belgrano Athletic (3-1) e Quilmes (1-0) superò la Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires, la prima fase. Qualificatosi alla finale, perse il 10 settembre contro il Club Nacional de Football per 3-2.

Nel 1906 il campionato argentino subì dei cambiamenti strutturali: dal girone unico si passò a due gruppi preliminari che davano l'accesso alla gara finale. L'Alumni venne inserito nel gruppo B con Quilmes, Belgrano Athletic, Argentino de Quilmes e Belgrano Extra. Ottenne la qualificazione grazie alla vittoria nel girone, con 14 punti (7 vittorie e una sconfitta). Eliseo Brown, uno dei fratelli, divenne il miglior marcatore del torneo con 8 gol.

La partecipazione alla Tie Cup vide l'Alumni opporsi all'Estudiantes al primo turno: vinse l'incontro per 4-2. Ai quarti superò 2-1 il Belgrano Extra, e in semifinale arrivò il successo con il Montevideo Wanderers per 2-0. La finale venne disputata il 30 agosto nel campo del Quilmes tra Alumni e Belgrano: per la compagine bianco-rossa fu una netta vittoria, con il risultato di 10-1.

Nella seconda edizione della Copa de Honor Cousenier, l'Alumni arrivò in finale dopo aver sconfitto Rosario Central (6-1), Argentino de Quilmes (2-0) e Estudiantes (3-1). All'atto conclusivo del torneo, il 16 settembre, tra Nacional e Alumni ci fu un pareggio: pertanto, il 14 ottobre si giocò la "bella", che vide gli argentini vincere per 3-1. Questa vittoria in Copa de Honor fu anche l'unica per la squadra in tale competizione; in seguito al fischio finale, ci furono degli incidenti tra tifosi. L'Alumni divenne il primo club a vincere le tre manifestazioni nella stessa stagione. Altre due squadre, in seguito, riuscirono nel medesimo risultato: Nacional Montevideo nel 1915 e Boca Juniors nel 1920. Dopo la vittoria in Copa de Honor, il club decise di declinare gli inviti alle successive edizioni, dato il trattamento ricevuto a Montevideo.

Sempre nel 1906 l'Alumni divenne la prima squadra argentina a sconfiggere una squadra non sudamericana. Il 24 giugno si tenne una gara amichevole con una rappresentativa sudafricana nel campo della Sociedad Sportiva Argentina, che più avanti si trasformò nel Campo Argentino de Polo. Alla partita assistettero più di 10.000 spettatori, con la presenza anche del presidente argentino José Figueroa Alcorta. Ernesto Brown si infortunò al 15º minuto, e dovette lasciare il campo; nonostante all'epoca le sostituzioni non fossero contemplate dal regolamento, il capitano della selezione sudafricana offrì al capitano dell'Alumni Jorge Brown di rimpiazzare il fratello. La gara terminò 1-0 per l'Alumni, con gol di Alfredo Brown al 51º.

Nel 1907 l'Alumni divenne nuovamente campione nella Copa Campeonato, ancora una volta senza subire alcuna sconfitta. Il torneo, disputato tra il 21 aprile e l'11 novembre, vide la società della English High School ottenere 17 vittorie e 3 pareggi (con Atlético Estudiantes (2-2), Belgrano Athletic (0-0) e Porteño (3-3). Il Barracas Athletic lasciò il campionato, e nel girone di ritorno ebbe quindi tutte le partite perse a tavolino. Di nuovo, fu Eliseo Brown il capocannoniere, con 24 marcature.

Nella Tie Cup ci furono delle modifiche: anziché inserire fin dal principio le squadre di paesi differenti, si optò per creare una fase preliminare che qualificasse una sola compagine per nazione. Così venne istituita la Copa de Competencia Jockey Club, che diventò il torneo per squadre argentine. L'Alumni raggiunge il titolo dopo le vittorie con Porteño (8-0) agli ottavi, Rosario Central (5-0) ai quarti, Reformer (5-0) in semifinale e Belgrano Athletic (4-2) in finale, giocata l'8 settembre. Il 29 settembre si tenne dunque la partita finale, che vide contrapposti Alumni e CURCC. Giocatasi nel campo del Ferro Carril Oeste, la gara terminò 3-1 in favore degli argentini.

Il club venne riformato a livello istituzionale: fino al 1908 esso era regolato dallo statuto del Club Atlético English High School, creato 10 anni prima. Quando si decise di riorganizzare il club, si dovette modificare lo statuto di conseguenza, adattandolo alle nuove esigenze. A livello sportivo arrivarono la vittoria in Copa Competencia e il secondo posto in Copa Campeonato.

In campionato la squadra giunse seconda con 27 punti, a 4 dal Belgrano Athletic, vincitore del torneo. I punti furono il risultato di 13 vittorie, un pareggio e 4 sconfitte. Il pareggio arrivò per 1-1 con il San Isidro, mentre le sconfitte si verificarono con Estudiantes (3-1 e 3-1) e Belgrano Athletic (4-0 e 1-0). Delle 74 reti segnate, 19 furono siglate da Eliseo Brown, che ancora una volta divenne il miglior marcatore stagionale.

In Copa Competencia debuttò il 28 maggio contro il San Martín, nei quarti, e vinse per 3-1. La vittoria giunse dopo aver superato il Belgrano Athletic (3-0) e l'Argentino de Quilmes (5-0). Il 6 settembre si giocò la finale della Tie Cup contro il Montevideo Wanderers, sul campo del Belgrano Athletic. Gli argentini ebbero la meglio per 4-0 e si aggiudicarono il trofeo per la terza volta consecutiva.

Nel 1909 l'Alumni tornò alla vittoria in campionato. Essa fu determinata dalle 15 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta che l'Alumni ottenne nelle 18 gare, con 32 punti che gli garantirono un vantaggio di 8 lunghezze sul secondo classificato, il River Plate. I pareggi furono con il Belgrano (1-1) e il San Isidro (1-1), mentre l'unica sconfitta con il River Plate (1-0). Su 74 gol, 17 furono del capocannoniere Eliseo Brown.

Nella Copa de Competencia Jockey Club superò Provincial agli ottavi (4-0), Rosario Central ai quarti (3-1), San Isidro in semifinale (3-2) e Newell's Old Boys in finale (5-1). In Tie Cup batté il CURCC per 4 reti a 0. L'Alumni giocò le proprie partite in casa nel campo del Club Atlético Banco de la Nación per tutta la stagione 1909-1910 e metà della 1910-1911. In seguito usò vari stadi, in particolar modo quello del Ferro Carril Oeste.

Negli ultimi mesi del 1909 sorsero ancora ipotesi di scioglimento, dovute alla stanchezza dei giocatori e alla difficoltà di reperire sostituti di valore nelle file degli ex-allievi.

La Copa Campeonato 1910 fu vinta dall'Alumni, che registrò così il nono titolo assoluto e il secondo consecutivo. I risultati subirono un lieve calo: delle 16 partite, la squadra ne vinse 10, pareggiò 5 volte e venne battuta una volta. I pareggi vennero ottenuti con San Isidro (0-0), Estudiantes (0-0), Porteño (1-1 e 3-3) e Gimnasia y Esgrima (2-2). L'unica sconfitta arrivò il 21 agosto con il San Isidro, che vinse per 2.0. Anche il numero di reti segnate si abbassò: dalle 74 delle stagioni precedenti a 42 nel 1910. Arnold Watson Hutton fu il miglior realizzatore con 13 reti.

Nella Copa Competencia si fermò ai quarti di finale; dopo la vittoria per 2-0 sul Belgrano agli ottavi, venne sconfitto dal Provincial per 3-2.

il 1911 fu l'ultima stagione dell'Alumni Athletic Club. Si ripeté la vittoria in campionato grazie ai 23 punti, frutto di 11 vittorie, un pareggio e 4 sconfitte: dato che il risultato era il medesimo del Porteño, si dovette giocare uno spareggio il 26 novembre sul campo del Club de Gimnasia y Esgrima de Buenos Aires. L'Alumni vinse 2-1 con reti di Alfredo Brown e Ernest Lett. L'Alumni vinse pertanto il 10º titolo nazionale della sua storia, e Lett fu uno dei capicannonieri con 10 gol.

In Copa Competencia la prestazione ricalcò quella dell'anno precedente: all'esordio con il Tiro Federal, il 28 maggio, arrivò la sconfitta per 2-1.

Nonostante la squadra fosse stata iscritta al campionato del 1912 della Asociación Argentina de Football, non si presentò né al primo incontro, previsto per il 14 aprile contro l'Estudiantes, né ai due seguenti, contro il Quilmes (21 aprile) e il Racing Club (28 aprile). Come da regolamento, la federazione, alla terza partita disertata, eliminò il club dal campionato. Molti giocatori della rosa migrarono al Quilmes, che vinse il torneo.

Le ragioni dello scioglimento sono da ricercare nello spirito dilettantistico del club: vi era al suo interno uno scarso ricambio di giocatori, dato che l'Alumni non poteva accogliere calciatori da altri club, ma solo ex allievi dell'istituto. Conseguentemente, alcuni membri della rosa sentirono il desiderio di allontanarsi e cercare una vita lontano dal calcio. Inoltre, il denaro ricavato dalla vendita dei biglietti, per volere dello stesso club, era destinato a opere di beneficenza, così che divenne arduo sostenere i costi d'affitto dei campi da gioco (stante l'assenza di un campo di proprietà).

L'assemblea che decise lo scioglimento del club si tenne il 24 aprile 1913 e, nonostante tutti i soci fossero stati convocati, solo 7 furono presenti.

I fondi furono distribuiti in tal modo: $3.661,15 alle Escuelas Evangélicas Argentinas del señor W. C. Morris, $3.661,14 all'Hospital Británico, $1.000 al Patronato de la Infancia, $1.000 al Centro Bernardino Rivadavia, $1.000 alla Sociedad Popular de Educación de Avellaneda, $1.000 alla Asociación Damas del Taller la Providencia, $500 al Centro D. F. Sarmiento e $500 alla Comisión de gimnasia y ejercicios físicos di tale centro sportivo.

In seguito allo scioglimento l'Alumni giocò alcuni incontri di beneficenza; tra essi si contano quello contro il Belgrano (7 luglio 1913), contro il San Isidro (14 ottobre 1917) e contro i Veterani, il 15 settembre 1923.

Nel 1951 la Buenos Aires English High School decise di riprendere l'attività dell'Alumni, ma non praticando il calcio, bensì il rugby. Per fare ciò, chiesero l'autorizzazione dell'Asociación Alumni, una associazione di ex allievi presieduta da Carlos Bowers, ex giocatore del club. L'associazione accettò, e alcuni dei membri fornirono dei fondi perché il progetto potesse iniziare. Così fu istituita la Asociación Alumni, che vinse cinque tornei della URBA e che è riconosciuta quale continuazione dell'Alumni Athletic Club.

La prima divisa della squadra della English High School era basata su quella utilizzata all'interno della scuola: maglietta bianca a righe orizzontali rosse. Nel 1901, con il cambio di denominazione, si modificò di conseguenza la tenuta da gioco: le righe divennero da orizzontali a verticali. Il 25 giugno 1905, in occasione di un incontro con il Nottingham Forest, venne inaugurata una nuova maglietta, dotata di righe più spesse ma meno fitte. Nel 1909 ci fu l'ultimo cambiamento: lo spessore delle righe aumentò, così che quelle rosse divennero 4 e quelle bianche 3. I pantaloncini erano solitamente di colore bianco, anche se vennero utilizzati anche in nero e in azzurro chiaro.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 10
1900, 1901, 1902, 1903, 1905, 1906, 1907, 1909, 1910, 1911

Copa de Competencia Jockey Club: 3
1907, 1908, 1909

Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires: 2
1905, 1906

Competizioni internazionali
Copa de Honor Cousenier: 1
1906

Copa Competencia Chevallier Boutell: 6
1901, 1903, 1906, 1907, 1908, 1909

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1904, 1908
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Quilmes Atlético Club

      
Quilmes AC
Nome Completo: Quilmes Atlético Club
Nickname: El Cervecero (Il Birraiolo) 
Decano del fútbol argentino (Argentine football's dean)
Colori sociali: Bianco e Blu
Dati societari
Città: Quilmes
Fondazione: 5 Novembre 1887
Stadio: José Luis Meiszner, (33.000 posti)
Stadio: Centenario, (33.200 posti)
Inaugurazione: 25 Aprile 1995

Il Quilmes Atlético Club, è una società calcistica con sede a Quilmes, in Argentina. Fondato nel 1887, è la squadra di calcio più antica dell'Argentina. Milita in Primera B Nacional, la seconda serie del campionato argentino di calcio.

Le origini del club risalgono al 1880, quando il Quilmes and Polo Club fu fondato da immigrati britannici. Nel 1887 il club cambiò denominazione in Quilmes Rovers Athletic Club: la sua squadra di calcio era composta interamente da immigrati britannici. Successivamente cambiò ancora denominazione in Quilmes Cricket Club nel 1897, assumendo la denominazione attuale di Quilmes Athletic Club nel 1900, quando il club si affiliò alla Federcalcio argentina.

Quando il Quilmes fu fondato, l'unico club esistente a Quilmes era il Quilmes Lawn Tennis Club. Guillermo Morgan fu nominato primo presidente della squadra. Nei suoi primi anni, il Quilmes non ammetteva membri non britannici. Il club rappresentava l'enorme comunità britannica che lavorava nella ferrovia Buenos Aires Great Southern Railway. Nei suoi primi anni, il principale sport praticato a Quilmes era il cricket, e i colori del club erano il cremisi e il blu.

Nel marzo 1898 il Quilmes Cricket Club aprì la sezione calcio. Nel 1901 il club cambiò anche i suoi colori sociali, adottando quelli della nazionale inglese, ovvero maglia bianca con colletto e pantaloncini blu. All'inizio del XX secolo il club cominciò ad ammettere al suo interno membri argentini, seguendo l'esempio dell'altro club cittadino, l'Argentino de Quilmes, che era stato fondato come reazione al fatto che solo i britannici potevano essere ammessi come membri. A differenza del Quilmes CC, Argentino era aperto ad ammettere membri argentini.

Il Quilmes fu la prima squadra (tra quelle tuttora in attività) ad affrontare il leggendario Alumni Athletic Club, nel 1901. L'Alumni sconfisse il Quilmes 1-0 e 3-1, mantenendo la sua supremazia fino al 1906 quando il Quilmes ottenne la sua prima vittoria, battendo l'Alumni 4-2.

Nel 1912 il Quilmes vinse il campionato di Primera División. La squadra era composta da molti giocatori britannici che avevano militato in passato nel leggendario Alumni. Durante l'era professionistica, il Quilmes fu retrocesso (insieme con i Argentinos Juniors) in seconda divisione.

La squadra militò in Primera B fino al 1949 quando vinse il campionato venendo promosso in Primera. Il Quilmes terminò la stagione con il miglior attacco del torneo (118 gol fatti). Nel 1959 il club cambiò di nuovo denominazione nell'attuale Quilmes Atlético Club traducendo la denominazione inglese in spagnolo.

Dopo una nuova retrocessione nel 1951, il Quilmes vinse di nuovo il campionato cadetto ritornando così in Primera, dopo che la federcalcio argentina condannò il Newell's Old Boys (primo sul campo) per illecito sportivo, accusandolo di aver pagato il Excursionistas affinché sconfiggessero il Quilmes. Come risultato della condanna per illecito del Newell, il titolo di campione cadetto fu assegnato a tavolino al Quilmes (2° sul campo dietro il Newell's) che venne dunque promosso in Primera al posto della squadra di Rosario.

Il Quilmes riuscì a rimanere una sola stagione in massima serie, retrocedendo di nuovo nel 1962 e ritornando in Primera tre anni dopo, insieme al campione cadetto Colón de Santa Fe. Il club venne retrocesso di nuovo nel 1970, ma, cinque anni dopo, vinse il campionato di Primera B, venendo promossa insieme al San Telmo.

Nel 1978 il Quilmes vinse il Torneo Metropolitano. Quella squadra, allenata da José Yudica, aveva giocatori di talento quali Jorge Gáspari, Horacio Milozzi, top-scorer Luis Andreuchi e Omar "El Indio" Gómez, considerato il più grande giocatore della storia del club. L'anno successivo il Quilmes disputò la Coppa Libertadores 1979 ma non riuscì a qualificarsi al secondo turno venendo precocemente eliminato.

Nel 1980 il Quilmes venne retrocesso in Primera B, ritornando in Primera l'anno dopo, terminando il campionato cadetto al secondo posto insieme ai campioni cadetti del Nueva Chicago. Il Quilmes venne rinforzato e sfiorò la vittoria del Torneo Nacional 1981 raggiungendo la finale dove però la squadra fu battuta dal Ferro Carril Oeste. Nella stagione successiva il Quilmes non riuscì a ripetersi, anzi al termine della stagione fu retrocesso di nuovo in cadetteria. Nel 1986, per una ristrutturazione dei tornei, venne istituita una nuova divisione, la "Primera B Nacional". Il Quilmes non riuscì a qualificarsi al nuovo campionati, per cui rimase nella Primera B, declassata dalla riforma a terzo livello del calcio argentino.

Nel 1987 il Quilmes vinse la Primera B Metropolitana 1986-87, conquistando la promozione in National B. In quell'anno cominciò la costruzione del nuovo stadio. Nel 1991 il Quilmes ritornò in Primera División dopo 10 anni nelle serie minori, battendo il Club Almirante Brown 1-0. La squadra rimase solo una stagione in Primera, ritornando immediatamente in Nacional B.

Nel 1995 il Quilmes inaugurò il suo nuovo stadio, intitolato "Estadio Centenario Dr. José Luis Meiszner", disputando un'amichevole contro il Club Nacional de Football. Nelle stagioni successive, il Quilmes sfiorò più volte la promozione senza mai però raggiungerla, perdendo ai playoff contro Huracán, Los Andes, e Banfield. Inoltre, il Quilmes perse altre due opportunità di ritornare in massima serie venendo sconfitto in entrambe occasioni dal Belgrano.

Il Quilmes raggiunse finalmente la tanto attesa promozione in Primera nella stagione 2002-03, battendo l'Argentinos Juniors 1-0 e 0-0.

Dopo due buoni campionati di primera, il Quilmes riuscì addirittura a qualificarsi alla Coppa Libertadores 2005. La squadra riuscì a superare il primo turno ma finì per essere successivamente eliminata. Il Quilmes venne successivamente retrocesso in Nacional B, ma ritornò in massima serie nella stagione 2009-10 insieme a Olimpo e All Boys. Solo un anno dopo il Quilmes precipitò in cadetteria.

Nel giugno 2012 il Quilmes ritornò in Primera División, grazie al 2º posto in Primera B Nacional. I Cervecero sconfissero il Guillermo Brown de Puerto Madryn 2-0 all'ultima giornata totalizzando 72 punti, venendo di conseguenza promossi insieme al River Plate campione cadetto.

Lo storico rivale del Quilmes è l'altro club cittadino, l'Argentino de Quilmes. Le due squadre danno vita alla stracittadina nota come clásico quilmeño che tuttavia manca dagli incontri ufficiali dal 1981. Altri due storici rivali del Cervecero sono le due principali società del sud della Gran Buenos Aires, ovvero sia il Banfield ed il Lanús.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 2
1912, Metropolitano 1978

Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires: 1
1908

Primera B Nacional: 2
1986–1987, 1990–1991

Primera B Metropolitana: 3
1949, 1961, 1975

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: Metropolitano 1982
Terzo posto: 1893, 1901, 1902, 1909
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Club Atlético Porteño

    
Porteño
Nome Completo: Club Atlético Porteño
Colori sociali: Blu e Bianco
Dati societari
Città Buenos Aires
Fondazione: 28 Luglio 1895
Scioglimento: 1929
Stadio: Magallanes y Pardo, San Vicente

Il Club Atlético Porteño è una società calcistica argentina di Buenos Aires, fondata il 28 luglio 1895.

La squadra venne creata da un gruppo di argentini d'origini irlandesi: il primo nome fu "Club de fútbol Atlético Capital". Poco tempo dopo viene rinominata Club Atlético Porteño e prende parte ai primi tornei calcistici, organizzati dalla Argentine Association Football League; nel 1907 arriva per la prima volta a partecipare alla Copa Campeonato, giungendo al sesto posto. Prosegue in tale competizione, perdendo il titolo 1911 contro l'Alumni in uno spareggio. Nel 1912 è tra le squadre fondatrici della Federación Argentina de Football insieme a Estudiantes e Gimnasia, altre due società di Buenos Aires; vince la prima edizione del nuovo campionato così formatosi, la Primera División, ottenendolo a tavolino dopo l'abbandono dell'Independiente durante lo spareggio. Nel 1913 conclude all'ottavo posto, mentre nel 1914 è nuovamente campione. Con la riunificazione delle due federazioni esistenti il Porteño torna in Copa Campeonato nel 1915, chiudendo quarta. Tra il 1916 e il 1918 si mantiene in posizioni di metà classifica, mentre nel 1919 termina sesta su sei squadre, ma non viene retrocessa perché il campionato non fu portato a termine. Nel 1920 si posiziona al quarto posto. Le ultime stagioni sono caratterizzate da un andamento negativo, che vede la squadra permanere nella parte bassa della classifica. Nel 1928 il Porteño viene retrocesso in quanto ultima delle 36 squadre del torneo, e l'anno seguente la squadra viene sciolta; la società si dedicò poi al rugby a 15.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera División (FAF): 2
1912, 1914

Copa de Competencia Jockey Club: 2
1915, 1918

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1910
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Racing Club de Avellaneda

 Racing Club de Avellaneda 1912                          
Racing Club
Nome Completo: Racing Club de Avellaneda
Nickname: La Academia, El primer grande
Colori sociali: Celeste-bianco
Dati societari
Città: Avellaneda
Federazione: AFA
Fondazione: 25 Marzo 1903
Stadio: Juan Domingo Perón, (El Cilindro), (64.161 posti)

Il Racing Club de Avellaneda, conosciuto come Racing Club oppure come Racing Avellaneda, è una società polisportiva con sede nella città di Avellaneda, nella provincia di Buenos Aires, in Argentina.

Fondata il 25 marzo 1903, la squadra di calcio della polisportiva ha vinto 17 campionati argentini ufficiali, 12 ufficiali coppe nazionali e 7 titoli internazionali: una Coppa Libertadores, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Sudamericana, una Supercoppa Interamericana, due Coppa Aldao e una Copa de Honor Cousenier.

Il Racing Club è storicamente considerata come una delle "cinque sorelle" del calcio argentino (insieme a Boca Juniors, River Plate, San Lorenzo ed Independiente). Nella sua storia il Racing ha vinto ben 17 titoli nazionali (di cui 7 consecutivi, anche se ottenuti durante la cosiddetta "era amatoriale" del calcio argentino) e diverse coppe nazionali. Il soprannome La Academia, appunto, fa riferimento alla grande tradizione vincente della squadra, in cui si identificano tifosi e giocatori.

A livello internazionale, nel 1967 il Racing ha vinto sia la Coppa Libertadores che la Coppa Intercontinentale (contro gli scozzesi del Celtic di Glasgow), mentre nel 1988 si è aggiudicata la Supercoppa Sudamericana: grazie a queste vittorie La Academia è la seconda squadra argentina ad essersi fregiata del titolo di campione sudamericano per club e il primo club argentino a vincere la Coppa Intercontinentale.

Il Racing Club gioca le sue partite casalinghe nell'Estadio Juan Domingo Perón, soprannominato El Cilindro de Avellaneda (letteralmente "il cilindro di Avellaneda").

Curiosamente El Cilindro (stadio del Racing) e l'Estadio Libertadores de América (stadio della Independiente, storico rivale del Racing) si trovano a meno di 300 metri di distanza.
Storica è la rivalità con l'altra grande squadra di Avellaneda, l'Independiente: le due squadre si sfidano nel caldissimo Clásico de Avellaneda, reso ancora più acceso dal fatto che gli stadi delle due squadre si trovano a una distanza in linea d'aria di poco più di 300 metri.

Il Racing Club, data la sua esistenza come polisportiva, è impegnata in diversi sport oltre al calcio, come la ginnastica artistica, il basket, il pugilato, l'hockey su prato, la pallamano, le arti marziali, il pattinaggio, il tennis e la pallavolo.

Fondata il 25 marzo 1903 la squadra vinse 7 campionati consecutivi tra il 1913 e il 1919, imponendosi come uno dei principali club argentini dell'epoca non professionistica. Nel 1919 si aggiudicò il titolo vincendo tutte le partite, e nel 1914, 1915 e 1918 vinse il campionato senza subire alcuna sconfitta. Ancora nel 1921 e nel 1925 vinse due titoli nazionali.

L'avvento del professionismo limitò per qualche anno le fortune del club, che tornò al successo solo nel 1949. L'anno seguente venne inaugurato il nuovo stadio, che prese il nome dal presidente della Repubblica argentina Juan Domingo Perón. L'impianto è soprannominato El Cilindro de Avellaneda, o semplicemente El Cilindro. Anche nel 1950 e nel 1951 il Racing si laureò campione nazionale, ottenendo quindi tre titoli consecutivi.

Nel 1958 vinse il suo quarto campionato dall'introduzione del professionismo. Il quinto campionato arrivò nel 1961. Tra il 1965 ed il 1966, allenati da Juan José Pizzuti, il Racing rimase imbattuto per 39 partite, serie interrotta perdendo 2-0 fuori casa con il River. Ciononostante, il Racing conquistò un nuovo titolo argentino vincendo il campionato del 1966. Questo permise al club di disputare, l'anno seguente, la Coppa Libertadores, poi vinta, e divenire la prima squadra argentina a vincere la Coppa Intercontinentale, ai danni degli scozzesi del Celtic.

Dopo alcune stagioni di tranquillità, nel 1983 la Academia venne retrocessa in seconda divisione, rimanendovi fino al 1985. Nel 1988 vinse la prima edizione della Supercoppa Sudamericana, torneo al quale partecipavano tutti i club già campioni del Sudamerica, e inoltre la Supercopa Interamericana, torneo quest'ultimo non riconosciuto ufficialmente dalla CONMEBOL e dalla CONCACAF.

Nel 1999 il Racing andò in bancarotta e fallì, ma i tifosi aiutarono la società a sopravvivere, con donazioni e raccolte fondi. Il Racing è stata la prima squadra d'Argentina ad essere gestita da una compagnia, la Blanquiceleste S.A., diretta da Fernando Marín. Due anni dopo, nel 2001, vinse il torneo di Apertura interrompendo un periodo di digiuno dalle vittorie nazionali durato 35 anni.

L'8 luglio 2008 cessa di essere gestito dalla "Blanquiceleste S.A.". A fine ottobre 2009, dopo dieci gare di campionato, viene ingaggiato Lothar Matthäus come tecnico, al posto di Ricardo Caruso Lombardi. Dopo due giorni però l'allenatore tedesco cambia idea e si licenzia via sms. A quel punto viene ingaggiato Miguel Ángel Russo.

Il 22 giugno 2011 l'ex centrocampista Diego Simeone diventa il nuovo allenatore del club. Sotto la sua guida, l'Academia giunge al secondo posto nel torneo di Apertura con 31 punti e al quindicesimo nel torneo di Clausura con 23 punti.

A fine stagione, Simeone lascia il Racing per andare all'Atletico Madrid.

Negli anni successivi, il Racing cambia vari allenatori vivendo stagioni di alti e bassi, corredate comunque da una finale di Copa Argentina nel 2012 e dalla retrocessione dei rivali storici dell'Independiente nel 2013.

L'anno successivo, Reinaldo Merlo si siede sulla panchina dell'Academia ottenendo però scarsi risultati e portando la squadra al 18º posto nel torneo Final e venendo dunque esonerato in favore di Fabio Radaelli che guiderà la squadra nelle ultime due giornate di campionato.

Nel Torneo Transicion 2014 arriva Diego Cocca come allenatore. Grande ritorno della stagione è quello del Principe Diego Milito, che formerà un tridente da sogno con i due giovani talentuosissimi Gustavo Bou e Ricardo Centuriòn . Alla fine il Racing vince il campionato laureandosi per la 17ª volta campione d'Argentina collezionando 41 punti.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 17
1913, 1914, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, 1921, 1925, 1949, 1950, 1951, 1958, 1961, 1966, Apertura 2001, 2014

Copa Ibarguren: 1913, 1914, 1916, 1917, 1918
Copa de Honor Adrián Beccar Varela: 1932
Copa de Competencia Liga Argentina: 1933
Copa de Competencia Británica George VI: 1945

Competizioni regionali
Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires: 4
1912, 1913, 1915, 1917

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 1967
Coppa Intercontinentale: 1967
Supercoppa Sudamericana: 1988
Supercopa Interamericana: 1988
Copa Ricardo Aldao: 1917, 1918
Copa de Honor Cousenier: 1913
Copa de Honor Adrián Beccar Varela: 1932, 1933

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1920 (AAm), 1952, 1955, 1959, Metropolitano 1967, Metropolitano 1972, Apertura 1995, Apertura 2011
Terzo posto: 1912, 1932, 1933, 1936, 1953, 1957, 1963, Nacional 1968, 1987-1988, Apertura 1993, Apertura 1998, Clausura 2005
Copa Argentina: Finalista: 2011-2012
Coppa Libertadores: Semifinalista: 1968, 1997
Recopa Sudamericana: Finalista: 1989
Supercoppa Sudamericana: Finalista: 1992
Copa Suecia: Finalista: 1960
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Club Estudiantes de La Plata

               
Estudiantes de La Plata
Nome completo: Club Estudiantes de La Plata
Nickname: Pincha, Los Pincharratas (I pugnalatori di topi)El León (Il Leone);
Colori sociali: Rosso-bianco
Dati societari
Città: La Plata
Federazione: AFA
Fondazione: 4 Agosto 1905
Stadio: Ciudad de La Plata, (53.000 posti)

L'Estudiantes de La Plata, noto come Estudiantes La Plata o semplicemente Estudiantes, è una società sportiva di La Plata, in provincia di Buenos Aires, in Argentina, nota per i successi ottenuti in ambito calcistico.

L'Estudiantes è fra le squadre più vincenti del calcio argentino. Nel 1967 l'Estudiantes fu la prima squadra a vincere il campionato argentino professionistico al di fuori delle "cinque sorelle" (Boca Juniors, River Plate, Racing, Independiente e San Lorenzo): dopo questa data vinse altre quattro volte il titolo nazionale, portando il suo totale di vittorie a cinque (sei se si conta anche la vittoria del campionato amatoriale del 1913). Anche in campo internazionale l'Estudiantes ha ottenuto grandi risultati: quattro Copa Libertadores (di cui tre consecutive, dal 1968 al 1970), una Coppa Intercontinentale e una Coppa Interamericana.

Sullo stemma della squadra sono raffigurate 11 stelle, riconoscimento alla vittoria di 6 trofei internazionali e di 5 campionati argentini. L'ultima di queste stelle è stata aggiunta il 15 luglio 2009, quando l'Estudiantes ha vinto la Copa Libertadores.

L'Estudiantes venne fondato nel 1905, quando un gruppo di giocatori e tifosi decisero di separarsi dalla più antica compagine del Gimnasia de La Plata, la quale aveva la tendenza a favorire sport al chiuso rispetto al calcio. Le partite fra le squadre dell'Estudiantes e del Gimnasia prendono il nome di Clásico Platense. Lo stadio dell'Estudiantes ("Estadio Jorge Luis Hirschi") al momento è in ristrutturazione, quindi i biancorossi giocano i loro incontri casalinghi nello stadio comunale di La Plata "Estadio Único de La Plata".

Come molte altre squadre argentine, l'Estudiantes è una istituzione polisportiva: fra gli sporti in cui è impegnato ricordiamo il basket, la pallamano, l'hockey su prato, il golf, il nuoto, il judo e la pallavolo.

Il club venne fondato il 4 agosto 1905 da studenti sia universitari sia delle superiori (avevano frequentato lo stesso istituto dei fratelli Schoedden fondatori dell'Alumni prima squadra a vincere tutto in Argentina) che si sentivano esclusi dai dirigenti del Gimnasia y Esgrima, società che preferiva gli sport indoor (come la scherma e la ginnastica) rispetto al calcio. Dopo aver fatto una squadra per partecipare al campionato si erano ritirati perché essendo loro dell'alta società consideravano il calcio come uno sport per i poveri. Il primo stadio fu nell'incrocio dei viali 19 e 51 per poi trasferirsi al viale 1 tra le strade 55 e 57 il 25 dicembre 1907. Prima dell'avvento del professionismo, l'Estudiantes aveva vinto il campionato 1913 e disputò vincendola, la Copa Rio de La Plata con i campioni dell'Uruguay (l'antenata dell'attuale Libertadores).

Quando giunse il professionismo in Argentina, nel 1931, l'Estudiantes aveva una famosa linea offensiva (all'interno del 2-3-5): Lauri-Scopelli-Zozaya-Ferreyra-Guaita, noti come Los Profesores (i Professori), ancora oggi ritenuto in Argentina uno dei migliori attacchi di tutti i tempi. Guaita fece poi parte della Roma e della nazionale italiana che conquistò la Coppa del Mondo 1934. I fratelli Sbarra (Raúl e Roberto) e Armando Nery formavano invece la temuta linea difensiva. Fu Alberto Zozaya a segnare il primo gol del calcio professionistico argentino; divenne anche il capocannoniere del primo campionato professionistico.

Nel 1937, venne installato un pionieristico impianto di illuminazione nello stadio, permettendo le gare in notturna.

Gli anni cinquanta videro l'ascesa di giocatori come Ogando, Garcerón, Bouché, Urriolabeitia, Infante, Antonio, e gli ultimi gol del grande attaccante Manuel Payo Pellegrina, che è attualmente il capocannoniere all-time dell'Estudiantes con 221 gol. Il club retrocesse nel 1953 ma fu ripromosso l'anno dopo.

Negli anni sessanta si andava formando la squadra giovanile, allenata da Miguel Ignomiriello e nota come La Tercera que Mata (le Giovanili che ammazzano), che si sarebbe evoluta, insieme con pochi nuovi arrivi, nello squadrone guidato da Osvaldo Zubeldía che vinse il Metropolitano 1967 (a partire dal 1967, salvo un breve periodo, l'Argentina ha due campionati distinti in ogni stagione).

L'Estudiantes divenne così la prima squadra escluse le "cinque grandi" (Boca Juniors, River Plate, Racing Club, Independiente e San Lorenzo) a conquistare il titolo professionistico. Questo successo aprì la porta alle altre "piccole": il Vélez Sarsfield e il Chacarita Juniors) vinsero il titolo nel 1968 e nel 1969, rispettivamente.

L'Estudiantes si assicurò la Coppa Libertadores per tre anni di fila (dal 1968 al 1970), e la Coppa Intercontinentale 1968 contro il forte Manchester Utd di Bobby Charlton. Perse le successive Intercontinentali contro il Milan (1969) e contro il Feyenoord (1970). Nel 1969 vinse anche la Coppa Interamericana.

La formazione di Zubeldía è stata probabilmente l'unica squadra di successo ad avere due laureati in rosa: Carlos Salvador Bilardo (ginecologo) e il compagno Raúl Madero ricevettero il diploma di laurea alla Facoltà di medicina dell'Università di Buenos Aires; contemporaneamente svolgevano l'attività sportiva.

Il faro della squadra di Zubeldía era sicuramente Juan Ramón Verón, la bruja, padre di Juan Sebastián Verón, la brujita. Supportato dall'intelligente gioco di Conigliaro, Echecopar e Madero, e dalle istruzioni tattiche fornite dal regista Carlos Bilardo, Verón, detto Bruja, divenne uno dei giocatori argentini più famosi dell'epoca. Il talentuoso terzino destro Manera soffrì invece diversi infortuni e non mostrò tutto il suo potenziale.

L'Estudiantes retrocesse nel 1994, ritornando in prima divisione l'anno dopo, nella stagione di esordio del giovane Juan Sebastián Verón. Negli anni successivi, nel club militarono giocatori poi divenuti famosi, come Martín Palermo, Luciano Galletti, Bernardo Romeo, Ernesto Farías e Hugo Mariano Pavone.

Nel 2004-2005, sotto la guida del coach Reinaldo Merlo, l'Estudiantes chiuse al quarto posto sia nel torneo Apertura che in quello Clausura, e Hugo Mariano Pavone si laureò capocannoniere del Clausura 2005. Il 17 aprile 2005, l'Estudiantes de La Plata divenne la sesta squadra in Argentina a vincere 1.000 gare professionistiche, rimontando e sconfiggendo il Newell's Old Boys per 3-2.

Merlo si dimise nell'agosto 2005, il giorno dopo la festa per le celebrazioni del centenario della squadra. Venne subito rimpiazzato da Jorge Burruchaga, discepolo di Bilardo. Il team entrò nella storia quando ribaltò il risultato sfavorevole (0-3 all'intervallo) andando a vincere 4-3 contro i peruviani dello Sporting Cristal in una gara di Coppa Libertadores giocata il 21 febbraio 2006.

Il 18 maggio 2006 Burruchaga venne rimpiazzato da un altro grande ex giocatore argentino, Diego Simeone, che costruì la squadra intorno al Brujita Verón (suo ex compagno alla Lazio), tornato all'Estudiantes dopo 11 anni. La squadra di Simeone venne eliminata dal San Paolo ai rigori nei quarti di finale della Coppa Libertadores 2006, ma realizzò un'impressionante serie di vittorie in campionato.

L'Estudiantes sconfisse il Gimnasia con un inedito 7-0 nel derby giocato il 15 ottobre 2006 (torneo di Apertura), realizzando una serie di 10 vittorie consecutive (record del club stabilito dalla squadra di Zubeldia eguagliato), e chiudendo al primo posto insieme al Boca Juniors (in Argentina non si tiene in considerazione la differenza reti).

Lo spareggio venne giocato il 13 dicembre 2006; l'Estudiantes rimontò e batté il Boca Juniors 2-1 assicurandosi il primo titolo in campionato in 23 anni. In quel torneo, l'Estudiantes sconfisse tutte le "cinque grandi", concesse il minor numero di reti, ed ebbe tre dei suoi giocatori (Pavone, Verón e Braña) classificati ai primi posti nel ranking della rivista Olé dei migliori giocatori.

Dal torneo di Clausura 2008 la guida tecnica del club fu affidata a Néstor Sensini, in sostituzione di Simeone, trasferitosi sulla panchina del River Plate. Con alla guida Sensini, l'Estudiantes si classificò al terzo posto nel campionato poi vinto dal River Plate.

A seguito dei cattivi risultati ottenuti nell'avvio dell'Apertura 2008 - 5 punti nelle prime 6 partite - il 18 settembre 2008 Néstor Sensini rassegnò le dimissioni dall'incarico. Come nuovo allenatore venne ingaggiato Leonardo Astrada.

Il campionato di Apertura 2008 vide il club lontano dai vertici e si concluse con l'Estudiantes al 7º posto staccato di ben 11 punti dal terzetto di testa. L'attenzione del Pincha fu tutta rivolta alla Copa Sudamericana 2008: dopo aver superato con grande fatica il turno di qualificazione ai danni dell'Independiente, Verón e compagni infilarono un percorso senza sconfitte che li condusse sino alla finale, eliminando nei vari turni l'Arsenal Sarandì, il Botafogo e l'Argentinos Juniors. Nella doppia finale del torneo gli avversari furono i brasiliani dell'Internacional di Porto Alegre; la gara di andata, giocata a La Plata, vide imporsi i brasiliani per 1-0, mentre in quella di ritorno gli argentini riuscirono a segnare una rete portando la gara ai supplementari. A 5 minuti dal termine del secondo supplementare un gol di Nilmar consegnò il titolo nelle mani dell'Internacional.

Il 2009 si è aperto con un 6º posto nel torneo Clausura ma la squadra è stata ancora protagonista a livello internazionale. La Copa Libertadores 2009 si è aperta con qualche difficoltà, nel turno preliminare il club ha avuto la meglio sui peruviani dello Sporting Cristal solo grazie alla regola dei gol in trasferta e la fase a gruppi è iniziata con una brutta sconfitta (3-0) contro i brasiliani del Cruzeiro. Nonostante l'inizio in salita il club platense è però riuscito a superare l'ostacolo del girone eliminatorio senza grosse difficoltà. La fase ad eliminazione diretta ha visto il club imporsi per ben 5 volte in 6 partite, eliminando i paraguaiani del Libertad, gli uruguaiani del Defensor Sporting e del Nacional di Montevideo. Ad attendere il Pincha in finale c'erano i brasiliani del Cruzeiro, già affrontati nella prima parte del torneo. La gara di andata, disputata in Argentina, si è conclusa 0-0, mentre il ritorno, giocato nello stadio Mineirão di Belo Horizonte, ha visto la vittoria in rimonta per 2-1 dei biancorossi. Il 15 luglio 2009, dopo 39 anni di attesa, l'Estudiantes ha riconquistato il titolo di campione del Sudamerica, per la quarta volta nella sua storia.

L'Estudiantes veste una maglia a strisce rosse e bianche, in onore della squadra Alumni dei fratelli Schoedden che dominava la scena del calcio argentino negli anni della fondazione, con calzoncini neri e calzettoni neri con due sottili strisce orizzontali biancorosse. Nei primi tempi, al momento dell'entrata in campo, la squadra vestiva una giacchetta blu sopra la camicia a strisce.

L'Estudiantes giocava le partite casalinghe nello Stadio Jorge Luis Hirschi di La Plata che dai 35.000 posti degli anni '60 era passato a 23.000 per questioni di sicurezza. Questo impianto è situato nel viale 1, tra la 55a e la 57a strada, a La Plata.

Quando, negli anni novanta, venne costruito dal volere del sindaco di allora nonostante la grave crisi economica un nuovo stadio a La Plata, sia l'Estudiantes sia il Gimnasia y Esgrima, l'altra squadra di La Plata, decisero inizialmente di non trasferirsi nel nuovo stadio. All'Estudiantes fu negato di accedere al proprio stadio, che venne chiuso nel settembre 2005 a causa dei nuovi regolamenti sulla sicurezza che impedivano l'uso di tribune in legno. Un ordine di revoca esentò l'Estudiantes dal divieto, ma il governo della città rifiutò di assentire, aumentando la tensione nel rapporto con il club. Adesso il vecchio stadio è stato raso al suolo, parte delle sue gradinate di legno vendute come cimelio e sono in partenza i lavori di costruzione del nuovo impianto.

I giocatori e i tifosi sono soprannominati pincharratas (pungitopo), spesso abbreviato in pinchas. L'epiteto è generalmente attribuito al lavoro medico di laboratorio svolto da alcuni studenti che erano tra i fondatori del club.

Un'altra versione afferma che il nomignolo viene dal soprannome di un tal Felipe Montedónica, un barbone che andava a vedere le partite e che aveva la mania di pungere i topi che trovava.

I tifosi chiamano la propria squadra el León (il leone), Orgullo de la Ciudad (orgoglio della città), los Capos de La Plata (i capi di La Plata) e Tricampeón (tre volte campione), per i tre titoli conquistati in Coppa Libertadores, prima squadra a riuscire a vincere 3 coppe di fila. Ora si chiama anche Tetracampeón per aver vinto la quarta Coppa Libertadores.

In seguito ai successi internazionali negli anni sessanta, l'Estudiantes ha guadagnato molti sostenitori in tutta l'Argentina. Comunque questi nuovi tifosi sono rimasti fedeli all'Estudiantes nel bene e nel male, dando al club una solida base di tifosi radicata in tutto il paese, nota come una delle più leali in Argentina.

Nell'area di La Plata, l'Estudiantes era ritenuto la squadra della classe media, mentre la squadra rivale del Gimnasia y Esgrima veniva identificata con la classe lavoratrice. Le statistiche degli ultimi anni fatte da fonti diverse stabiliscono senza ombra di dubbio che è l'Estudiantes ad avere un maggior seguito nella città; pure fuori da La Plata è l'Estudiantes a essere più tifato. In Italia esiste un club di tifosi e simpatizzanti, "Agrupaciòn Enrique Guaita".

Per diversi periodi nella storia del club, un gruppo di fan da Buenos Aires (los Porteños) guidò la tifoseria platense. Un celebre gruppo di tifosi dagli anni settanta è el Pelapapas (il Pela Patate), celebre per i falò accesi che illuminano lo stadio durante le partite.

Nelle elezioni presidenziali del 1983, i tifosi dell'Estudiantes furono, insieme a quelli del Vélez Sarsfield, i primi a far sentire il loro sostegno per Raúl Alfonsín, poi vincitore, nella campagna elettorale contro i peronisti. L'amicizia coi sostenitori del Vélez da allora è scomparsa, specialmente dopo che l'Estudiantes batté il Vélez nel campionato 2003.

I tifosi dell'Estudiantes sono in amicizia con molti club della Grande Buenos Aires sud che giocano in prima divisione. Questo accade specialmente con i sobborghi di Quilmes (sede del Quilmes) e di Temperley.

Il Platense, squadra della parte nord della Grande Buenos Aires, ha un posto di riguardo nell'amicizia con i fan dell'Estudiantes, dopo che fu la causa della retrocessione del Gimnasia nel 1979. Da allora il Platense è retrocesso e attualmente gioca nelle serie minori.

Dal punto di vista internazionale, l'Estudiantes è in amicizia con la tifoseria della squadra uruguaiana del Peñarol di Montevideo.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato Argentino Primera División: 6
1913, Metropolitano 1967, Metropolitano 1982, Nacional 1983, Apertura 2006, Apertura 2010
Primera B Nacional: 1994-1995
Primera B Metropolitana: 1911, 1935, 1954
Copa Adrián C. Escobar: 1944

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 1968, 1969, 1970, 2009
Coppa Interamericana: 1968
Coppa Intercontinentale: 1968
Copa Ricardo Aldao: 1914

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1914, 1914 (FAF), 1919, 1930, Nacional 1967, Metropolitano 1968, Nacional 1975
Terzo posto: 1928, 1931, 1944, 1948, Metropolitano 1976, Metropolitano 1984, Clausura 2007, Clausura 2008, Clausura 2010, Final 2014, 2016-2017
Copa de Competencia Liga Argentina: Finalista: 1932
Coppa Libertadores: Finalista: 1971, Semifinalista: 1983
Coppa Intercontinentale: Finalista: 1969, 1970
Coppa Sudamericana: Finalista: 2008
Recopa Sudamericana: Finalista: 2010
Supercoppa Sudamericana: Semifinalista: 1990
Coppa del mondo per club FIFA: Finalista: 2009
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Club Atlético Boca Juniors

          
Boca Juniors
Nome completo: Club Atlético Boca Juniors
Nickname: Xeneizes (Genovesi), La mitad más uno (la metà più uno), Azul y Oro (Blu e oro), Los Bosteros
Sede: Buenos Aires - La Boca , Argentina
Colori sociali: Blue-Giallo
Inno: La marcha de Boca Juniors, Victoriano "Toto" Caffarena
Dati societari
Città Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 3 Aprile 1905
Stadio: Estadio Alberto Jacinto Armando, (La Bombonera), (49.000 posti)

Il Club Atlético Boca Juniors, noto come Boca Juniors, è una società polisportiva argentina con sede a Buenos Aires. Deve la sua fama soprattutto alla sezione calcistica. Il Boca è l'unica squadra argentina a non essere mai retrocessa: dal 1913 milita ininterrottamente in Primera División. Disputa le partite interne nell'Estadio Alberto Josè Armando, noto come La Bombonera.

È la squadra sudamericana con più titoli internazionali conquistati, uno in più del Nacional uruguaiano. Con 18 trofei riconosciuti dalla CONMEBOL si colloca al terzo posto, alla pari con il Milan e l'Independiente e dietro all'Al Ahly egiziano (20) e al Real Madrid (26) per trofei confederali ed inter-confederali vinti. È riconosciuto dalla FIFA come uno degli 11 club classici dell'Argentina e dei 54 dell'America meridionale.

È tra le nove squadre al mondo che sono riuscite a centrare, in due occasioni (nel 2000 e nel 2003), il triplete, composto dai titoli di campione nazionale, del continente e del mondo con la particolarità che si giocavano due campionati argentini nello stesso anno. Il club è stato inoltre nominato miglior club sudamericano del decennio 2001-2010 dall'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. È inoltre l'unica squadra argentina che può vantare la doppietta nazionale, avendo vinto nel 2018 il campionato argentino di massima serie e la Copa Argentina, risultato già ottenuto nel 1969 e nel 2015.

Il Boca Juniors è una delle squadre più popolari d'Argentina insieme ai concittadini del River Plate, con cui disputa il Superclásico del calcio argentino, che oppone le due squadre più titolate della Primera División argentina, con la particolarità che i due club sono accomunati dal quartiere di origine, La Boca.

Il 3 aprile 1905, un gruppo di giovani italiani (provenienti più precisamente da Genova) si incontrarono per fondare un club. La casa dove si svolse l'incontro era quella di Esteban Baglietto e vi parteciparono altre quattro persone, Alfredo Scarpatti, Santiago Sana e i fratelli Juan e Teodoro Farenga (originari di Muro Lucano). Due anni dopo, in seguito alla "distruzione" della prima divisa bianco-nera, i ragazzi devono scegliere i colori della nuova. Cinque ragazzi, un pallone regalato da un marinaio inglese e una discussione interminabile. Nell'incertezza fu uno di loro, un certo Giovanni Juan Brichetto, che di mestiere azionava il faro d'ingresso delle navi nel porto di Buenos Aires, a fare una proposta: "Andiamo al molo e vediamo la prima nave che passa". Appena arrivati sul posto, giunse nel molo la nave "Drottling Sophia" ("regina Sophia"). A poppa, sventolava un vessillo giallo e blu, la bandiera svedese. La discussione si placò. Il giallo e il blu sarebbero stati i colori del Boca Juniors. Sono stati importanti membri fondatori anche Arturo Penney, Marcelino Vergara, Luis Cerezo, Adolfo Taggio, Giovanelli, Donato Abbatángelo e Bertolini.

Nel 1913, il Boca ottenne la promozione in Primera División, che il club provava a raggiungere da tanti anni. Questo fu possibile quando la Federazione calcistica dell'Argentina decise di aumentare il numero delle partecipanti al campionato da 6 a 15.

Nel 1925, il Boca fece la sua prima tournée in Europa, per giocare in Spagna, Germania e Francia. La squadra giocò in totale 19 partite, vincendone 15. Per tale motivo il Boca fu dichiarato "Campeón de Honor" ("campione onorario") per la stagione 1925 dalla federazione argentina.

Negli anni successivi, il Boca si è affermato come uno dei club più popolari d'Argentina, con un gran numero di sostenitori non solo in patria ma anche in giro per il mondo. Il club è uno dei più titolati del calcio argentino, avendo vinto 31 titoli della Primera División, secondo solo al River Plate con 36. A livello internazionale, il Boca Juniors ha vinto 18 trofei, gli stessi del Milan e dell'Independiente; il Boca ha vinto altri quattro titoli internazionali (messi in palio tra squadra appartenenti alle federazioni argentina e uruguaiana), tuttavia questi non sono ancora riconosciuti dalla FIFA.

I titoli in questione sono la Tie Cup del 1919, la Copa de Honor Cousenier del 1920 e la Copa Escobar-Gerona del 1945 e del 1946.

I colori sociali del Boca sono il giallo e il blu. Essi derivano da quelli della bandiera svedese. Secondo la tradizione, infatti, i soci del club, non riuscendo a mettersi d'accordo per scegliere il colore delle maglie, si affidarono alla sorte: avrebbero preso quelli della prima nave che sarebbe passata quel giorno per il porto di Buenos Aires. E questa fu appunto una nave battente bandiera svedese.

Nel 2013 la società sceglie il rosa come colore della maglia ma la federazione si è opposta a questa decisione minacciando di multare la squadra nel caso in cui davvero gli Xeneizes fossero scesi in campo con quel colore.

Nei primi anni furono adottate diverse casacche tra cui le primissime (1905), una azzurra e una rosa. Entrambe vennero sostituite nello stesso anno da una divisa bianca con strisce nere verticali. Nel 1907 i colori della tenuta divennero il blu con una banda gialla, trasversale fino al 1913, poi orizzontale (l'attuale divisa).

Quanto allo scudetto societario, il Boca ne ha avuti cinque nella sua storia. Il primo fu introdotto nel 1922 ed è stato utilizzato per oltre trent'anni, fino al 1955. Aveva il fondo bianco, con le iniziali CABJ (Club Atlético Boca Juniors) in giallo e blu ed una banda orizzontale ugualmente gialla. Per celebrare il 50º anniversario della fondazione del club, il logo fu modificato cambiando lo sfondo in blu, sempre con la striscia gialla e le iniziali però in nero. Furono aggiunti anche due ramoscelli d'alloro sui lati dello stemma. L'alloro sparì negli anni sessanta. Fu aggiunto anche un bordo nero e al posto delle iniziali la dicitura "Boca Juniors" fu scritta per esteso.

Un nuovo cambiamento avvenne negli anni settanta. Tornarono le iniziali CABJ e furono aggiunte trenta stelle, una per ogni titolo conquistato all'epoca dai calciatori Xeneizes. L'ultimo cambiamento risale alla fine del 1996 ed ha portato alla versione attuale dello scudetto, con l'eliminazione della banda gialla e le iniziali CABJ scritte con un carattere che richiama i college, e un numero di stelle aumentato a quarantasei. Il font è stato adottato ufficialmente dal club.

Dopo travagliate vicissitudini, durante le quali il Boca cambiò più volte l'ubicazione del terreno di gioco perdendo ingenti somme e rischiando di sciogliere il sodalizio, la società ha trovato la sua definitiva collocazione a partire dal 18 febbraio 1938, quando venne posta dal presidente Camillo Cichero la prima pietra dei lavori, terminati due anni più tardi per la costruzione dello stadio Bombonera, inizialmente denominato "obra perfecta". Fu inaugurato il 25 maggio 1940, durante la presidenza di Edoardo Sanchez Terrero. domenica 2 giugno 1940 si disputò il primo incontro ufficiale nel nuovo stadio. Il Boca Juniors affrontò il Newell's Old Boys di Rosario e ne uscì vittorioso per 2 a 0 con gol di Alarcón e Gandulla.

Nel 1953 fu completata l'opera con un terzo anello al quale venne aggiunto l'impianto di illuminazione artificiale. Non subì altre modifiche fino al 1996, quando sotto la presidenza di Mauricio Macri furono demoliti i vecchi palchi della Calle Del Valle, rimpiazzandoli con una tribunetta e nuove gradinate abbellite dai murales dell'artista Pérez Celis che si aggiungono a quelli di Romolo Macció.

Lo stadio dal 2002 è intitolata ad Alberto Jacinto Armando, storico presidente del Boca. Il suo nome ha sostituito quello di un altro presidente, Camilo Cichero (secondo alcuni translitterazione in lingua argentina dell'oriundo italiano Camillo Cicero; in realtà Cichero è un tipico cognome genovese), che dava il nome allo stadio dal 1986. La capienza della struttura è di 57.395 spettatori.

Il clima che si respira alla Bombonera è tra i più caldi del Sudamerica, e i cori dei tifosi sono tra i più celebri. La Bombonera è nota anche per le vibrazioni che si avvertono quando i tifosi cominciano a saltare in maniera ritmata. Da ciò deriva l'espressione "La Bombonera no tiembla. Late" (La Bombonera non trema. Batte).

Attualmente il Boca conta 140.000 soci. Si dice che il Boca sia la squadra preferita dalla "metà più uno del paese" (la mitad más uno del país). Il sondaggio fa riferimento agli anni cinquanta in occasione di un censimento nazionale. Attualmente è stato rivelato che questa percentuale si ferma al 40% della popolazione, mostrando che comunque il Boca è la squadra più tifata.

Ci sono Peñas (fan club) in molte città dell'Argentina, e anche all'estero, specialmente in Spagna, in Israele ed in Giappone; è la squadra argentina con più fan clubs nel paese ed è la seconda squadra argentina più tifata, con più soci e con più fan clubs all'estero; il Boca ha fan in tutta l'America Latina, soprattutto in Colombia e in Perù, da cui provengono o sono provenuti molti giocatori. Negli Stati Uniti, a causa dell'immigrazione di latinoamericani, ci sono molti tifosi degli Xeneizes; anche in Giappone, grazie alle vittorie in Coppa Intercontinentale, manifestazione che ivi si svolgeva, i fan sono molti.

Nella penisola italiana i simpatizzanti boquensi sono molti, soprattutto a Genova e Napoli: i genovesi sentono il Boca Juniors un po' loro, in considerazione del soprannome "Xeneizes", mentre i napoletani riconducono la loro preferenza alla militanza di Diego Armando Maradona in entrambi i club.

Negli anni si sono susseguiti attestati di vicinanza tra le tifoserie genovesi e la squadra "Xeneize". I tifosi della Sampdoria nel 1969 dedicarono a Tito Cucchiaroni, idolo della Bombonera che lo definì "el Loco" e successivamente goleador della compagine blucerchiata, il club degli "Ultras Tito Cucchiaroni". Negli anni '90, con l'arrivo ai vertici mondiali della Sampdoria del presidente Paolo Mantovani, la popolarità dei blucerchiati crebbe e nel 1996 la Convención Nacional de Peñas, ente che riunisce tutti i club del Boca Juniors scrisse una missiva all'allora presidente Enrico Mantovani per invitarlo alla Bombonera e per entrare in contatto, tramite la società blucerchiata, con gli Ultras Tito Cucchiaroni. Successivamente venne aperto un club nella capitale argentina, il "Sampdoria Club Buenos Aires" per raccogliere tutti i genovesi, di nascita o di origine, tifosi della Sampdoria. Va precisato che negli anni della fondazione del Boca Juniors e dell'emigrazione dalla Liguria, la Sampdoria non era ancora nata.

I supporters rossoblù invece, con l'arrivo sotto la Lanterna di Rodrigo Palacio ed altri giocatori argentini, aumentarono la loro popolarità in terra argentina, arrivando ad aprire un club alla Boca per riunire i supporters del Genoa del barrio e della capitale. La Fondazione Genoa, tramite i rapporti di mercato che il presidente Enrico Preziosi instaurò con le società argentine, in particolar modo proprio con il Boca, entrò così in contatto con la realtà locale e decise di organizzare una mostra dedicata ai legami tra la terra ligure ed il Sud America, in particolare con il barrio xeneize. L'idea venne ben presto appoggiata anche dall'ente che cura la storia dell'altra squadra cittadina, il Museo Samp Doria, e si diede così vita a questa esposizione dedicata a questo legame mai dimenticato tra genovesi e xeneizes.

I calciatori e i sostenitori della squadra sono conosciuti con il nome di xeneizes (da una translitterazione castellano-argentina del termine genovese "zeneize", che significa genovese, dovuto alla colonia genovese presente nel quartiere La Boca), nome che appare sulle maglie e sullo stemma sociale ("La gloriosa squadra Xeneize"). Altri soprannomi sono Boquenses (quelli della Boca), Boquita (piccola Boca), la Mitad Más Uno (riferito alla grande diffusione del tifo boquense nel paese) e la azul y oro (riferito alla maglietta). I tifosi della propria squadra chiamano alla tifoseria in generale Jugador Nº12 (Giocatore Nº12) seguendo l'idea che i tifosi sono un giocatore più della squadra nelle partite. Ci sono anche dei soprannomi peggiorativi, il più popolare e già accettato simpaticamente dai propri tifosi e quello di Bosteros (aggettivo datto al tifoso della squadra derivato dalla parola "bosta", parola datta nel Río de la Plata per chiamare alla merda dei cavalli) e i riferimenti peggiorativi a quel soprannome di Jugador Nº12 facendo riferimento ai favori arbitrali e al comportamento incivilizzato dei suoi tifosi.

Il Boca è stato il primo club calcistico al mondo ad ottenere la certificazione di qualità ISO 9001, il 1º agosto 2001.
Curiosamente, esiste una linea di bare del Boca disponibile per i tifosi morti, così come un cimitero ufficiale del Boca.
Il Boca ha anche una propria flotta di taxi (una decina) operanti a Buenos Aires.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato Argentino Primera División: 27
1931, 1934, 1935, 1940, 1943, 1944, 1954, 1962, 1964, 1965, Nacional 1969, Nacional 1970, Metropolitano 1976, Nacional 1976, 1981, Apertura 1992, Apertura 1998, Clausura 1999, Apertura 2000, Apertura 2003, Apertura 2005, Clausura 2006, Apertura 2008, Apertura 2011, 2015, 2016-2017, 2017-2018
Campionato de Primera División(AAF): 6
1919, 1920, 1923, 1924, 1926, 1930

Coppa d'Argentina: 1969, 2012, 2015
Copa de Honor: 1925
Copa de Competencia Jockey Club: 1919, 1925
Copa Ibarguren: 1919, 1923, 1924, 1940, 1944
Copa Estímulo: 1926
Copa de Competencia Británica George VI: 1946
Copa Los Reformistas de la Liga Central : 1906
Copa Barone de la Liga Albión : 1908
Copa San Martín de Tours: 1964, 1969, 1974, 1976, 1991

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 1977, 1978, 2000, 2001, 2003, 2007
Copa Sudamericana: 2004, 2005
Recopa Sudamericana: 1990, 2005, 2006, 2008
Supercoppa Sudamericana: 1989
Coppa Intercontinentale: 1977, 2000, 2003
Copa Master: 1992
Copa de Oro: 1993

Competizioni inter-federative
Tie Cup: 1919
Copa de Honor Cousenier: 1920
Copa de Confraternidad Escobar-Gerona: 1945 (condiviso con Nacional), 1946

Competizioni giovanili
Blue Stars/FIFA Youth Cup: 2002, 2010
Trofeo Dossena: 2002, 2003

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1927, 1928, 1933, 1945, 1946, 1947, 1950, 1958, Metropolitano 1973, Metropolitano 1978, Metropolitano 1982, 1988-1989, Apertura 1991, Apertura 1997, Apertura 2002, Clausura 2003, Clausura 2004, Apertura 2006, Clausura 2007, Clausura 2008, Final 2014
Terzo posto: 1914, 1918, 1921, 1922, 1937, 1955, 1956, 1966, Metropolitano 1970, Metropolitano 1974, Metropolitano 1975, 1989-1990, Apertura 1999, Clausura 2001, Apertura 2001, Clausura 2002
Supercopa Argentina: Finalista: 2012, 2015, 2017
Copa Ricardo Aldao: Finalista: 1919, 1920, 1940
Copa de Competencia Británica George VI: Finalista: 1944, 1945
Coppa Libertadores: Finalista: 1963, 1979, 2004, 2012
Semifinalista: 1965, 1966, 1991, 2008, 2016
Coppa Sudamericana: Semifinalista: 2014
Recopa Sudamericana: Finalista: 2004
Supercoppa Sudamericana: Finalista: 1994
Coppa Interamericana: Finalista: 1977
Coppa Iberoamericana: Finalista: 1994
Coppa Intercontinentale: Finalista: 2001
Coppa del mondo per club FIFA: Finalista: 2007
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Club Atlético River Plate

         
River Plate
Nome Completo: Club Atlético River Plate
Nickname: Los Millonarios (I Milionari), El Más Grande de Argentina (Il più grande d'Argentina), El Campeón del Siglo XX (Campione del Secolo XX), "La Banda", Las Gallinas (The Hens)
Colori sociali: Bianco-rosso
Dati societari
Città: Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 25 Maggio 1901
Stadio Antonio Vespucio Liberti, (El Monumental), (69.449 posti)
Inaugurazione 26 Maggio 1938

Il Club Atlético River Plate, noto semplicemente come River Plate o River, è una società polisportiva con sede a Buenos Aires, nota principalmente per la sua sezione calcistica, che milita nella Primera División del campionato argentino di calcio.

Fondato nel 1901, il River Plate, con i suoi 35 titoli nazionali vinti nell'era professionistica (più un titolo vinto nell'era amatoriale), è la squadra di calcio più titolata d'Argentina. A livello internazionale ha ottenuto 16 titoli: una Coppa Intercontinentale, 3 Coppa Libertadores nel 1986, nel 1996 e nel 2015 (le prime due volte battendo i colombiani dell'America de Cali, la terza i messicani del Tigres), la Coppa Interamericana nel 1987 (battendo i costaricani dell'Alajuelense), la Supercoppa Sudamericana nel 1997, la Coppa Sudamericana nel 2014, 2 Recope Sudamericane (nel 2015 e nel 2016), la Coppa Suruga Bank nel 2015, 5 Coppe Aldao e una Tie Cup nel 1914.

Il River Plate figura al primo posto della classifica perpetua della Primera División argentina con il record di vittorie e gol segnati in massima serie ed è anche la squadra argentina di maggiore successo in patria, con 36 campionati vinti e 28 secondi posti ottenuti. Sulle 132 edizioni del campionato sinora disputate ha raggiunto il primo e secondo posto nel 47% dei casi.

A livello internazionale occupa il 3º posto della classifica perpetua della Coppa Libertadores, risultando la squadra argentina meglio posizionata e con più partecipazioni alla competizione. Detiene, insieme al Peñarol uruguaiano, il record di partite vinte nella storia della coppa (155, delle quali 105 in casa, risultando in tal modo il club che ha vinto più match tra le mura amiche).

Il River Plate è stata la prima squadra argentina a realizzare la Triple Corona, vincendo nello stesso anno (1986) il campionato nazionale, la Coppa Libertadores e la Coppa Intercontinentale ed è l'unica squadra argentina ad aver vinto nello stesso anno un titolo internazionale (la Supercoppa Sudamericana) e i due tornei nazionali (Torneo Clausura e Apertura 1997). Quest'ultima serie di successi condusse il club al primo posto nel ranking IFFHS per sei mesi consecutivi, prima squadra argentina a riuscirvi.

Disputa le gare interne nello Stadio Antonio Vespucio Liberti, chiamato colloquialmente Estadio Monumental, lo stadio più capiente del paese dal 1938 e la sede abituale delle partite della nazionale di calcio argentina.

Negli ultimi anni del XIX secolo gli equipaggi delle navi inglesi ancorate nella Darsena di Buenos Aires furono i primi a giocare a calcio negli spazi vuoti vicino al Riachuelo. Presto i porteños (gli abitanti di Buenos Aires) impararono a praticare questa nuova disciplina. Tra gli altri, i fratelli Brown fondarono il club Alumni, che ben presto diventò famoso in tutta Buenos Aires.

Anche alla Boca i giovani iniziarono a giocare a pallone ed arrivarono a gareggiare con i marinai inglesi, i "padri" del football, e a vincere, fondando un club. All'inizio pensarono di chiamarlo Juventud Boquense ("Gioventù della Boca") ma vi furono membri che non erano d'accordo e che vollero chiamarlo Rosales, in omaggio ad un veliero che era affondato in quei giorni.

Qualche tempo dopo, un gruppo di giovani di origine genovese che giocavano a calcio nello spazio vuoto vicino all'edificio della società carbonifera Wilson, volle fare della loro squadra un club e la chiamò Santa Rosa, perché il giorno in cui lo fondarono era il 30 agosto, ricorrenza di Santa Rosa.

Poco dopo, il Rosales e il Santa Rosa si unirono in un'unica società e decisero su proposta del socio Livio Ratto di chiamarla con il nome attuale. La leggenda narra che uno dei fondatori (Martínez) stesse guardando dei marinai giocare a pallone nel porto della Boca, quando notò delle casse ammassate vicino agli inglesi, con sopra scritto The River Plate (trasposizione inglese di Rio de la Plata).

Nacque così il River Plate, che secondo la targa posta nel portico della chiesa di San Juan alla Boca, fu fondato il 25 maggio 1901 da E. Salvarezza, E. Balza, L. Bard, G. Pita, L. Ratto, P. Martinez, E. Zanni e G. Bonino. Successivamente il consiglio del River si trasferì prima nel barrio Palermo, zona di immigrati italiani, poi, nel 1923, nel ricco quartiere di Núñez, nella Buenos Aires nord, dove ha la sede tuttora. Come colori del club furono presi il bianco e il rosso. Presidente fu eletto il genovese Salvarezza, precedentemente rappresentante del Santa Rosa, e tesoriere un altro genovese, Ratto. La prima formazione fu: Moltedo, Ratto, Cevallos, Peralta, Carrega, Bard, Kitzler, Martínez, Flores, Zanni e Messina (la formazione annoverava ben 6 giocatori originari di Genova).

La prima partita ufficiale di cui si hanno notizie risale al 30 aprile 1905, fu giocata contro la Facultad de Medicina e fu una sconfitta per 3-2. Il 7 maggio dello stesso anno ci fu la prima vittoria, 4-3 al General Belgrano. Il 27 dicembre 1908 il River vinse lo spareggio per la promozione in prima divisione e da quella data fino al 26 giugno 2011 ha sempre partecipato alla massima serie del campionato argentino.

Come curiosità si può ricordare che nel 1905, proprio alla Boca, venne fondato il Boca Juniors: le due squadre rivali sono effettivamente nate nello stesso quartiere ed entrambe (ma la seconda solo in parte) da emigranti genovesi.

Nei primi anni 1930, sotto la presidenza di Antonio Vespucio Liberti, precisamente nel 1932, il River comprò Bernabé Ferreyra dal Tigre per una somma allora inaudita, pagata per la maggior parte in oro. A questo e ad altri costosi acquisti si deve il soprannome della squadra, Los Millonarios ("i Milionari").

In quel periodo il pubblico era talmente numeroso che si rese necessario costruire un nuovo stadio; Liberti comprò un terreno di 84 000 metri quadrati tra l'avenida Centenario e il Río de la Plata e il 25 maggio 1935 iniziò la costruzione del nuovo stadio che fu ultimato tre anni più tardi.

Negli anni 1940 Alfredo Di Stéfano, e negli anni 1950 Omar Sívori, giocarono per il River prima di andare in Europa e diventare delle stelle - Sívori nella Juventus e Di Stéfano nel Real Madrid. Alcuni giocatori del River, tra i quali Di Stéfano, ebbero delle esperienze in Colombia, nel campionato "pirata" detto Eldorado, che non era riconosciuto dalla FIFA, ma che era il più ricco del mondo.

L'attraente e offensivo stile di gioco del River guadagnò alla squadra nei primi anni 1940 il soprannome di La Máquina ("la Macchina"). I nomi dei cinque attaccanti (Muñoz, Moreno, Pedernera, Labruna, Loustau) sono notissimi ai tifosi argentini. La Máquina è spesso considerata il predecessore del calcio totale dell'Paesi Bassi, concezione del gioco che si espresse ai Mondiali 1974, più di trent'anni dopo (l'Olanda raggiunse la finale, perdendo contro la Germania Ovest).

Il club andò in Italia alcuni giorni dopo la tragedia di Superga, presso la città di Torino, il 4 maggio 1949, dove perì in un terribile incidente aereo tutta la squadra del Torino Football Club, chiamato anche "Grande Torino", per partecipare ad un incontro amichevole con una squadra, il "Torino Simbolo", composta da una selezione di Lega Italiana. L'incasso venne devoluto alle famiglie dei caduti.

Tra il 1952 e il 1957, il River vinse cinque campionati su sei, prima di cominciare un periodo di diciotto anni senza successi. Dall'inizio dell'era professionistica in Argentina, gli anni 1960 sono l'unico decennio che non ha visto trionfi del River. In questo decennio la squadra collezionò otto secondi posti ed una finale di Coppa Libertadores nel 1966 persa allo spareggio contro il Peñarol: proprio in questa partita nacque il soprannome gallinas, coniato dai tifosi dei club rivali poiché gli argentini si fecero rimontare il vantaggio di 2-0 per poi venire sconfitti 4-2 dagli uruguaiani ai tempi supplementari.

Sempre in Coppa Libertadores arrivarono altri piazzamenti: nelle edizioni del 1967 e del 1970 la corsa si fermò ad un passo dalla finale e ad eliminare il River furono sempre dei connazionali, prima il Racing e poi l'Estudiantes.

Il digiuno di vittorie fu interrotto nel 1975 con la conquista di una serie di titoli nazionali, di cui tre consecutivi, sotto la guida dell'ex giocatore Ángel Labruna con giocatori come Ubaldo Fillol, Daniel Passarella e Norberto Alonso. Nel 1976 il River riuscì ad approdare per la seconda volta alla finale di Coppa Libertadores ma dovette nuovamente arrendersi allo spareggio, stavolta contro i brasiliani del Cruzeiro che si imposero 3-2 con un gol su punizione siglato nel finale da Joãozinho.

Di questo gruppo di giocatori, alcuni come Passarella, Filliol, Luque, Ortiz e Alonso, furono anche protagonisti della vittoria argentina nel Mondiale del 1978, disputatosi in casa con la finale giocata proprio al Monumental.

Nel 1981 Labruna, dopo aver conquistato 6 titoli nazionali, lasciò la panchina del club ad Alfredo Di Stéfano, che guidò il River alla conquista del campionato, vinto in finale contro il Ferro con un gol di Mario Kempes, ritornato in patria dopo l'avventura spagnola al Valencia. Di quella squadra facevano parte anche Américo Gallego, acquistato dal Newells, ed Alonso, che non ebbe un buon rapporto con Di Stéfano e a fine anno lasciò il club per la seconda volta per trasferirsi al Vélez. Tuttavia passarono solo un paio d'anni, in cui il River chiuse un campionato al penultimo posto e si salvò grazie alla nuova riforma del campionato precedentemente ufficializzata, e Alonso ritornò ad indossare i colori biancorossi. Prima di lui, nel 1983, arrivò a Buenos Aires il giovane Enzo Francescoli dagli uruguagi del Montevideo Wanderers. Francescoli giocò nel River in due periodi diversi, guadagnando fama internazionale e diventando noto come El Principe.

Nel 1986, grazie ai 25 gol di Francescoli e sotto la guida del tecnico Héctor Veira, il River vinse il campionato con la nuova formula che prevedeva scontri di andata e ritorno. La vittoria matematica del titolo arrivò il 9 marzo grazie al 3-0 ai danni del Vélez.

Qualche mese dopo, pur perdendo Francescoli che andò a giocare per il Racing Club di Parigi, il River ritornò per la terza volta nella sua storia in finale di Coppa Libertadores. Come rivali c'erano i colombiani dell'América de Cali che furono sconfitti sia nel match di andata (2-1 con i gol di Funes e Alonso) che in quello di ritorno (1-0, gol di Funes). Questa vittoria diede il pass per giocare a Tokyo la Coppa Intercontinentale contro la Steaua Bucarest, partita vinta 1-0 dagli argentini grazie ad una rete di Antonio Alzamendi, e successivamente per affrontare la Liga Deportiva Alajuelense in un doppio confronto che mise in palio la Coppa Interamericana: grazie al successo per 3-0 al ritorno a Buenos Aires il River chiuse questo ciclo di vittorie oltre i confini nazionali mettendo in bacheca le prime 3 coppe della sua storia.

Il buon momento nelle coppe negli anni 1980 si interruppe nelle edizioni della Supercoppa Sudamericana. Nel 1988 il River affrontò in semifinale il Racing e dopo aver perso la gara d'andata per 2-1 fu eliminato nella gara di ritorno da un gol allo scadere di Néstor Fabbri. L'anno dopo furono i calci di rigore, con un errore anche di un giovane Batistuta, a sancire l'eliminazione contro i brasiliani del Gremio.

Negli anni 1990 diverse figure biancorosse si alternarono sulla panchina del River. Dopo l'esperienza di Reinaldo Merlo nel 1989 fu la volta di Daniel Passarella, che aveva chiuso la carriera di calciatore in Argentina dopo l'esperienza italiana con Fiorentina e Inter. Sotto la sua gestione il club vinse il campionato del 1990, il Torneo Apertura nel 1991 e nel 1993. Diverso fu l'esito nelle coppe: nella Coppa Libertadores del 1990, dopo aver eliminato l'Independiente ai quarti di finale, arrivò a giocarsi l'accesso alla finale ai rigori contro gli ecuadoriani del Barcelona che si imposero per 4-3. Il River fu eliminato ai rigori anche nei quarti di finale della Supercoppa Sudamericana dai paraguaiani dell'Olimpia.

Nella Supercoppa Sudamericana del 1991 giunse sino alla finale contro i brasiliani del Cruzeiro, ma dopo aver vinto la gara d'andata per 2-0 subì la rimonta dei brasiliani che si laurearono campioni imponendosi al ritorno per 3-0. Il duello con il Cruzeiro si ripresentò anche l'anno successivo ai quarti di finale della Supercoppa Sudamericana, dove ebbero la meglio ancora i brasiliani ai rigori. Il River fu eliminato ancora ai rigori nell'edizione successiva, quella del 1993, ai quarti di finale contro il Flamengo.

Nel 1991 il River registrò anche una serie negativa contro i rivali del Boca Juniors: per 13 partite non trovò la vittoria e subì pure due sconfitte durante i gironi della Coppa Libertadores del 1991.

Finito il ciclo di Daniel Passarella, la guida tecnica passò nelle mani del suo assistente, altro ex giocatore del River, Américo Gallego, che trovò una squadra con alcuni giovani talenti cresciuti nelle giovanili del River come Ariel Ortega, Hernán Crespo e Marcelo Gallardo, ai quali si aggiunse Enzo Francéscoli, di ritorno dalla Serie A italiana. Nel Torneo Apertura del 1994 il River vinse per la prima volta nella sua storia un campionato da imbattuto, vincendo anche il superclasico alla Bombonera per 3-0 alla penultima giornata del campionato. Ai quarti di finale della Supercoppa Sudamericana del 1994 il River fu eliminato ai rigori a causa di un tiro fallito da Sergio Berti.

Nel 1995 Américo Gallego lasciò il club per tornare a fare da assistente a Daniel Passarella, che era andato a guidare la nazionale argentina. Il suo posto venne preso da Carlos Babington, ma la sua esperienza fu breve: qualche mese dopo l'incarico venne affidato al giovane Ramón Díaz, ex attaccante formatosi nelle giovanili del River con un passato anche nella Serie A italiana negli anni 1980.

Il ciclo di Díaz iniziò con due eliminazioni in semifinale nelle coppe avvenute ancora una volta ai rigori. Nella semifinale di Coppa Libertadores 1995, ottenuta ai danni dei campioni in carica del Vélez (sconfitti ai quarti di finale), furono i colombiani dell'Atletico Nacional ad avere la meglio, grazie ad un rigore parato da René Higuita a Matías Almeyda, mentre fu l'Independiente ai rigori ad eliminare dalla Supercoppa Sudamericana 1995 il River Plate, che era arrivato fin lì superando sia il Peñarol che il Gremio ai rigori.

Nel 1996-1997 il River vinse il Torneo di Apertura e il Torneo di Clausura, quest'ultimo staccandosi presto dalle inseguitrici. Ciò consentì alla squadra di Díaz di concentrarsi solo sulla Coppa Libertadores. Superato il girone da imbattuti, i biancorossi eliminarono agli ottavi di finale i peruviani dello Sporting Cristal con un secco 5-2 nella gara di ritorno. In questa occasione Hernán Crespo mise a segno in rovesciata uno dei gol più belli della sua carriera. Ai quarti ci fu lo scontro con il San Lorenzo dell'ex tecnico Héctor Veira: in una doppia sfida combattuta risultò decisivo il gol di testa di Ariel Ortega, che diede la vittoria esterna al River nella gara di andata (il ritorno finì 1-1). L'ennesima semifinale questa volta vide come rivale una squadra cilena, la Universidad de Chile di un giovane Marcelo Salas. Dopo il 2-2 dell'andata, fu un tiro da fuori area di Matías Almeyda a rompere l'equilibrio nella gara di ritorno (in una gara molto dura e contestata dai cileni) e dare l'accesso al River alla quarta finale di Libertadores. Come nel 1986, l'avversario in finale fu la squadra colombiana dell'America de Cali. Nella gara d'andata un rigore parato da Germán Burgos e un salvataggio sulla linea di Hernán Díaz permisero agli argentini di limitare i danni e di tornare in Argentina con una sconfitta di misura per 1-0. Nella gara di ritorno, il 26 giugno 1996, il River Plate conquistò la seconda Coppa Libertadores della propria storia grazie a una doppietta di Hernán Crespo.

Il River si aggiudicò i Tornei di Apertura e Clausura della Primera División 1996-1997. Nel 1997 mise in bacheca anche la sua prima Supercoppa Sudamericana, battendo in finale il San Paolo, grazie a Marcelo Salas and Marcelo Gallardo. Dopo aver vinto tre campionati e la Supercoppa Sudamericana, Enzo Francéscoli si ritirò dall'attività agonistica. La squadra del River 1996-1997 è considerata ancora oggi una delle migliori nella storia del calcio sudamericano, potendo annoverare stelle come Francéscoli, Salas, Julio Cruz, Ariel Ortega, Marcelo Gallardo, Juan Pablo Sorín, Germán Burgos, Celso Ayala, Matías Almeyda, Sergio Berti e Santiago Solari.

Nel 1999 il River vinse l'ultimo titolo della gestione Ramón Díaz, quello di Apertura, piazzando la stella Javier Saviola in vetta alla classifica dei cannonieri con 15 gol. Saviola è anche il più giovane esordiente con la maglia del River, avendo debuttato in maglia biancorossa a 16 anni. Elemento chiave di quella squadra era anche Pablo Aimar.

In quell'anno la rivista sportiva argentina El Gráfico nominò il River Plate Campione del Secolo, Campeón del Siglo.

Il 25 maggio 2001 il River Plate celebrò i propri 100 anni di storia con una marcia di nome Carovana Monumentale e un'amichevole contro il Peñarol. La stagione fu avara di soddisfazioni: nella Libertadores l'eliminazione arrivò ai quarti di finale contro il Cruz Azul e il club le sue stelle Pablo Aimar e Javier Saviola, che approdarono rispettivamente al Valencia e al Barcellona.

Nel 2002 Ramón Díaz tornò alla guida della squadra, sostituendo Gallego. Tornò al River anche Ariel Ortega, che si affiancò a promesse del settore giovanile quali Andrés D'Alessandro e Fernando Cavenaghi, promosse in prima squadra. La compagine di Buenos Aires vinse il Torneo di Clausura, il settimo della sua storia, e impreziosì l'annata con una vittoria per 3-0 alla Bombonera contro il Boca. Ramón Díaz lasciò il River alla fine dell'anno per divergenze con il presidente José María Aguilar.

Nel 2003 il River del tecnico cileno Manuel Pellegrini si aggiudicò il Torneo di Clausura grazie a calciatori quali Leonardo Astrada (ritiratosi alla fine del torneo), D'Alessandro, Cavenaghi, Javier Mascherano e Martín Demichelis. Arrivò in finale nella Coppa Sudamericana, che perse nel dicembre 2003 contro la compagine peruviana del Cienciano.

Nel gennaio 2004 Leonardo Astrada, appena ritiratosi dall'attività agonistica, fu nominato allenatore del River Plate. Sotto la sua gestione, durata un anno e mezzo, il River vinse il suo trentaduesimo titolo nazionale, il Torneo di Clausura. Nell'andata della semifinale di Coppa Libertadores perse per 1-0 contro il Boca Juniors una partita segnata da incidenti tra i tifosi delle due squadre. La gara di ritorno, giocata al Monumental, si concluse con una vittoria per 2-1 del River, che poi perse ai rigori. Dopo la Coppa America 2004 e le Olimpiadi di Atene (dove l'Argentina vinse la sua prima medaglia d'oro anche grazie a Mascherano e Lucho González, elementi chiave del River), il club cedette la maggior parte delle proprie stelle: lasciarono il Monumental Cavenaghi, Lucho González, Javier Mascherano, Marcelo Salas (che era tornato al River nel 2003) e Maxi López. Dell'ultima stagione di Astrada si ricorda la semifinale di Coppa Libertadores 2005, dove il River fu eliminato dal San Paolo.

Il successore Reinaldo Merlo, nominato allenatore ad agosto, si dimise nel gennaio 2006 dopo aver mancato la vittoria dell'Apertura, conclusa al sesto posto. Al suo posto fu scelto Daniel Passarella, che ottenne il terzo posto nel Clausura nel 2005-2006 e il terzo nell'Apertura e il quarto nel Clausura nel 2006-2007.

Dopo un inizio negativo della stagione 2007-2008, con il quattordicesimo posto nel Torneo di Apertura, Passarella fu sostituito da Diego Simeone, posto alla guida della squadra nel gennaio 2008. Il nuovo tecnico condusse i suoi alla vittoria del primo titolo dopo quattro anni, vincendo il Torneo di Clausura.

L'anno dopo il tecnico lasciò il suo incarico a metà della stagione (dopo quattordici giornate) a causa di una prima parte di stagione negativa. Gli subentrò Néstor Gorositoz. Per la prima volta nella sua storia nel Torneo di Apertura del 2008 il River terminò all'ultimo posto, cui seguì l'ottavo posto nel Torneo di Clausura.

Il periodo poco felice del River proseguì con due mediocri piazzamenti nei Tornei di Apertura e Clausura della stagione 2009-2010, in cui si avvicendarono gli allenatori Astrada e Ángel Cappa.

Non ebbe migliore fortuna il tecnico Juan José López: sotto la sua guida, nel 2010-2011 la squadra chiuse il Torneo di Apertura al quarto posto, ma nel Clausura risultò la nona classificata e in virtù della media punti delle ultime tre stagioni fu costretta a disputare lo spareggio retrocessione/promozione contro il Belgrano. Persa l'andata per 2-0, il 26 giugno 2011 non andò oltre il pareggio per 1-1 nel ritorno. Questi risultati determinarono la promozione del Belgrano in Primera División e la prima retrocessione in Primera B Nacional in centodieci anni di storia del River Plate. Al fischio finale della partita si verificarono scontri tra i tifosi delle due squadre, e la polizia dopo violente proteste fuori dallo stadio.

Per la risalita in Primera División la società affidò la panchina a Matías Almeyda, che aveva lasciato il calcio giocato dopo la retrocessione, mentre due ex millonarios come Cavenaghi e Domínguez fecero ritorno in Argentina per aiutare con la loro esperienza il club nel suo periodo di maggiore difficoltà. Successivamente arriveranno Leonardo Ponzio e David Trezeguet, che risulterà decisivo per la promozione. Il ritorno in prima divisione avvenne il 23 giugno 2012, grazie alla doppietta dell'attaccante francese contro l'Almirante Brown.

Durante il Torneo Inicial 2012 i rapporti con la dirigenza ed i tifosi si fecero sempre più tesi e portarono il club a sollevare il tecnico dall'incarico a sole due giornate dal termine del torneo, con la squadra che navigava a metà classifica. Il suo posto fu preso da Ramon Díaz, che tornò a sedersi sulla panchina del River per la terza volta.

Nella stagione 2013-14 il River Plate torna sul tetto d'Argentina per la 35ª volta: la squadra biancorossa prima si è aggiudicata il Torneo Final grazie alla vittoria per 5-0 contro il Quilmes; successivamente ha battuto per 1-0 il San Lorenzo, la squadra vincitrice del Torneo Inicial, nella finale disputatasi a Mendoza il 25 maggio 2014, titolo che non viene riconosciuto come ufficiale.

In estate il tecnico Ramón Díaz si dimette dall'incarico. Al suo posto subentra Marcelo Gallardo, altro ex giocatore del River con all'attivo un'esperienza vincente sulla panchina del Nacional di Montevideo. Il nuovo corso parte bene e la squadra stabilisce il 9 novembre 2014 il nuovo record d'imbattibilità della sua storia: 31 partite senza sconfitte (21 vittorie e 10 pareggi), che superano la striscia di 29 partite fatta registrare tra il 1941 e il 1942 ed eguagliano il precedente record di 31 partite che risaliva al 1922, durante l'era amatoriale del calcio argentino.

A porre fine alla striscia è l'Estudiantes, club che era stato eliminato dal River Plate dalla Coppa Sudamericana ai quarti di finale. Proprio quel successo dà al River Plate l'occasione per prendersi una rivincita contro il Boca Juniors, dieci anni dopo l'eliminazione in semifinale della Coppa Libertadores. La gara di andata è priva di emozioni e rimane bloccata sullo 0-0, al ritorno al Monumental passa un solo minuto ed il Boca fallisce un calcio di rigore con l'attaccante Gigliotti e dieci minuti dopo è invece Leonardo Pisculichi a portare in vantaggio il River Plate. Il gol è sufficiente per conquistare le finale contro i colombiani dell'Atlético Nacional, ed è ancora Pisculichi ad andare a segno nella gara di andata, terminata 1-1. Al ritorno in Argentina il River Plate si impone 2-0 con i gol di Gabriel Mercado e Germán Pezzella mettendo così in bacheca la sua prima Coppa Sudamericana.

A febbraio 2015 ha così l'opportunità di giocare la finale tutta argentina contro il San Lorenzo, vincitore della Coppa Libertadores 2014, che mette in palio la Recopa Sudamericana. Due gol di Carlos Sánchez, uno all'andata e uno al ritorno, regalano al River Plate la vittoria, la settima a livello internazionale. Il 5 agosto 2015 il River Plate vince la Copa Libertadores per la terza volta nella sua storia, battendo 3-0 i Tigres nella finale di ritorno dopo lo 0-0 dell'andata, con le reti di Lucas Alario, Carlos Sánchez e Ramiro Funes Mori.

Il 16 dicembre 2016 il River Plate conquista la sua prima Copa Argentina battendo in finale il Rosario Central con un rocambolesco 4-3, grazie alla tripletta di Lucas Alario e la rete finale di Iván Alonso.

I colori del club sono il bianco e il rosso.
Secondo la versione riportata dal sito ufficiale del club platense la tenuta originaria del River era una maglia completamente bianca. In seguito, per distinguersi dalle altre squadre che adottavano la semplice maglia bianca fu aggiunta una banda trasversale di colore rosso. La seta rossa utilizzata per le maglie venne recuperata da quella che fasciava un carro allegorico del quartiere Belgrano di Buenos Aires durante il carnevale del 1901. Una volta tagliate le strisce vennero poi trasversalmente applicata alle maglie con degli spilli.

Un'altra versione, tuttavia non suffragata da alcun elemento ufficiale, ritiene che questi colori siano presi dall'insegna di San Giorgio, che prevede una croce rossa in campo bianco ed è la bandiera di Genova il rosso e il bianco sarebbero stati adottati poiché gran parte dei membri originari del club erano di origine genovese.

La maglia per le partite casalinghe è bianca con una banda rossa trasversale (di larghezza variabile) che scende dalla spalla sinistra alla parte destra del busto del giocatore. Sul dorso la banda rossa non s'interrompe, e il numero è generalmente nero. I calzoncini sono neri e i calzettoni sono bianchi. Lo sponsor tecnico è Adidas dal 1982, mentre lo sponsor frontale è il BBVA.

La seconda maglia del River Plate in diverse occasioni è stata di colore granata o, comunque, contenente il rosso granata. Si tratta di un esplicito omaggio ai giocatori del Grande Torino, morti nella tragedia di Superga nel 1949. Il River Plate fu la prima e principale squadra che aiutò il Torino nella rifondazione dopo Superga attraverso la donazione di soldi e l'organizzazione di molte amichevoli, giocate sia con squadre sudamericane sia europee, il cui ricavato andò a scopo benefico per il Torino. Il Torino ed il River Plate sono perciò legate da allora da un gemellaggio e sono tuttora in ottimi rapporti, tanto che il Torino ha adottato quale seconda maglia per le stagioni 2007-2008 e 2016-2017 una casacca bianca con banda granata esplicitamente ispirata ai colori sociali del River.

Il River Plate gioca le partite interne nello stadio Antonio Vespucio Liberti, più noto come El Monumental. Questo impianto è situato a Núñez, un barrio (quartiere) della Grande Buenos Aires. Con una capacità di 65.465 spettatori, lo stadio viene utilizzato anche per le gare della nazionale argentina. La struttura dello stadio è tenuta sempre in ottime condizioni, e comprende ristoranti, albergo, piscina, negozi, pub, palestre ed il visitatissimo museo che racconta la storia del River Plate.

Nello stadio Monumental, infine, non è solo il calcio a farla da padrone, dal momento che al suo interno si tengono anche numerose manifestazioni culturali, festival e concerti, oltre che gare di altre discipline sportive.

Essendo il River Plate e il Boca Juniors le due squadre più forti in Argentina, con più della metà del paese che tifa per uno dei due club, e a causa della rivalità tra le due squadre, il derby tra Boca e River viene detto Superclásico. È uno dei derby più famosi al mondo, probabilmente il più acceso.

La squadra viene soprannominata dai tifosi e dalla stampa Los Millonarios ("I Milionari"), popolarmente abbreviato in Los Millo, da quando, negli anni trenta, vennero fatti costosi acquisti di giocatori da altri club. Tra il 1979 e il 1981, la rosa del River era ritenuta tra le più costose al mondo.

I tifosi dei club rivali chiamano i giocatori e i tifosi del River Gallinas (letteralmente "galline", ma anche "polli"'). Questo soprannome venne coniato dopo la finale di Coppa Libertadores 1966 persa contro gli uruguaiani del Peñarol. Il River stava vincendo 2-0, ma si fece rimontare e perse 4-2. L'infamante nomignolo si rivelò appropriato nel periodo tra il 1957 e il 1975, quando i Millonarios arrivarono per undici volte secondi in campionato.

Nel 1999, una speciale uscita della rivista sportiva argentina El Gráfico diede al River Plate il nome di Campeón del Siglo ("Campione del Secolo"), per i successi ottenuti, specialmente i 28 campionati argentini, rispetto ai 19 del Boca Juniors e ai 13 dell'Independiente (nel 1999). L'anno successivo, in una votazione sponsorizzata dalla FIFA, il River venne nominato miglior squadra argentina del XX secolo.

A causa della banda rossa sulla maglia, ci si riferisce comunemente al River come El Equipo de la Banda Roja (la Squadra dalla Banda Rossa) o semplicemente come La Banda ("la Banda", anche nel senso di "gang" o, ancora, di "complesso musicale").

Nella storia, alcune squadre del River guadagnarono dei soprannomi. Si ricorda La Máquina ("la Macchina"), la squadra che monopolizzò il calcio argentino tra il 1941 e il 1945.

Nel 1996 e nel 1997, dopo una serie di titoli vinti (tre campionati argentini, una Coppa Libertadores e una Supercoppa Sudamericana), la stampa nominò quel River La Maquinita ("la Macchinetta"). Quel formidabile team annoverava tra le sue file Enzo Francescoli e giovani giocatori come Juan Pablo Sorín, Hernán Crespo, Ariel Ortega, Marcelo Salas, Marcelo Gallardo, Julio Cruz e Pablo Aimar (riserva).

Il River è considerato la squadra dell'aristocrazia di Buenos Aires, al contrario dell'arci-rivale Boca Juniors, originariamente di estrazione borghese e proletaria.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 36
1920 (AAm), 1932, 1936 (Copa Campeonato), 1936 (Copa de Oro), 1937, 1941, 1942, 1945, 1947, 1952, 1953, 1955, 1956, 1957, Metropolitano 1975, Nacional 1975, Metropolitano 1977, Metropolitano 1979, Nacional 1979, Metropolitano 1980, Nacional 1981, 1985-1986, 1989-1990, Apertura 1991, Apertura 1993, Apertura 1994, Apertura 1996, Clausura 1997, Apertura 1997, Apertura 1999, Clausura 2000, Clausura 2002, Clausura 2003, Clausura 2004, Clausura 2008, Final 2014

Primera B Nacional: 2011-2012
Segunda División: 1908
Coppa d'Argentina: 2015-2016, 2016-2017
Supercopa Argentina: 2017
Copa Campeonato: 2014
Copa de Competencia Jockey Club: 1914
Copa de Competencia Liga Argentina: 1932
Copa Dr. Carlos Ibarguren: 1937, 1941, 1942, 1952
Copa Adrián C. Escobar: 1941

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 1986, 1996, 2015
Coppa Intercontinentale: 1986
Coppa Interamericana: 1986
Supercoppa Sudamericana: 1997
Coppa Sudamericana: 2014
Recopa Sudamericana: 2015, 2016
Coppa Suruga Bank: 2015
Copa Ricardo Aldao: 1936, 1937, 1941, 1945, 1947, 1955
Tie Cup: 1914

Competizioni giovanili
Coppa Libertadores Under-20: 2012

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1909, 1917, 1918, 1921 (AAm), 1922 (AAm), 1938, 1939, 1943, 1944, 1948, 1949, 1960, 1962, 1963, 1965, 1966, Nacional 1968, Metropolitano 1969, Nacional 1969, Metropolitano 1970, Nacional 1973, Nacional 1976, Nacional 1978, Nacional 1984, Apertura 1990, Apertura 1992, Clausura 1999, Apertura 2000, Clausura 2001, Apertura 2001, Final 2013, 2014, 2016-2017

Terzo posto: 1915, 1916, 1919 (AAm), 1923 (AAm), 1930, 1940, 1946, 1951, 1954, 1961, 1964, Metropolitano 1972, Nacional 1972, Clausura 1993, Apertura 2002, Apertura 2004, Clausura 2006, Apertura 2006

Copa Argentina: Semifinalista: 2011-2012
Supercopa Argentina: Finalista: 2014, 2016
Copa Centenario de la AFA: Finalista: 1993-1994
Coppa Libertadores: Finalista: 1966, 1976
Semifinalista: 1967, 1970, 1978, 1982, 1987, 1990, 1995, 1998, 1999, 2004, 2005, 2017
Coppa Sudamericana: Finalista: 2003
Semifinalista: 2007, 2015
Recopa Sudamericana: Finalista: 1997, 1998
Supercoppa Sudamericana: Finalista: 1991
Semifinalista: 1988, 1995
Coppa Mercosur: Semifinalista: 2000
Coppa dei Campioni del Sudamerica: Secondo posto: 1948
Coppa Intercontinentale: Finalista: 1996
Coppa del mondo per club FIFA: Finalista: 2015
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Club Atlético Huracán

          
Club Atlético Huracán
Escudo del Club Atlético Huracán.svg
Nickname: El Globo (Il Globo), Los Quemeros (I piromani)
Colori sociali: Bianco e rosso
Dati societari
Città: Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Novembre 1908
Stadio: Tomás Adolfo Ducó (El Palacio), (48,314 posti)

Il Club Atlético Huracán, noto come Huracán, è una società di calcio con sede a Buenos Aires, in Argentina. Milita nella Primera Division, la prima serie del calcio argentino.

Opposto al San Lorenzo da un'accesa rivalità, l'Huracán ha sede a Parque Patricios, sobborgo di Buenos Aires, e ha vinto un campionato argentino nel 1973. I tifosi sono soprannominati Quemeros ("piromani") poiché in passato al posto dell'attuale stadio sorgeva una stazione di smaltimento dei rifiuti.

Il 25 maggio 1903, un gruppo di giovani provenienti da Nueva Pompeya, Buenos Aires, fondarono una squadra di calcio con la denominazione di "Verde Esperanza y Nunca Pierde". Secondo altre fonti il club fu fondato solo nel 1907 anche se non esistono documenti che lo possano comprovare.

Una volta fondato il club, i membri fondatori si recarono in una cartoleria per comprare un timbro per il nuovo club. Il proprietario del negozio suggerì loro di abbreviare il nome del club, per evitare che il timbro fosse eccessivamente grande. Su una parete del negozio vi era un calendario con la scritta "El Huracán", che attirò l'attenzione dei ragazzi che alla fine scelsero di chiamare il club proprio con il nome della scritta.

Il 1º novembre 1908, in seguito a una riunione, il club cambiò denominazione in "Club Atlético Huracán", come risulta dai documenti firmati dal primo presidente del club, José Laguna. In quella riunione fu stabilito che il colore della squadra sarebbe stato il bianco mentre lo stemma sarebbe stato una mongolfiera. Questa data fu considerata quella della fondazione ufficiale dell'Huracán. Inoltre, la mongolfiera fu scelta come stemma in omaggio al pioniere dell'aviazione argentino Jorge Newbery. Il club chiese a Newbery il permesso di utilizzare la mongolfiera come stemma, e Newbery rispose: "Ho dato la mia più completa approvazione alla richiesta, sperando che la squadra onorerà la mongolfiera che ha attraversato tre nazioni (Argentina, Uruguay e Brazil) in un unico viaggio". Quando l'Huracán venne promosso in prima divisione, i dirigenti inviarono una lettera a Jorge Newbery che affermava: "l'Huracán ha mantenuto la sua promessa, scalando tre divisioni, come la sua mongolfiera ha attraversato in precedenza tre repubbliche, per cui il suo augurio si è avverato".

L'Huracán disputò le sue prime partite in un campo che si trovava nelle vie Cachi e Traful. Era stato Jorge Newbery ad acquisire i terreni in via Arena. Newbery inoltre negoziò l'affiliazione alla Federcalcio argentina.

Lo stadio fu inaugurato nel 1912, e nello stesso anno la squadra ottenne il permesso di iscriversi alla terza divisione. Nel giro di due anni l'Huracán raggiunse la Primera División, la massima serie del campionato argentino. Alcuni anni dopo, nel 1921 l'Huracán conquistò finalmente il suo primo titolo nazionale con ben 14 vittorie e una sola sconfitta in 18 partite disputate. Nel 1922 il club vinse di nuovo il campionato, vincendo 13 delle 16 partite disputate.

Nel 1923 il torneo fu sospeso con l'Huracán in prima posizione e il Boca Juniors in seconda. Le due squadre dovettero disputare uno spareggio per proclamare il Campione di Argentina, che fu vinto dai Xeneize 2-0.

Il terzo titolo nazionale per il club giunse nel 1925, sconfiggendo il Nueva Chicago nello spareggio resosi necessario dal fatto che entrambe le squadre avevano terminato il campionato a pari punteggio.

L'Huracán vinse il suo quarto titolo nel 1928, l'ultimo dell'era amatoriale. La squadra era una delle più titolate di quel periodo, durante il quale vinse quattro titoli e terminò sempre nelle prime 10 posizioni, eccezion fatta per il campionato 1930 quando si piazzò 14ª. Uno dei giocatori più rappresentativi di questo periodo era Guillermo Stábile, il capocannoniere del club prima di essere ceduto alla squadra italiana del Genoa nel 1930.

L'Huracán non ottenne nessun risultato degno di nota nei primi anni dell'era professionistica. Nel 1939, con Tomás Ducó alla presidenza, l'Huracán acquistò i terreni dove il club avrebbe in seguito costruito il suo nuovo stadio (successivamente in titolato "Tomás Ducó" in onore di quel presidente). I lavori di costruzione terminarono nel settembre 1947 e il nuovo stadio fu inaugurato con un'amichevole contro il Boca Juniors.

Nel 1949 l'Huracán terminò ultimo in classifica insieme al Lanús, rendendo necessario uno spareggio tra le due compagini per stabilire quale delle due sarebbe stata retrocessa in seconda divisione. Dopo una vittoria a testa e un pareggio 3-3 nella bella, si dovette disputare un quarto incontro, che terminò con la vittoria dell'Huracán per 3-2, che così spedì il Lanús in Primera B.

Altri avvenimenti importanti della storia del club furono i debutti di due importanti giocatori: Alfredo Di Stéfano nel 1946 e Adolfo Pedernera nel 1948.

Negli anni cinquanta l'Huracán rischiò più volte di essere retrocesso, ma riuscì sempre a raggiungere la salvezza, sconfiggendo il Tigre nel 1950 e il Quilmes un anno dopo. Il miglior risultato raggiunto dal club in questo periodo fu il terzo posto nel 1952, a pari merito con l'Independiente.

Negli anni sessanta l'Huracán non disputò grandi campionati, raggiungendo al massimo il sesto posto nel 1963. Nel 1967 una ristrutturazione dei campionati ad opera della Federcalcio argentina portò alla creazione dei campionati Metropolitano e Nacional. Durante il campionato 1969, due giocatori storici del club, Miguel Brindisi e Carlos Babington, giocarono insieme per la prima volta.

Nel 1971 César Menotti fu ingaggiato come allenatore della squadra dall'allora presidente Luis Seijo. Menotti condusse la squadra alla vittoria del suo primo titolo professionistico nel 1973, quando l'Huracán riuscì nell'impresa di vincere il Torneo Metropolitano. La formazione tipo era: Héctor Roganti, Nelson Chabay, Daniel Buglione, Alfio Basile, Jorge Carrascosa, Miguel Brindisi, Francisco Russo, Carlos Babington, René Houseman, Roque Avallay e Omar Larrosa. La squadra conquistò il primo posto con 46 punti (4 in più del Boca Juniors secondo classificato) vincendo 19 partite e perdendone 5.

L'Huracán che vinse il titolo nel 1973 fu praticamente lodato all'unanimità da giornalisti e tifosi per il suo stile di gioco elegante, grazie al contributo di giocatori di talento quali Houseman, Brindisi o Babington. Ancora oggi quella squadra è riconosciuta tra le squadre argentine più grandi di tutti i tempi.

Con una squadra composta per lo più dagli stessi giocatori che avevano vinto il titolo, l'Huracán raggiunse le semifinali della Coppa Libertadores 1974 venendo successivamente eliminata dall'Independiente (che poi si sarebbe laureato campione) e dal Peñarol. Nelle competizioni nazionali, l'Huracán si classificò secondo nei campionati Metropolitano 1975 e 1976. Alcuni dei giocatori più rappresentativi di quel periodo erano Osvaldo Ardiles e il portiere Héctor Baley, che avrebbero vinto i Mondiali del 1978 con la nazionale argentina.

Nel 1976, l'Huracán firmò un contratto con l'Adidas, diventando la prima squadra argentina ad essere sponsorizzata dall'azienda che faceva le uniformi per la squadra.

Gli anni ottanta non furono un decennio memorabile per il club. L'Huracán fu retrocesso per la prima volta nella sua storia in cadetteria, la Primera B Nacional, nel 1986. La squadra rimase nel campionato cadetto per quattro stagioni prima di ritornare in Primera nel 1990, sotto la guida dell'allenatore Carlos Babington, ex giocatore e bandiera del club. Alcuni dei giocatori più noti del club in quel periodo erano Antonio Mohamed e Fernando Quiroz.

Sotto la conduzione dell'allenatore Héctor Cúper, l'Huracán si classificò secondo nel Torneo Clausura 1994, perdendo pesantemente per 4-0 all'ultima giornata lo scontro diretto, decisivo per il titolo, disputato nello Estadio Libertadores de América contro l'Independiente.

Nel 1999 l'Huracán fu di nuovo retrocesso in B Nacional, anche se ritornò in massima serie già la stagione successiva, allenato da Babington. Una nuova crisi di risultati dovuti a problemi economici e interni portò il club ad essere di nuovo retrocesso nel 2003. Il club trascorse quattro stagioni in B Nacional prima di conquistare la promozione in massima serie nel 2007, grazie al successo contro il Godoy Cruz ai playoff con il punteggio di 2-0 a Parque Patricios e 3-2 a Mendoza. L'Huracán che conquistò la promozione in quell'anno era allenato da Antonio Mohamed.

Nella Clausura 2009 il club, allenato da Ángel Cappa sfiorò la vittoria del titolo, ma non riuscì a vincerlo a causa di una sconfitta per mano del Vélez Sarsfield all'ultima giornata del torneo. L'arbitro Gabriel Brazenas annullò erroneamente un gol segnato da Eduardo Domínguez quando l'incontro era ancora sullo 0-0.

Nonostante la frustrazione di non essere riusciti a vincere il campionato, l'Huracán fu lodato dai critici per il suo stile di gioco offensivo; tra i suoi giocatori più importanti vi erano Mario Bolatti, Javier Pastore e Matías Defederico.

L'Huracán terminò il campionato al 2º posto con 38 punti, il miglior piazzamento del club dalla vittoria del campionato 1973.

Dopo aver sfiorato la vittoria della Clausura 2009, l'Huracán terminò nelle ultime posizioni la stagione successiva, portando alle dimissioni dell'allenatore, Cappa. Dopo alcuni campionati scadenti, fu ingaggiato come allenatore Miguel Brindisi per decisione dell'ex giocatore e allenatore Carlos Babington, diventato presidente della squadra. A causa dei risultati al di sotto delle aspettative, Brindisi fu esonerato e sostituito da Roberto Pompei, che non riuscì però a migliorare la situazione: l'Huracán si classificò all'ultimo posto nella stagione 2010-11, classificandosi penultima (l'ultima era il Quilmes) nella classifica retrocessione e retrocedendo quindi in Nacional B.

Come conseguenza della retrocessione, Babington si dimise come presidente, venendo sostituito alla presidenza da Alejandro Nadur. Juan Amador Sánchez fu ingaggiato come allenatore, ma si dimise solo dopo 5 giornate. Nel settembre 2011, Diego Cocca fu ingaggiato come nuovo allenatore dell'Huracán.

Nel 2014 si qualifica quinta nel girone B della Nacional B a pari punti con l'Atletico Tucuman. Per decidere chi delle due salirà di categoria è necessario uno spareggio. Nonostante lo svantaggio ad inizio ripresa, il Globo non si scompone e pareggia nei novanta minuti. Ai supplementari la squadra dimostra una vera prova di forza segnando addirittura tre reti e conquistando così una promozione inaspettata fino a pochi turni dalla fine. Il 4-1 rende omaggio ad Abila e compagni, che possono così festeggiare il ritorno in Primera Division e soprattutto l'atteso derby coi rivali del Club Atlético San Lorenzo de Almagro.

Nello stesso periodo, l'Huracan vince anche la coppa d'Argentina, imponendosi ai rigori contro il più quotato Rosario Central e ottenendo così l'accesso alla prossima Copa Libertadores.

Il 1º novembre 1908, in seguito a una riunione, il club cambiò denominazione in "Club Atlético Huracán", secondo i certificati del club, firmati dal primo presidente del club, José Laguna. In quella riunione fu stabilito che i colori della squadra sarebbe stato il bianco mentre lo stemma sarebbe stato una mongolfiera. Questa data fu considerata quella della fondazione ufficiale dell'Huracán. Inoltre, la mongolfiera fu scelta come stemma in omaggio al pioniere dell'aviazione argentino Jorge Newbery. Il club chiese a Newbery il permisso di utilizzare la mongolfiera come stemma, e Newbery rispose: "Ho dato la mia più completa approvazione alla richiesta, sperando che la squadra onorerà la mongolfiera che ha attraversato tre nazioni (Argentina, Uruguay e Brazil) in un unico viaggio". Quando l'Huracán venne promosso in prima divisione, i dirigenti inviarono una lettera a Jorge Newbery che affermava: "l'Huracán ha mantenuto la sua promessa, scalando tre divisioni, come la sua mongolfiera ha attraversato in precedenza tre repubbliche, per cui il suo augurio si è avverato".

Lo Estadio Tomás Adolfo Ducó fu chiuso nel maggio 2008, dopo che erano state scoperte delle crepe in uno dei pilastri strutturali. Mentre lo stadio era inagibile, l'Huracán disputò le sue partite interne nello stadio degli Argentinos Juniors. Nell'agosto 2008, Fernando "la tota" Blauzwirn, un vecchio giocatore degli anni quaranta affermò giustamente "no veo la hora de volver al Ducó, qué sufrimiento muyayo!" (Non vedo l'ora di ritornare al Duco, che sofferenza, ragazzi!).

Il 13 dicembre 2008, durante l'ultima giornata dell'Apertura 2008-09, l'Huracán ritornò a disputare partite al Ducó, 438 giorni dopo l'ultima partita giocata lì. Il loro successo per 3-0 contro il Vélez fu l'unica partita disputata dall'Huracan nel loro stadio di casa nell'anno del centenario.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera División: 1921, 1922, 1925, 1928, 1973 Metropolitano
Coppa d'Argentina: 2013-2014
Supercoppa d'Argentina: 2014
Copa Consuelo Beccar Varela: 1933
Copa Adrián Escobar: 1942, 1943
Copa Competencia Británica: 1944
Copa Estímulo: 1920
Copa Dr. Carlos Ibarguren: 1922, 1925
Primera B Nacional: 1989-1990, 1999-2000, 2006-2007

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1923, Metropolitano 1975, Metropolitano 1976, Clausura 1994, Clausura 2009
Terzo posto: 1917, 1919, 1920, 1926, 1939, 1942, Metropolitano 1972, Metropolitano 1974
Coppa Libertadores: Semifinalista: 1974
Coppa Sudamericana: Finalista: 2015
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Club Atlético Independiente

        
Independiente
Nome Completo: Club Atlético Independiente
Nickname: El Rojo (Il Rosso), Los Diablos Rojos (I Diavoli Rossi), Rey de Copas (Re di Coppe), Orgullo Nacional
Colori sociali: Rosso
Dati societari
Città: Avellaneda
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Gennaio 1905
Stadio: Libertadores de América, (La Doble Visera), (52.823 posti)

Il Club Atlético Independiente, noto più semplicemente come Independiente, è una società calcistica argentina con sede ad Avellaneda, nell'area della Grande Buenos Aires. Fondato nel 1905, gioca le partite interne nello Stadio Libertadores de América.

Nel suo palmarès internazionale può vantare la vittoria di 7 Coppe Libertadores, di cui 4 consecutive dal 1972 al 1975 (record), 3 Coppe Interamericane, 2 Supercoppe Sudamericane, 3 Recope Sudamericane, 2 Coppe Intercontinentali (1973 e 1984), 2 Coppe Sudamericane e una Coppa Suruga Bank, per un totale di 18 trofei ufficiali che ne fanno il terzo club più titolato al mondo (a pari merito con Boca Juniors e Milan). Inoltre, è l'unica squadra ad aver vinto tutte le finali disputate in Coppa Libertadores (sette su sette), tra quelli che hanno disputato più di due finali. In virtù dei numerosi successi conseguiti a livello internazionale, il club è noto anche come Rey de Copas (Re delle Coppe); altro soprannome è quello di Los Diablos Rojos (i Diavoli Rossi), dal colore delle divise.

Il maggior rivale dell'Independiente è il Racing Club, che ha il proprio stadio a circa duecento metri da quello dell'Independiente. I due club disputano l'acceso derby di Avellaneda.

All'inizio del secolo scorso, in un negozio chiamato "A la Ciudad de Londres" ("Alla città di Londra"), nel dipartimento di Buenos Aires, un gruppo di impiegati decise di formare una squadra di calcio, chiamandola Maipú Banfield. Ma questa società non permetteva ai lavoratori più giovani di partecipare: perciò i più giovani scelsero di riunirsi di nascosto per trovare una soluzione.

Il 4 agosto 1904 questo gruppo decise di diventare "indipendente" dal Maipú Banfield e formare una nuova società. Quindi, il 1º gennaio 1905, fondarono ufficialmente l'Independiente Football Club. La società non fu ufficiale prima del 25 marzo, quando Arístides Langone venne nominato presidente, Daniel Bevilacqua segretario, Juan Artau sotto-segretario, Carlos Degiorgi sotto-tesoriere; gli altri fondatori furono Andrés Ferrier, Víctor Camino e José Hermida.

L'Independiente si iscrisse per giocare nella seconda e nella terza divisione del campionato amatoriale argentino. In seconda divisione giocarono con regolarità, ma nella terza divisione persero contro l'Atlanta per 20-1. Poche partite dopo, il 9 giugno del 1907, avrebbero fronteggiato i loro eterni rivali per la prima volta, il Racing Club. Dopo il 20-1 quasi tutti pensavano sarebbe stata una facile vittoria per il Racing, ma l'Independiente vinse 3-2. Più tardi, nel 1912, la Federcalcio argentina invitò l'Independiente a partecipare alla prima divisione del loro campionato, che poco dopo sarebbe diventato il torneo professionistico ufficiale in Argentina.

La divisa originale dell'Independiente era completamente bianca. Nel 1907, quando il presidente Arístides Langone vide la tenuta rossa del Nottingham Forest, decise di dare all'Independiente un nuovo look: ritenne che somigliavano a "diavoli rossi" (Diablos Rojos), termine che sarebbe diventato il soprannome dell'Independiente. Nel 1908, in una partita contro il Bristol of Uruguay (maglia a strisce bianco-nere), l'Independiente vestì il completo rosso per la prima volta, dopo aver anche cambiato il nome originale in Club Atlético Independiente.

Negli anni venti l'Independiente sarebbe diventato campione della prima divisione amatoriale per due volte, nel 1922 e nel 1926. Manuel Seoane e Raimundo Orsi facevano parte di quelle squadre. Mumo Orsi nel 1928 si trasferì quindi alla Juventus e divenne una leggenda, andando a far parte della nazionale italiana che vinse i Mondiali nel 1934.

L'Independiente vinse il suo primo campionato professionistico nel 1938 e di nuovo nel 1939. Arsenio Erico era parte di quella squadra e fu il capocannoniere nel 1937 e nel 1939. Erico sarebbe poi diventato il miglior realizzatore di tutti i tempi nella massima divisione argentina.

In quegli anni l'Independiente era noto per le sue vittorie dai risultati e dagli scarti ampi. Nel 1938, l'Independiente segnò 115 gol in 32 partite, e nel 1939, 103 gol in 34 partite. Questa squadra è attualmente considerata quella che ha segnato di più nel campionato argentino.

L'Independiente dovette attendere nove anni per diventare di nuovo campione. E ciò avvenne nel 1948, quando vinsero durante uno sciopero. Perciò, nei cinque match finali, l'Independiente giocò con calciatori non professionisti e riuscì comunque a vincere il campionato. Dopo questo successo, i Diablos Rojos dovettero aspettare a lungo, questa volta di più, per rivincere il titolo.

L'Independiente cominciò gli anni sessanta con un titolo argentino, vinto di nuovo nel 1963. all'epoca, l'Independiente aveva più di 45.000 membri, uno stadio rimodellato, e cresceva dal punto di vista istituzionale. Ma uno dei più grandi successi per l'Independiente arrivò nel 1964, quando divenne la prima squadra argentina a vincere la Coppa Libertadores. L'Independiente si ripeté nel 1965.

Nel 1967, l'Independiente vinse il Campeonato Nacional. Questa squadra fu una delle ultime a giocare con uno schema 2-3-5, nato circa 90 anni prima. La consacrazione arrivò nel derby di Avellaneda, contro il Racing Club. La gara fu vinta 4-0 dall'Independiente.

Di nuovo, l'Independiente cominciò un nuovo decennio vincendo un titolo (Metropolitano 1970). Gli anni settanta furono il Periodo d'Oro per la squadra di Avellaneda, che ottenne 12 importanti titoli: Metropolitano 1970 e 1971, Nacional 1977 e 1978, Coppa Libertadores 1972, 1973, 1974 e 1975, Coppa Intercontinentale 1973 e Copa Interamericana 1973, 1974 e 1975.

Il più grande successo dell'Independiente negli anni '70 fu sicuramente vincere la Coppa Libertadores per quattro volte consecutive. Inoltre, la squadra divenne famosa avendo il celebre duo Bochini-Bertoni in attacco.

La partita più memorabile dell'Independiente fu la gara della finale del Torneo Nacional del 1977, benché la gara venne disputata il 25 gennaio 1978. La finale era contro il Club Atlético Talleres. All'andata c'era stato un pareggio (1-1) nello stadio dell'Independiente, e nella gara decisiva a Córdoba, il risultato era fermo sull'uno pari. A soli 15 minuti dal termine il Talleres segnò un gol dubbio. A causa di quello, i giocatori dell'Independiente protestarono veementemente, e l'arbitro, per risposta, mostrò il cartellino rosso a tre giocatori. Con soli 8 giocatori in campo e a pochi minuti dal termine, l'Independiente riuscì a pareggiare con un gol di Bochini, su assist di Bertoni. L'Independiente divenne campione grazie ai due gol segnati in trasferta.

Nel 1983 l'Independiente vinse un altro Metropolitano. Nel 1984 ottennero la loro settima Coppa Libertadores e divennero la squadra con il maggior numero di vittorie nella massima competizione sudamericana per club. L'Independiente andò quindi a giocare contro il Liverpool a Tokyo, in Giappone, per la Coppa Intercontinentale. La gara si chiuse con una vittoria degli argentini per 1-0, per la seconda vittoria dell'Independiente nell'Intercontinentale.
L'ultimo importante titolo ottenuto negli anni ottanta fu l'AFA 1988-89 (campionato nazionale).

Gli anni novanta si aprirono con il ritiro di Ricardo Bochini nel 1991. Nei 20 anni della sua carriera professionistica, dal 1972 al 1991, Bochini giocò solo per l'Independiente (e per la nazionale argentina) e fu uno degli artefici del Periodo d'Oro, con 8 titoli internazionali e 4 campionati d'Argentina. Giocò un totale di 740 gare segnando 107 gol.

L'Independiente vinse il Clausura 1994, la Supercoppa sudamericana nel 1994 e nel 1995, e una Recopa nel 1995. Dopo la vittoria della Recopa, l'Independiente raggiunse i 15 titoli internazionali, eguagliato dal Real Madrid e sorpassato solo dal Boca Juniors e dal Milan (18 titoli internazionali).

Dopo 7 anni di "carestia" senza vincere alcun titolo degno di nota, l'Independiente divenne campione dell'Apertura 2002. Quella squadra, guidata da Américo Gallego, aveva un reparto offensivo formato da Federico Insúa, Daniel Montenegro, Andrés Silvera e altri importanti giocatori argentini.

La stagione 2006-2007 vide in panchina Jorge Burruchaga, e in campo giocatori come Daniel "Rolfi" Montenegro, Germán Denis e Óscar Ustari L'Apertura terminò con l'Independiente al quarto posto, nonostante un andamento molto irregolare, inclusa una sconfitta casalinga con il piccolo Gimnasia Jujuy nell'ultimo match di sempre giocato nello storico Stadio Libertadores de América.

Il Clausura 2007 vide un andamento stentato. Dopo che la squadra aveva guadagnato solo 8 punti nelle prime 10 partite, l'allenatore Burruchaga rassegnò le dimissioni dopo una sconfitta casalinga per 0-2 contro il modesto Godoy Cruz di Mendoza. Miguel Ángel Santoro divenne l'allenatore ad interim. Con lui la squadra chiuse imbattuta, vincendo 4 match e pareggiando gli altri 5. L'Independiente chiuse 11° nel torneo, e non riuscì a qualificarsi né per la Coppa Libertadores né per quella Sudamericana per soli 2 punti.

Pedro Troglio assunse l'incarico di allenatore nel 2007 raggiungendo il nono posto nell'Apertura 2007. Claudio Borghi allenò l'Independiente dall'aprile 2008 raggiungendo il sesto posto nella Clausura 2008. Il 5 ottobre Borghi si dimise dall'incarico, venendo rilevato da Santoro, che raggiunse il 18º posto nell'Apertura 2008. Eduardo Tuzzio e Diego Gavilán portarono la squadra al 16º posto nella Clausura 2009. Per la stagione 2009-2010 la squadra è stata affidata a Américo Gallego, conquistando due quarti posti. A fine stagione gli subentra Daniel Garnero.

Il 15 giugno 2013, ad una giornata dal termine del Campionato, il Rojo retrocede in Primera B Nacional dopo aver perso in casa per 1-0 contro il San Lorenzo e con la contemporanea vittoria del San Martin; è la prima retrocessione dopo 108 anni di storia per il club di Avellaneda. Nella prima stagione nella Primera B Nacional, si classifica terzo a parti punti con l'Huracán, dovendo disputare uno spareggio a partita secca. L'11 giugno l'Independiente vince 2 a 0 con i gol di Martín Zapata e di Francisco Pizzini e viene promosso in Primera División. Il 13 dicembre 2017 torna a conquistare un trofeo con la CONMEBOL Sudamericana, vinta al Maracanã superando con un complessivo 3-2 in finale il Flamengo.

Il 4 marzo 1928, prima di una gara contro gli uruguagi del Peñarol, terminata poi in pareggio, l'Independiente aprì il primo stadio in cemento di tutto il Sudamerica. Lo stadio sarebbe stato noto successivamente come La Doble Visera. Questo impianto, il cui nome ufficiale è Estadio Libertadores de América, può contenere 52.823 spettatori.
Prima che fosse costruita "La Doble Visera" ad Avellaneda, l'Independiente aveva un altro stadio a La Crucecita, stadio che venne distrutto in un incendio nel 1923.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato Argentino de Primera División: 16
1922, 1926, 1938, 1939, 1948, 1960, 1963, 1967, 1970, 1971, 1977, 1978, 1983, 1988-1989, Clausura 1994, Apertura 2002

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 1964, 1965, 1972, 1973, 1974, 1975, 1984
Coppa Sudamericana: 2010, 2017
Coppa Interamericana: 1972, 1974, 1975
Recopa Sudamericana: 1995
Supercoppa Sudamericana: 1994, 1995
Coppa Intercontinentale: 1973, 1984
Coppa Suruga Bank: 2018

Competizioni non ufficiali
Copa Ricardo Aldao: 1938, 1939

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1912 (FAF), 1923 (AAm), 1932, 1934, 1935, 1937, 1940, 1950, 1954, 1964, Metropolitano 1977, Metropolitano 1982, Nacional 1983, 1989-1990, Clausura 1993, Apertura 1996, Clausura 2000
Terzo posto: 1914 (FAF), 1921 (AAm), 1924 (AAm), 1945, 1947, 1952, 1959, 1986-1987
Primera B Nacional:
Terzo posto: 2013-2014
Coppa Libertadores: Semifinalista: 1966, 1976, 1979, 1985, 1987
Recopa Sudamericana: Finalista: 1996, 2011, 2018
Supercoppa Sudamericana: Finalista: 1989
Coppa Suruga Bank: Finalista: 2011
Coppa Intercontinentale: Finalista: 1964, 1965, 1972, 1974
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Club Atlético San Lorenzo de Almagro

           
San Lorenzo
Nome Completo: Club Atlético San Lorenzo de Almagro
Escudo-San-Lorenzo.png
Nickname: Ciclón, Cuervos, Santos, Gauchos de Boedo
Colori sociali: Rosso e Blu
Dati societari
Città: Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Aprile 1908
Stadio: Pedro Bidegain, (El Nuevo Gasómetro), (47.964 posti)

Il Club Atlético San Lorenzo de Almagro è una società polisportiva argentina del quartiere Boedo di Buenos Aires, nota principalmente per la sua squadra di calcio. È una delle "cinque grandi" squadre argentine, assieme a Boca Juniors, River Plate, Racing Club e Independiente. I suoi colori sociali sono il blu e il rosso. Tra i soprannomi del club si possono citare Ciclón, Cuervos, Santos e Los Matadores.

Nel 2013 la società ha acquisito popolarità a livello internazionale dopo l'elezione di Papa Francesco, tifoso del club, del quale possiede la tessera numero 88 235.

Nei primi anni del 1900 un gruppo di ragazzi di colore di Almagro iniziò a giocare a calcio e alle cosiddette "canike" nelle squadre del quartiere, sfidando le squadre dei quartieri vicini e facendosi chiamare Los Forzosos de Almagro (I forti di Almagro). Con il passare degli anni però giocare per strada iniziò a diventare pericoloso a causa del crescente numero di tram e bus in circolazione, sino a che uno dei giovani calciatori fu investito da un tram durante una partita. A quel punto il prete salesiano Lorenzo Massa decise di ospitare le partite nel cortile dell'oratorio della sua parrocchia in Calle México. In cambio dello spazio ottenuto i ragazzi si impegnarono a seguire la messa ogni domenica.

Il 1º aprile 1908 la squadra fu fondata ufficialmente, e fu chiamato San Lorenzo de Almagro in onore di padre Lorenzo e del quartiere.

Il primo torneo professionistico organizzato dalla AFA fu del 1931 e fu vinto dal Boca Juniors, mentre il seguente fu vinto dal River Plate. In entrambi gli anni il San Lorenzo fu protagonista del torneo, lottando sino alle ultime giornate. Visti i risultati dei due anni precedenti, nel 1933 la squadra era la grande favorita per il titolo.

Alla terzultima giornata del torneo era in programma la partita decisiva fra il San Lorenzo, secondo, e il Boca Juniors, primo con un punto di vantaggio. Di fronte a 45000 persone, el Ciclón sconfisse per 2 a 0 i rivali del Boca raggiungendo la testa della classifica. Il turno seguente però il San Lorenzo perse per 1-0 contro l'Independiente mentre il Boca Juniors sconfisse senza problemi il Lanús recuperando il terreno perso. Le ultime speranze erano legate al River Plate che, senza più obiettivi da raggiungere, doveva affrontare il Boca all'ultima giornata. Il miracolo però si compì, e il River Plate sconfisse per 3 a 1 il Boca, mentre il San Lorenzo batté 1-0 il Chacarita Juniors e si laureò campione per la prima volta. Negli anni successivi arriveranno altri 10 titoli, l'ultimo dei quali nel 2013.

Il primo trionfo internazionale è del 2001 con la Coppa Mercosur, seguita l'anno dopo dalla Coppa Sudamericana. Nel 2014 si aggiudica la sua prima Coppa Libertadores battendo in finale il Nacional Asunción con un complessivo 2-1, qualificandosi di conseguenza per il Mondiale per club 2014.

La squadra riesce ad arrivare in finale della competizione internazionale perdendo contro il Real Madrid per 2-0.

La hinchada (tifoseria) del San Lorenzo, "La Gloriosa Butteler", è una delle tifoserie più calde e appassionate dell'Argentina, famosa per la varietà dei suoi cori e per la quantità di tifosi che seguono in trasferta la squadra. Si stima che per numero sia la terza tifoseria dopo Boca Juniors e River Plate. Il tifoso più famoso della squadra è Papa Francesco, al quale la squadra ha mostrato la Libertadores vinta nel 2014. Un'altra celebrità sostenitrice del club è l'attore Viggo Mortensen, che ha passato parte dell'infanzia in Argentina. Altro grande tifoso è il grande scrittore di calcio Osvaldo Soriano.

La rivalità più sentita è quella con il Club Atlético Huracán dovuto alla vicinanza dei due quartieri a Buenos Aires. Possono riscontrarsi con tutte le principali squadre della provincia di Buenos Aires: Boca Juniors, River Plate, Argentinos Juniors, Racing Club, Estudiantes de La Plata, Independiente e altre minori.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 15
1923, 1924, 1927, 1933, 1936 (Copa de Honor), 1946, 1959, 1968 Metropolitano, 1972 Metropolitano, 1972 Nacional, 1974 Nacional, Clausura 1995, Clausura 2001, Clausura 2007, Inicial 2013

Primera División B: 1982
Primera División C: 1914
Copa de la República: 1943
Supercopa Argentina: 2015

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 2014
Coppa Sudamericana: 2002
Coppa Mercosur: 2001
Copa Ricardo Aldao: 1923, 1927

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1925 (AAm), 1926 (AAm), 1931, 1936, 1941, 1942, 1958, 1961, Nacional 1969, Nacional 1971, Metropolitano 1983, 1987-1988, Clausura 1991, Apertura 1994, 2015
Terzo posto: 1920 (AAm), 1922 (AAm), 1934, 1935, 1938, 1943, 1957, Metropolitano 1973, Nacional 1973, Metropolitano 1975, Apertura 1991, Apertura 1992, Clausura 1999, Apertura 2003, Apertura 2008

Copa Argentina: Finalista: 2012-2013
Copa de Competencia Liga Argentina: Finalista: 1933
Copa de Competencia Británica George VI: Finalista: 1946
Coppa Libertadores: Semifinalista: 1960, 1973, 1988
Coppa Sudamericana: Semifinalista: 2016
Coppa CONMEBOL: Semifinalista: 1993
Coppa Mercosur: Semifinalista: 1998, 1999
Recopa Sudamericana: Finalista: 2003, 2015
Copa de Confraternidad Escobar - Gerona: Finalista: 1942
Coppa del mondo per club FIFA: Finalista: 2014
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Club de Gimnasia y Esgrima La Plata

          
Gimnasia La Plata
Nome Completo: Club de Gimnasia y Esgrima La Plata
Nickname: El lobo (Il Lupo), Los Triperos (Macellai), Mens Sana, Basureros (Spazzini)
Colori sociali: Bianco-blu
Simboli Lupo
Inno: Himno Oficial
Dati societari
Città: La Plata
Federazione: AFA
Fondazione: 3 Giugno 1887
Stadio: Juan Carmelo Zerillo, (33.500 posti)

Il Club de Gimnasia y Esgrima La Plata, chiamato comunemente solo Gimnasia La Plata o Gimnasia, è una società polisportiva con sede a La Plata, in Argentina. È noto soprattutto per la sua sezione calcistica, la quale gioca in Primera División, la massima serie del campionato argentino.

Il Gimnasia y Esgrima la Plata gioca le proprie partite interne nello Stadio Juan Carmelo Zerillo, noto come el Bosque (il Bosco, in quanto si trova nell'omonimo parco di La Plata). Tale edificio ha una capacità di più di 33 000 persone ed è stato usato fino al 2005. Essa ha anche un centro sportivo, asilo nido, scuole primarie e secondarie e un'azienda agricola di 160 ettari, tra le altre strutture.

Il Gimnasia y Esgrima è stato campione della División Intermedia del Fútbol Argentino nel 1915, della prima divisione nel 1929 e seconda classificata nel 1924 durante il periodo del dilettantismo. Nel periodo del calcio professionistico, il Gimnasia ha vinto la Coppa del Centenario nel 1994 e la seconda divisione nel 1944, 1947 e 1952, e si è classificato secondo in Primera División in 5 occasioni. Avendo preso parte alla Primera División per 69 stagioni è l'ottavo club per numero di partecipazioni nella massima serie del calcio argentino.

Il Club de Gimnasia y Esgrima La Plata è stato fondato il 3 giugno 1887 ed è ad oggi il più antico club calcistico ancora attivo in tutto il Sud America. La sua fondazione è avvenuta appena cinque anni dopo la fondazione della città di La Plata nel 1882. I primi sport praticati furono ginnastica e scherma (rispettivamente, in spagnolo, Gimnasia e Esgrima). I club sportivi che praticavano queste discipline erano comuni tra le classi agiate verso la fine del XIX secolo (cfr la prima fondazione del Gimnasia y Esgrima di Buenos Aires nel 1880). Più tardi, il club cominciò a praticare altre discipline sportive, tra le quali l'atletica leggera, il calcio, la pallacanestro e il rugby.

Il club ha cambiato denominazione un paio di volte: dall'aprile al dicembre 1897 ebbe la denominazione di "Club de Esgrima" in quanto la scherma era l'unica attività praticata in quel periodo. Il 17 dicembre 1897 tornò alla sua denominazione originaria: "Club de Gimnasia y Esgrima". Dal luglio 1952 al 30 settembre 1955, il club ebbe la denominazione di "Club de Gimnasia y Esgrima de Eva Perón", poiché la città di La Plata stessa era stata ribattezzata "Eva Perón" nel 1952, dopo la morte di Evita Perón. La città ritornò al suo nome precedente durante il governo di "Revolución Libertadora", e lo stesso fece il club. Tuttavia, la società rimase popolarmente nota come "Club de Gimnasia y Esgrima de La Plata", fino al cambio di denominazione avvenuto il 7 agosto 1964.

Il Gimnasia dovette abbandonare il suo campo da gioco originale all'angolo tra la 13ª e la 71ª strada nel 1905; a quel tempo, scelse di non praticare più il calcio e dedicare il club principalmente alle attività sociali. Come risultato, alcuni membri che erano interessati a praticare il calcio si staccarono dal club e fondarono un club dedicato principalmente a tale sport: l'Estudiantes de La Plata. Più tardi, nel 1912, un gruppo di calciatori in conflitto con l'Estudiantes de La Plata si unirono al Club Independencia, che in seguito si fuse con il Gimnasia y Esgrima nel 1914, ritornando a praticare il calcio. Nel 1915 Gimnasia y Esgrima si iscrive alla "División Intermedia", vincendo il campionato e ottenendo di conseguenza la promozione alla massima serie del campionato argentino di calcio. In quello stesso anno, il Gimnasia vinse due competizioni che erano in svolgimento: la Coppa Competencia Adolfo J. Bullrich e la Coppa Campeonato Intermedia.

Il 27 aprile 1916, il Gimnasia giocò contro l'Estudiantes de La Plata, il suo classico rivale, per la prima volta. La partita si svolse presso il campo dell'Estudiantes (situato tra la 1ª e la 57ª strada), dove il Gimnasia y Esgrima sconfisse i rivali per 1-0. Quello stesso anno, il Gimnasia terminò il campionato al quarto posto, dietro al Racing Club, al Platense e al River Plate, con nove vittorie, nove pareggi e tre sconfitte. Nel 1921 il Gimnasia si classificò nuovamente al quarto posto, dietro Racing Club, River Plate e Independiente, con 23 vittorie, sei pareggi e nove sconfitte.

Il 27 aprile 1924 il nuovo stadio fu inaugurato, con sede a La Plata, all'interno del principale parco di La Plata ("El Bosque", la Foresta) all'incrocio tra la 60ª e la 118ª strada, e fu chiamato Stadio Juan Carmelo Zerillo. Il Gimnasia y Esgrima rimase imbattuto all'interno del proprio stadio per 15 mesi (dal suo primo incontro ufficiale fino al luglio 1925). In tale anno, Gimnasia raggiunse il secondo posto, alle spalle del San Lorenzo, con 15 vittorie, sette pareggi e una sconfitta.

Nel 1929, il Gimnasia y Esgrima vinse il suo unico titolo di Prima divisione dell'era dilettantistica, dopo una stagione che finì con quattordici vittorie e tre sconfitte. Il campionato del 1929 fu organizzato nel formato Copa Estímulo: le squadre vennero suddivise in due gruppi (dette "pari" e "dispari"), con le vincenti di ognuno dei due gruppi che si contendevano il titolo in una finale. Il Gimnasia y Esgrima si classificò al primo posto nella "zona dispari", che comprendeva River Plate, Racing Club, Huracán, e Estudiantes de La Plata, tra le altre squadre. La "zona pari" fu vinta dal Boca Juniors, che ottenne così la qualificazione alla finale.

Tra il dicembre 1930 e l'aprile 1931, la squadra del Gimnasia, che più tardi sarebbe stato conosciuto come "El Expreso" (in italiano, "L'Espresso"), fece un tour viaggiando attraverso l'Europa e il Brasile. Il Gimnasia divenne così il primo club argentino al di fuori di Buenos Aires a competere in Europa, e la prima a giocare in Portogallo, Cecoslovacchia, Austria e Italia. Nel corso del tour europeo, il Gimnasia giocò ventidue partite, vincendone undici e perdendone sei. Il 15 febbraio 1931, Gimnasia batté 4-0 lo Sportverein München a Monaco di Baviera, in una partita conosciuta per essere stata la prima partita giocata da una squadra argentina su un campo coperto di neve. L'8 marzo il Gimnasia vinse 3-1 sullo Sparta Praga a Praga, una delle squadre più forti in Europa in quel periodo e, tra l'altro, fino a quel momento imbattuta contro le squadre sudamericane. Il Gimnasia sconfisse nel corso di quel tour anche tre dei più importanti club europei: sconfisse 3-1 il Real Madrid (a Madrid, il 1º gennaio 1931), 2-1 il Barcellona (a Barcellona, il 6 gennaio 1931), e 1-0 il Benfica (a Lisbona, il 29 marzo 1931).

Già all'inizio dell'era professionistica il Gimnasia entrò nella storia del calcio argentino, quando, con la formazione chiamata El Expreso, vinse il primo turno del campionato di Prima divisione e concluse il torneo al quarto posto con un record di 21 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte.
Nella seconda fase, il Gimnasia avanzò in campionato fino a che non dovette affrontare il Boca Juniors e il San Lorenzo. Tuttavia, la squadra, che come cannoniere aveva Arturo "El Torito" Naón con 33 gol, era già entrata nella memoria dei tifosi come "El Expreso".

Coppa del Governatore Alende (1960).Questa competizione si disputò nel 1960 e fu organizzata dal Club Estudiantes de La Plata. Fu chiamato "Copa Gobernador de la Provincia de Buenos Aires Dr Oscar Alende", in onore del governatore Oscar Alende. Il torneo fu un quadrangolare internazionale, comprendente partite amichevoli tra Estudiantes, Gimnasia, Club Nacional de Football e Club Atlético Peñarol, le due principali squadre di calcio dell'Uruguay.
Il Gimnasia vinse entrambi gli incontri contro le squadre Charrúa: 5-2 contro il Nacional e 1-0 contro il Peñarol. L'Estudiantes perse invece le partite rispettivamente per 0-1 e 2-5.
Nell'ultima partita, il Gimnasia pareggiò con l'Estudiantes 2-2. Il 13 febbraio 1960, Gimnasia fu quindi dichiarato campione del Trofeo Gobernador Alende, nello stadio del suo acerrimo rivale cittadino.

Una delle squadre più ricordate dai tifosi del Gimnasia è "La Barredora" ("La spazzatrice"). Dopo quasi un decennio di alti e bassi, i campionati organizzati dall'Asociación del Fútbol Argentino (AFA) furono ristrutturati.
Il risultato fu la creazione di due campionati: il "Metropolitano", disputato da squadre affiliate direttamente alla AFA (e diviso in due zone), e il "Nacional", disputato da squadre nelle prime posizioni del "Metropolitano" , oltre a squadre dei campionati dell'interno dell'Argentina. Il resto delle squadre disputava i tornei "Promocional" e "Reclasificatorio". C'erano inoltre delle differenze, per esempio il "Metropolitano" si svolgeva con un girone all'italiana mentre il "Nacional" con una competizione divisa in due gruppi.

Nel corso del primo anno, il 1967, il Gimnasia y Esgrima si laureò campione del "Promocional".
Nel 1970, il Gimnasia y Esgrima terminò secondo nella zona "B" dietro al Chacarita Juniors, e si qualificò per la semifinale del "Nacional" contro il Rosario Central, che era terminato in prima posizione nella zona "A". Il risultato finale fu una vittoria per 3-0 per il Rosario Central.

Dopo una brutta stagione, il Gimnasia y Esgrima retrocesse nella Primera "B" nel 1979. La squadra militò in seconda divisione tra il 1980 e il 1984, anno in cui ritornò in Prima divisione. 
Nel 1984 il Gimnasia y Esgrima ottenne il terzo posto nella classifica globale, qualificandosi così al torneo ad otto squadre che metteva in palio la promozione in Prima divisione. Le altre squadre qualificate erano il Racing Club, Argentino de Rosario, Club Atlético Tigre, Defensores de Belgrano, Club Atlético Lanús, Nueva Chicago e Deportivo Morón. Il Gimnasia raggiunse la finale, sconfiggendo il Racing Club per due volte, prima ad Avellaneda per 3-1, e poi 4-2 a La Plata il 30 dicembre 1984. Con queste vittorie, il Gimnasia ottenne la promozione in Prima divisione. Dal 1985 fino al 2011 non è più retrocesso.

Nel 1993, la Federcalcio argentina organizzò un torneo a eliminazione diretta, detto Copa Centenario ("Coppa del Centenario"), per celebrare il centesimo anniversario dalla fondazione. Tutte le squadre di prima divisione giocarono contro i propri rivali cittadini (Racing-Independiente, Rosario-Newell's, etc.) in due gare con sistema di "doppia eliminazione": le vincenti dei derby andavano in una parte del tabellone, le perdenti nell'altra, senza essere eliminate. Il Gimnasia sconfisse i rivali classici dell'Estudiantes per 1-0, con gol di Guillermo Barros Schelotto, e si qualificò per il girone dei "vincenti" grazie allo 0-0 del ritorno. Quindi, eliminò in successione Newell's Old Boys, Argentinos Juniors e Belgrano de Córdoba andando a vincere il tabellone dei "vincenti". Il River Plate vinse il tabellone dei "perdenti" e si qualificò per la finale, da giocare in casa del Gimnasia.

Il Gimnasia vinse la finale per 3-1 con gol di Hugo Romeo Guerra, Fernandez e Guillermo Barros Schelotto. Il gol del River venne segnato da Villalba. 

Con l'esperto allenatore Carlos Griguol alla guida della squadra, il Gimnasia raggiunse il secondo posto nel Clausura 1995, ripetendo l'ottima performance nel 1996 e nel 1998. Inoltre raggiunse il secondo posto nel 2002 (guidato da Carlos Ramacciotti).
Il Gimnasia inoltre si classificò al secondo posto nel 2005 sotto la guida di Pedro Troglio, dopo un'eccellente stagione che li aveva vista lottare per il titolo contro il Boca Juniors fino all'ultima gara del campionato.
Queste dimostrazioni di forza permisero al Gimnasia di prendere parte alle competizioni internazionali del Sud America: la Coppa Sudamericana, nel 2006, e l'edizione 2007 della Coppa Libertadores.

Alle elezioni del dicembre 2007, l'ex-presidente Juan José Muñoz fu sconfitto da Walter Gisande. Il nuovo Presidente ingaggiò come allenatore l'ex calciatore Guillermo Sanguinetti.
Successivamente, il sindaco della città di La Plata, Pablo Bruera, annunciò che il Gimnasia avrebbe potuto tornare a giocare nel suo stadio.
Secondo la Federazione internazionale di calcio Storia e Statistica (IFFHS), il Gimnasia y Esgrima è all'8º posto tra i club argentini nel periodo marzo 2007 - febbraio 2008 prima di altre squadre nella prima Divisione Argentina, come Banfield, Argentinos Juniors, Independiente, Newell's Old Boys, Racing Club e Colón.
Il 21 giugno 2008 la squadra ritornò a giocare una partita ufficiale allo stadio Zerrillo all'ultima giornata del Torneo Clausura del 2008, a Lanus.
Durante l'inverno 2008, il Gimnasia ha effettuato il ritiro nel comune di Maldonado, in Uruguay. Gisande rinforzò la squadra, con gli ingaggi di 10 nuovi giocatori tra cui si segnalarono i ritorni di Sebastián Ariel Romero, Roberto Carlos Sosa, Mariano Messera e Esteban Nicolás González, raggiunti poi dal portiere Gastón Sessa, e da Ariel Agüero, Patricio Graff, Franco Niell, Hugo Iriarte e Rene Lima. Come direttore tecnico venne confermato l'uruguaiano Guillermo Sanguinetti.
Il 30 settembre 2008, a seguito della pesante sconfitta patita contro gli acerrimi rivali dell'Estudiantes e degli scarsi risultati in campionato - 9 punti nelle prime 8 partite -, l'allenatore Guillermo Sanguinetti rassegnò le dimissioni. Al suo posto venne ingaggiato Leonardo Madelón.
Nel 2011 il club platense retrocede in Primera B Nacional.

Il Classico Platense è il soprannome dato al derby di La Plata tra le due principali squadre di calcio cittadine: Gimnasia y Esgrima La Plata e Estudiantes de La Plata.
Il primo derby ufficiale ha avuto luogo nel campionato di Prima divisione organizzato dall'Asociación Argentina de Football il 27 agosto 1916. In tale occasione, il Gimnasia ha vinto 1-0 sull'Estudiantes, con un'autorete di Ludovico Pastore.
Il primo derby dell'era professionistica ha avuto luogo il 14 giugno 1931. Da allora, si sono giocate 142 partite ufficiali in tornei organizzati dalla Asociación del Fútbol Argentino. Fino ad oggi, l'Estudiantes ha vinto 48 volte, segnando 207 reti, e Gimnasia ha vinto 44 volte, con 190 gol. Ci sono stati 50 pareggi.
Tra il 12 agosto 1932 e 9 settembre 1934, il Gimnasia ha vinto 5 derby consecutivamente. Il 25 giugno 1963 il Gimnasia vinse per 5-2, e questo è il miglior risultato ottenuto finora contro l'Estudiantes. Il peggior risultato è stato la sconfitta 7-0 il 15 ottobre 2006..
Una curiosità nei derby si è verificata il 5 aprile 1992, quando il Gimnasia ha vinto contro l'Estudiantes 1-0 in trasferta. Quel giorno, nel momento in cui i tifosi del Gimnasia esultarono per il gol segnato e saltarono sulle tribune, il sismografo del locale Osservatorio Astronomico registrò un evento sismico di bassa intensità. Tale gol è stato segnato dall'uruguaiano José Perdomo su calcio di punizione, gol che fu poi conosciuto come "El gol del terremoto" ("Il gol del terremoto").

In 120 anni e più di storia, il Club de Gimnasia y Esgrima La Plata ha avuto 55 presidenti. Molti di loro hanno contribuito alla crescita del Club nel corso degli anni.
Saturnino Perdriel è stato il fondatore e primo presidente della Gimnasia y Esgrima La Plata. Mr Perdriel era un commerciante ai tempi in cui la città di La Plata fu fondata, oltre ad essere un funzionario presso il Dipartimento del Tesoro della Provincia di Buenos Aires. Morì prematuramente nel 1888, dopo un anno alla presidenza del club.

Lo stemma del Club de Gimnasia y Esgrima La Plata è una corona sulla cui parte superiore è delineato un elmo con una cresta araldica. Al centro, a smalto e con i colori del club (bianco e blu navy), il monogramma del club appare in rilievo. In alto spuntano i manici di due sciabole incrociate e delle foglie, con le punte che escono dalla parte bassa dello stemma.
Sin dalla sua creazione, lo stemma del club ha subito alcune modifiche. Dal 1887 fino al 1928, lo stemma utilizzato è stato ideato da Emilio Coutauret, ed era caratterizzato da un disegno fatto a mano e riccamente decorato. Nel 1964, a seguito di una riforma dello statuto della fondazione, lo stemma del club ha adottato una forma più semplice, pur mantenendo la sostanza di quella originale. Questo è lo stemma attuale, spesso rappresentato sulla divisa da gioco.
Ci sono state alcune lievi modifiche introdotte negli ultimi anni. Durante la presidenza di Héctor Domínguez, la sigla al centro dello stemma è stata cambiata, sostituendo la storica CGE (Club de Gimnasia y Esgrima), con il GELP (Gimnasia y Esgrima La Plata), modifica che è persistita durante i mandati di Gliemmo e Muñoz. Fin dall'inizio della presidenza di Walter Gisande, si è deciso di ritornare all'originale abbreviazione di 'CGE'.

Il Gimnasia y Esgrima la Plata gioca le proprie partite interne nello Stadio Juan Carmelo Zerillo, noto come el Bosque (il Bosco, in quanto si trova nell'omonimo parco di La Plata). Tale edificio ha una capacità di più di 33.000 persone ed è stato usato fino al 2005.
Quando a La Plata venne costruito un nuovo stadio, sia il Gimnasia che l'Estudiantes inizialmente scelsero di rimanere nel proprio stadio. Questa sistemazione non fu più possibile quando entrambi gli impianti vennero chiusi a causa di nuovi regolamenti sulla sicurezza. Dal torneo Clausura 2006, il Gimnasia sta usando il nuovo stadio per le gare casalinghe.
Nel marzo 2007, il Gimnasia ha ottenuto tutti i permessi per giocare nel proprio campo, il Zerillo, e dovrebbe farlo dal torneo Apertura 2007.

Nella città di La Plata e nei suoi dintorni, la tifoseria del Gimnasia viene comunemente identificata con la classe lavoratrice, in contrasto con la middle class in cui di solito è identificata la tifoseria dell'Estudiantes. Questa teorica suddivisione non sembra attualmente essere molto veritiera. I fan del Gimnasia non sono molti fuori dall'area di La Plata.
Il collettivo dei tifosi si autodefinisce La 22, dal nome della 22ª strada a La Plata dove vivono o vivevano molti leader della tifoseria, tra i quali Marcelo Amuchástegui. Noto come El Loco Fierro, Amuchástegui era famoso per le sue imprese, tra le quali l'aver esposto una bandiera del Gimnasia lunga 100 metri nello stadio dell'Bombonera. Venne colpito a morte dalla polizia di Rosario in circostanze poco chiare il 28 maggio 1991, si presume durante una rapina a mano armata.

Il Gimnasia è soprannominato el Lobo (il Lupo) in quanto il suo stadio è storicamente il Bosque (il bosco).
Un altro soprannome, Mensanas, deriva dal motto latino Mens sana in corpore sano, che campeggiava sul vecchio stemma della società.
Il nome Triperos (Sbudellatori) deriva dal fatto che molti tifosi erano operai nelle industrie di lavorazione della carne nella vicina città di Berisso. Curiosamente, lo stesso soprannome è utilizzato per la popolazione di Oporto, in Portogallo.
Altri soprannomi sono Decano de América (Decano d'America), in quanto il club è il più antico de Sudamerica, e Basureros (Spazzini).

Il Club Gimnasia y Esgrima La Plata ha avuto un totale di 63 allenatori di calcio in tutta la sua storia. Il primo allenatore di club ungherese è stato Emérico Hirschl, che ha guidato la società tra 1932 e 1934.

Palmarès
Era Dilettantistica
Torneo Nazionale Ufficiale
Primera División: 1929
Secondo posto Primera División: 1924
División Intermedia del Fútbol Argentino: 1915

Coppe Nazionali
Copa Competencia Adolfo J. Bullrich: 1915
Copa Campeonato Intermedia: 1915
Copa Estímulo: 1929

Era Professionistica
Tornei Nazionale ufficiale
Secondo posto Primera División: Clausura 1995, Clausura 1996, Apertura 1998, Clausura 2002, Apertura 2005
Copa Centenario della AFA: 1994
Segunda división/Division B: 1944, 1947, 1952
Torneo Promocional: 1967
Secondo posto in Segunda División: 1946

Tornei Amichevoli Nazionali
Copa Amistad: 1977, 2006
Copa Ciudad de Mar del Plata: 2009
Copa Municipalidad de La Plata: 1999, 2001

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1924 (AAm), Nacional 1970, Clausura 1996, Apertura 1998, Clausura 2002, Apertura 2005
Terzo posto: 1962, Clausura 1995, Clausura 1998, Apertura 2000
Copa Argentina:
Semifinalista: 2015-2016
Primera B Nacional: Secondo posto: 2012-2013
Coppa CONMEBOL: Semifinalista: 1992

Tornei Amichevoli Internazionali
Copa Gobernador Alende: 1960
Copa Colonia del Sacramento: 1998
Cuadrangular de Asunción: 1975
Copa Cristal: 2005
Secondo posto della Copa Sanwa Bank: 1994
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Club Atlético Estudiantil Porteño

   
Estudiantil Porteño
Nome Completo: Club Atlético Estudiantil Porteño 
Colori sociali: Blu e Rosso
Dati societari
Città: Buenos Aires
Fondazione: 6 Settembre 1902
Stadio: Ramos Mejía, (? posti)
Sito web: www.caep.org.ar

Il Club Atlético Estudiantil Porteño è una società calcistica argentina di Ramos Mejía, fondata il 6 settembre 1902.

Il club fu fondato da studenti del Colegio Nacional de Oeste con il beneplacito del direttore Juan Beltrán. Nel 1904 si affiliò alla Federazione calcistica argentina e nel 1913 partecipò per la prima volta a un torneo di massima serie, la Copa Campeonato, chiudendo all'ottavo posto. Rimase in Copa Campeonato sino al 1918; decise poi di affiliarsi alla Asociación Amateurs de Football, federazione di cui fu uno dei club fondatori. Nella nuova competizione si posizionò sovente nella seconda metà della classifica. La riunione delle due associazioni, avvenuta nel 1927, portò l'ampliamento del campionato a più di 30 partecipanti, e l'Estudiantil riuscì a evitare la retrocessione, con prestazioni di medio valore. Nel 1931, con la creazione del campionato professionistico, la società decise di tener fede alle sue origini dilettantistiche e si affiliò al campionato della AAF; vinse tale torneo grazie a alla vittoria sull'Almagro nello spareggio finale. Nel 1932 il club terminò 12º e l'anno seguente 14º, mentre nella stagione 1934 ottenne nuovamente il titolo, con 36 punti in 22 giornate. In quello stesso anno diede tre dei suoi giocatori alla Nazionale che doveva prendere parte al campionato del mondo 1934: partirono per l'Italia Alfredo De Vincenzi, Juan Pedevilla e Francisco Pérez. L'Estudiantil venne poi iscritto alla seconda divisione della AFA, a cui partecipò sino al 1939, anno in cui si allontanò dalla federazione e tornò al dilettantismo. La rosa dell'ultimo campionato, quello del 1938, annoverava Alberto Chividini e Attilio Demaría, entrambi schierati durante il campionato del mondo 1930 dall'Argentina.

L'Estudiantil Porteño ha cambiato vari stadi nel corso della sua storia: il primo era situato ad Alvear y Tagle (1902-1910); il secondo a Ituzaingó (1910-1914); il terzo a Campichuelo y Díaz Vélez (1914-1926); il quarto a Ciudadela (1926-1936); il quinto nella zona sud di Ramos Mejía 1936-1957 e dal 1957 ha la sede nella zona nord della stessa località.

Palmarès
Competizioni nazionali
Copa Campeonato: 1931
Primera División (AAF): 1934
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Club Sportivo Barracas

        
Sportivo Barracas
Nome Completo: Club Sportivo Barracas
Colori sociali: Blu e Bianco
Dati societari
Città Buenos AiresL
Federazione: AFA
Fondazione: 30 Ottobre 1913
Stadio: Sportivo Barracas (37.000 spettatori)

Il Club Sportivo Barracas è una società calcistica argentina di Buenos Aires, fondata il 30 ottobre 1913.

La società venne fondata a Buenos Aires nel 1913 con il nome Club Sportivo Barracas. Inizialmente fu un club che si dedicava agli sport nautici; nel 1914, con la fusione con il Club Riachuelo, che aveva una squadra di calcio, iniziò le attività anche in questa disciplina. Affiliatosi alla Asociación Argentina de Football, nel 1917 partecipò per la prima volta a un torneo di massima serie, la Copa Campeonato; alla prima stagione giunse al 4º posto in classifica. Dopo il 5º posto del torneo del 1918, lo Sportivo Barracas fu tra i fondatori della Asociación Amateurs de Football. Prese dunque parte al primo campionato organizzato dalla neonata federazione dissidente, chiudendo in ottava posizione. A partire dal 1920 giocò le sue gare all'Estadio Iriarte y Luzuriaga; tornato alla AAF, vi giocò dal 1920 al 1925 (ottenendo il terzo posto nel torneo del 1923); nel 1926 il club lasciò nuovamente la AAF. Nel 1927 partecipò alla Primera División 1927, organizzata dalla AAAF, federazione nata dalla riunione di AAF e AAm. In quell'anno il club contava 3060 soci. In seguito alla creazione della massima serie professionistca da parte della Liga Argentina de Football, lo Sportivo Barracas decise di non aderire al professionismo e proseguire nei tornei dilettantistici. Nel 1932 vinse il campionato della AAF, superando i rivali del Barracas Central. L'ultimo torneo di massima serie che disputò prima di lasciare la federazione fu quello del 1934. Rimase per circa 30 anni senza affiliazione, tornando a presenziare in tornei ufficiali nel 1967. Da allora è rimasto nelle serie minori.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato paraguaiano di seconda divisione: 1916
Copa de Competencia Jockey Club: 1921
Primera División (AAF): 1932
Primera D Metropolitana: 2003-2004

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Terzo posto: 1923
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Club Sportivo Dock Sud

         
Sportivo Dock Sud
Nome Completo: Club Sportivo Dock Sud
Nickname: El Docke, Darsenero, Los Inundados
Colori sociali: Blu e Giallo
Dati societari
Città Dock Sud
Fondazione: 1 Settembre 1916
Stadio: Estadio de Los Inmigrantes, (7.800 posti)

Il Club Sportivo Dock Sud è una società calcistica argentina di Dock Sud, località all'interno del Partido di Avellaneda, nella Grande Buenos Aires.

Lo Sportivo Dock Sud venne fondato il 1º settembre 1916, in seguito alla fusione tra l'Atlético Dock Sud e l'Isla Maciel. Nel 1917 si affiliò alla Asociación Argentina de Football, militando nelle serie inferiori (terza e seconda) fino all'approdo in Copa Campeonato nel 1922. La prima stagione del club nel torneo di massimo livello della AAF lo vide raggiungere l'ottavo posto. Nel 1923 arrivò in quarta posizione, mentre l'anno seguente migliorò ulteriormente, terminando terzo. Nel 1925 e 1926 subì un calo di rendimento, chiudendo nella seconda metà della classifica. Nel 1927, dopo la fusione tra AAF e AAm, militò in seconda divisione, giungendo al settimo posto. L'annata successiva vide il Dock Sud al quarto posto in seconda serie, Nel 1933 vinse la Primera División della AAF, torneo dilettantistico che si svolgeva in contemporanea con quello della LAF, composto da professionisti. Nel 1934 si disputò l'ultima stagione della Primera División della AAF, che lo Sportivo Dock Sud terminò al quarto posto. Nel 1935 scese in seconda serie, in cui rimase sino al 1969, anno in cui retrocesse in terza divisione.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera División (AAF): 1933
Primera B Metropolitana: Apertura 1994
Primera D Metropolitana: 1984, 2010-2011

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Terzo posto: 1924
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Club Atlético Vélez Sarsfield

                             
Vélez Sarsfield
Nome Completo: Club Atlético Vélez Sarsfield
Nickname: El Fortín (il Fortino), Fortinero (persone del piccolo forte)
Colori sociali: Bianco con "V" Azzurra
Dati societari
Città: Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Gennaio 1910
Stadio: José Amalfitani (El Fortín), (49.747 posti)

Il Club Atlético Vélez Sarsfield, noto semplicemente come Vélez Sarsfield o Vélez, è una società polisportiva con sede a Liniers, sobborgo di Buenos Aires. È famosa soprattutto per la sua sezione calcistica. Il soprannome della squadra è El Fortin (letteralmente, "il fortino"), con cui i tifosi chiamano anche lo stadio casalingo.

Il Vélez venne fondato nel quartiere Floresta di Buenos Aires, e prese il nome dal nome della stazione ferroviaria vicina alla prima sede del club, la stazione "Vélez Sarsfield" (di proprietà della Western Railway e che derivava a sua volta il nome dall'autore della prima bozza del Codice Civile argentino). Nel 1919 partecipò per la prima volta al campionato amatoriale argentino e nel 1931 fu tra le 20 squadre ad aggregarsi nella federazione professionistica di calcio. In tutta la sua storia, il Vélez Sarsfield è retrocesso soltanto una volta, nel 1941 (ritornando in prima divisione appena due anni dopo, nel 1943).

Il primo titolo nazionale vinto dal Vélez risale al 1968, ma a partire da quell'anno iniziò un periodo lunghissimo senza vittorie durato ben 25 anni. Finalmente, nel 1993, il digiuno di vittorie finì riuscendo a vincere il campionato di Clausura 1993. Gli anni '90 sono stati per il Vélez il periodo più ricco di vittorie della sua storia: in questo decennio vinse ben 4 dei 10 campionati del suo palmares e 5 titoli internazionali (fra cui la "doppietta" Coppa Libertadores-Coppa Intercontinentale nel 1994, dove sconfisse rispettivamente i brasiliani del San Paolo e il Milan). Dal 1944, Velez Sarsfield ha disputato 72 stagioni Primera División, un primato superato solo dal Boca Juniors.

Lo stadio casalingo del Vélez è l'Estadio José Amalfitani, intitolato al leggendario presidente della squadra (in carica dal 1941 al 1969).

La fondazione del Vélez risale al 1910. Fu in un giorno di pioggia quando tre giovanotti si rifugiarono sotto la tettoia della Stazione Ferroviaria di Floresta a causa di un temporale estivo. Questi tre ragazzi erano Julio Guglielmone, Martin Portillo e Nicolas Martín Moreno. Proprio loro decisero di fondare un nuovo club con il semplice piano di associarsi e prendere parte a qualche campionato.

Dopo il temporale, i ragazzi andarono a casa di Martín Moreno, che si trovava molto vicino alla stazione di Floresta. La stazione di Floresta era l'ultima fermata di una vecchia ferrovia che univa il quartiere con il far west.

I giovani, con l'aiuto di un gruppo di altri uomini, decisero di fondare il Club Atlético Argentino de Vélez Sarsfield e nominarono Luis Barredo primo presidente. Il loro primo campo fu un pezzo di terreno situato tra l'avenida Provincias Unidas, oggi Avenida Juan Bautista Alberdi, l'avenida Convencion, oggi Avendia Jose Bonifacio, e l'avenida Mariano Acosta y Ensenada.

Dopo aver fondato la società, era necessaria una divisa. Questo fu il motivo per cui scelsero magliette bianche, poiché erano le più facili da reperire. Comunque, quella tenuta venne modificata due anni più tardi. Il 3 febbraio 1912 scelsero maglie color blu mare e pantaloncini bianchi.

A dispetto dell'entusiasmo per questa piccola rivoluzione all'interno del quartiere, le cose non andavano come ci si aspettava. Non poterono iscriversi al campionato argentino. Il nome venne modificato: fu tolto l'aggettivo Argentino dalla denominazione originale del club. Da allora il club mantiene lo stesso nome, Club Atlético Vélez Sarsfield.

Verso la fine del 1912, la direzione decise di prendere in affitto un nuovo campo, situato nel quartiere di Mataderos, nell'Avenida Tapalque, tra Escalada e l'Avenida Chascomus. Un mulino a vento forniva l'acqua per gli spogliatoi.

Nel 1914, dovette essere attuato un altro trasferimento: il campo venne spostato nel quartiere di Villa Luro. Il 14 marzo, anche a causa della crescita degli immigrati italiani tra i membri del club, la divisa fu cambiata di nuovo. I nuovi colori adottati furono il verde, il rosso e il bianco, i colori del Tricolore. Da quel momento, la squadra giocò con una maglia a strisce verdi, bianche e rosse.

La società entrò finalmente a far parte del campionato argentino nel 1918, ed ebbe una performance sbalorditiva già al primo anno in massima serie. Il Vélez chiuse in terza posizione, solo 4 punti sotto il River Plate e i Defensores Belgrano. All'esordio, il Vélez sconfisse l'Independiente 2-1. Nel 1920, la squadra chiuse al sesto posto su 19 squadre. Oltre a questo, il Vélez poté vantare il proprio unico capocannoniere dell'era amatoriale, tal Santiago Carreras che segnò 20 gol. Qualche mese dopo, in nazionale argentina venne convocato per la prima volta un giocatore del Vélez. Quest'uomo era Jose Bofia, che il 25 maggio 1921 giocò nella gara in cui l'Argentina dominò sul Cile per 4-1 a Valparaíso.

Probabilmente il più importante giocatore e allenatore nella storia del team è stato Carlos Bianchi. Con lui in campo, il Vélez vinse il suo primo titolo, nel 1968, e lo stesso Bianchi fu capocannoniere del campionato argentino nel 1970, nel 1971 e di nuovo nel 1981. Come allenatore, Bianchi guidò il Vélez a vincere tre campionati (Clausura 1993, Apertura 1995 e Clausura 1996), la Coppa Libertadores nel 1994, la Coppa Intercontinentale nello stesso anno e la Copa Interamericana nel 1996. La Coppa Intercontinentale venne vinta contro il Milan, battuto per due gol a zero con le realizzazioni di Roberto Trotta e di Omar El Turco Asad.

Gli anni novanta sono indubbiamente il miglior periodo della storia del Vélez, che vinse nove titoli, sia nazionali che internazionali. In quegli anni importanti giocatori come il portiere paraguaiano José Luis Chilavert, l'attaccante Omar Asad e il centrocampista Claudio Husaín (che ha giocato anche nel Napoli) vestirono la maglia del Vélez.

Dopo alcuni anni privi di risultati, il club è riuscito a conquistare nel 2005 il titolo (il Torneo Clausura). Guidato in campo dall'ex Lazio e Udinese Lucas Castromán, il Vélez si è classificato tra l'altro secondo nell'Apertura 2004, dietro al Newell's Old Boys. Il 5 luglio 2009, con la vittoria per 1 a 0 sull'Huracan all'ultima giornata,il Velez si aggiudica il campionato di Clausura. Il Velez si aggiudica il clausura 2011 grazie ad un'ottima squadra che ha dominato tutto il campionato

Il Vélez Sarsfield non ha rivali diretti. I tifosi del Vélez non amano nessun'altra squadra argentina, in primis il San Lorenzo e poi tutte le altre cosiddette "grandi" Boca Juniors, River Plate, Independiente e Racing Club. Il Ferrocarril Oeste, squadra con base nel quartiere di Caballito, viene considerato il rivale storico del Vélez, contro il quale giocava "il derby dell'ovest" della città di Buenos Aires. Questa rivalità è andata diminuendo dato che le due squadre giocano in serie differenti (non giocano contro dal 2000, quando il Vélez batté il Ferrocarril Oeste in trasferta per 1-0).

Il Vélez Sarsfield gioca le partite interne nello Stadio José Amalfitani. Lo stadio prende il nome dallo storico presidente del club, José Amalfitani, in carica per più di trent'anni, e può contenere 49.747 persone. L'impianto viene utilizzato frequentemente anche per concerti e gare della nazionale di rugby argentina. Lo stadio è situato nella 9200 Juan B. Justo avenue, nel sobborgo di Liniers, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Liniers.
Lo stadio è stato uno degli impianti utilizzati per i Mondiali 1978 svoltisi in Argentina, ed è soprannominato El Fortín, avendo fama di essere un campo quasi inespugnabile.

I tifosi del Vélez sono solitamente conosciuti come Los Fortineros o "La Pandilla de Liniers" . La tifoseria è aumentata moltissimo negli anni '90 dopo le molte vittorie. Uno degli ultimi sondaggi mostra come il Vélez sia la sesta squadra più popolare nel paese.

La tifoseria Fortinera proviene per la maggior parte dalla Buenos Aires ovest e dai dintorni di Liniers, con le gare casalinghe che tradizionalmente attirano migliaia di spettatori. Il fatto che lo stadio sia nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Liniers spinge i tifosi a percorrere distanze anche lunghe in treno. I tifosi arrivano in treno da General Rodriguez, da La Reja, da Moreno, da Merlo, da San Antonio de Padua, da Castelar, da Moron e da Ramos Mejia fino a Liniers.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 10
Torneo Nacional: 1968
Torneo Apertura: 1995
Torneo Clausura: 1993, 1996, 1998, 2005, 2009, 2011
Torneo Inicial: 2012

Primera División: 2012-2013
Supercopa Argentina: 2013
Primera B Nacional: 1943

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 1994
Coppa Intercontinentale: 1994
Coppa Interamericana: 1995
Supercoppa Sudamericana: 1996
Recopa Sudamericana: 1997

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1919 (AAm), 1953, Metropolitano 1971, Apertura 1993, Apertura 2004, Apertura 2010
Terzo posto: 1965, Nacional 1967, Nacional 1974, Metropolitano 1977, Metropolitano 1979, Apertura 1990, Clausura 1992, Apertura 1994, Clausura 1995, Clausura 2003, Apertura 2005, Apertura 2011, Clausura 2012, Inicial 2013
Coppa Libertadores: Semifinalista: 1980, 2011
Coppa Sudamericana: Semifinalista: 2005, 2011
Recopa Sudamericana: Finalista: 1995
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Club Atlético Chacarita Juniors

             
CA Chacarita Juniors
Nome Completo: Club Atlético Chacarita Juniors
Nickname: Chaca, Funebreros (Becchini), Tricolor
Colori sociali: Rosso, Bianco e Nero
Dati societari
Città: Villa Maipú
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Maggio 1906
Stadio: Chacarita Juniors, (30.000 posti)

Il Club Atlético Chacarita Juniors è una società calcistica argentina, con sede a Villa Maipú, località del partido di General San Martín nella provincia di Buenos Aires. Milita in Primera División, la massima serie argentina.

Il club è stato fondato il 1º maggio 1906, in una biblioteca situata tra i quartieri di Villa Crespo e Chacarita.

Nel 1924, la società prende parte al campionato dilettantistico di prima divisione e rimane nella massima serie anche dopo l'avvento del professionismo del calcio in Argentina. Nel 1940 il club si sposta nella sede di San Martín.

Nel 1956 il Chacarita retrocede in seconda divisione, vincendola e riguadagnando la massima serie nel 1959. Nel 1969 vince il campionato Metropolitano, l'unico titolo nazionale del club.

Una serie di stagioni negative porta la squadra in terza divisione nel 1980. Nel 1984 torna in Primera División, ma a causa della violenza di alcune frange della tifoseria, il club viene sospeso per un mese dal campionato, perdendo 10 punti, che saranno decisivi per la retrocessione in seconda divisione.

Dopo un periodo passato tra seconda e terza serie, nel 1999 il club ritorna in Primera División, e dal Clausura 2004 in seconda divisione. Nel maggio 2008 lo stadio viene chiuso al pubblico e la squadra è costretta a giocare allo Stadio Diego Armando Maradona dell'Argentinos Juniors.
Nel 2008-2009 si piazza al secondo posto in Primera B Nacional, tornando così in Primera División.

Il Chacarita Juniors gioca dal 1945 le sue partite interne presso lo stadio omonimo, situato nella località di Villa Maipú del partido di General San Martín, in provincia di Buenos Aires.

Nel corso della sua storia il Funebrero ha cambiato per quattro volte la sede del proprio stadio di casa. La prima struttura, situata all'angolo tra Federico Lacroze e Álvarez Thomas, al confine tra i barrios di Villa Crespo e Colegiales fu aperta nel 1907 ma fu presto chiusa dalla polizia per le sue scarse condizioni di sicurezza. Il secondo stadio fu costruito nel 1925 nell'isolato compreso tra Humboldt, Murillo, Darwin e Padilla, nel quartiere di Villa Crespo.

Un terzo stadio, inaugurato il 19 febbraio 1932 con un'amichevole contro il Nacional de Montevideo, fu costruito nell'isolato compreso tra Humboldt, Padilla, Murillo e la ferrovia San Martín, a pochi metri dall'impianto precedente. Chiuso nel 1944, il terreno sul quale sorgeva l'impianto verrà acquistato dagli acerrimi rivali del Chacarita, il Club Atlético Atlanta per costruirvi lo stadio Don León Kolbovsky.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera División argentina: Metropolitano 1969

Primera B Nacional: 1941, 1959
Tercera División argentina: 1993-1994

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Terzo posto: Metropolitano 1971
Primera B Nacional: Secondo posto: 2016, 2016-2017
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Club Atlético Rosario Central

              
CA Rosario Central
Nome Completo: Club Atlético Rosario Central
Nickname: Canallas (Canaglie), La Academia Rosarina (L'Accademia di Rosario)
Colori sociali: Giallo e Blu
Dati societari
Città: Rosario
Federazione: AFA
Fondazione: 24 Dicembre 1889
Stadio: Gigante de Arroyito, (41.654 posti)

Il Club Atlético Rosario Central, chiamato comunemente solo Rosario Central, è una società calcistica argentina con sede nella città di Rosario. Gioca nella Primera División, la massima divisione del campionato argentino di calcio. È una delle squadre più antiche d'Argentina.

Il Rosario Central è una delle squadre più vittoriose con sede fuori dalla capitale argentina Buenos Aires, essendo riuscito a vincere il massimo campionato argentino quattro volte (l'ultimo risale alla stagione 1986-87). Nel 1995 è riuscito anche a vincere a livello internazionale, portando a casa la Coppa Conmebol (precursore della Coppa Sudamericana): grazie a questa vittoria, ad oggi è l'unica squadra di tutta la provincia di Santa Fe ad aver vinto un titolo internazionale.

I gialloblù hanno una storica rivalità con il Newell's Old Boys, scontrandosi con la Lepra nel Clásico Rosarino. Le partite casalinghe del Rosario Central vengono disputate nel Gigante de Arroyito, soprannome dell'Estadio Dr. Lisandro de la Torre, il più grande di Rosario.

Il Central Argentine Railway Athletic Club fu fondato il 24 dicembre 1889 da operai ferroviari inglesi; il primo presidente fu Colin Calder. Quando le compagnie Ferrocarril Central Argentino e Buenos Aires Railway si fusero nel 1903, il nome del club fu cambiato in Club Atlético Rosario Central.

I colori originali della divisa erano rossi e bianchi; più tardi cambiarono in bianco e infine nell'attuale divisa a strisce verticali oro-blu.

La squadra giocò nel campionato cittadino di Rosario fino al 1939, quando si iscrisse nella Primera División insieme ai rivali cittadini del Newell's Old Boys. Il Rosario Central retrocesse nel 1942 e nel 1951; in queste due occasioni raggiunse la promozione nella stagione immediatamente successiva. Il Rosario Central vinse il campionato nazionale nel 1971 e ancora nel 1973: quest'ultimo fu il primo dei tanti risultati ottenuti dall'allora allenatore Carlos Timoteo Griguol.

Nel 1974 il Central acquistò l'attaccante Mario Kempes dall'Instituto di Córdoba. Dopo sette anni senza successi il Central vinse il Nacional 1980 con il veterano Ángel Tulio Zof in panchina. Quella squadra fu chiamata "La Sinfónica" per la bellezza del suo calcio.

Dopo alcuni anni con brutti risultati, nel 1985 la squadra retrocesse, ma tornò l'anno seguente in Primera División, vincendo subito il campionato 1986/1987.

Nel 1995 il Rosario Central vinse il suo primo titolo internazionale, la Coppa CONMEBOL (attualmente Copa Sudamericana). Ha all'attivo dieci partecipazioni alla Coppa Libertadores, il terzo numero di presenze dopo Boca Juniors e River Plate.
Nel 2010 la società è stata in amministrazione controllata.

Il soprannome comune del Rosario Central è Canallas ("canaglie", un insulto molto lieve) in quanto negli anni venti la società rifiutò di giocare un match di beneficenza per una clinica che curava i lebbrosi; la squadra rivale del Newell's guadagnò il soprannome Leprosos ("lebbrosi") andando a giocare la partita in questione.

In una conferenza stampa del gennaio 2007 per presentare la nuova divisa, Roberto Fontanarrosa, nativo di Rosario, revisionò la dizione e la forma scritta del soprannome del Central. La nuova forma scritta che diede fu Canayas.

Il Rosario Central gioca le gare interne nello Stadio Gigante de Arroyito, posto all'incrocio tra Avellaneda Boulevard e Génova Avenue, nel quartiere Lisandro de la Torre, popolarmente noto come Arroyito ("Ruscelletto"), situato nel nord-est della città.

Ha una capienza ufficiale di 41.654 posti, ma in occasione dei Mondiali 1978 tenuti in Argentina questa fu elevata a 45.000 spettatori; l'Argentina dovette giocare le tre partite del secondo turno nel Gigante de Arroyito, essendosi qualificata al secondo posto nel proprio girone alle spalle dell'Italia. L'idolo locale Kempes fu spinto dal tifo e divenne il capocannoniere del torneo, segnando 4 dei suoi 6 gol proprio a Rosario.

Nella stagione 1971 il Central vinse il titolo sconfiggendo in semifinale i rivali del Newell's con una rete di Aldo Poy che, segnata con uno spettacolare tuffo e un morbido colpo di testa, divenne celebre come Palomita de Poy. Tale fu la sua importanza che da allora la rete viene rimessa in scena, protagonista lo stesso Poy, ogni 19 dicembre in un luogo diverso, al punto che la Palomita è stata candidata all'inserimento nel Guinness dei primati come "il gol più celebrato della storia".

Ernesto Che Guevara, nativo di Rosario, era notoriamente tifoso delle Canayas (infatti la sua effigie è riportata in svariati stendardi dai sostenitori del Central); una delle più recenti rievocazioni della suddetta Palomita de Poy è stata non a caso inscenata a Cuba, con Ernesto Guevara, il figlio del "Che", nel ruolo di "assist-man".

Negli anni settanta, ebbe particolare fama il centrocampista Tomás Carlovich, ritenuto da molti uno dei giocatori più forti della propria epoca: si espose anche Diego Armando Maradona, dicendo che era più forte di lui.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato Argentino: Nacional 1971, Nacional 1973, Nacional 1980, 1986-1987
Primera B Nacional: 2012-2013

Competizioni regionali
Coppa Santa Fe: 2017 
Copa Nicasio Vila: 1908, 1914, 1915, 1916, 1917, 1919, 1923, 1927, 1928, 1930
Copa Concurso por Eliminación: 1913
Copa Ibarguren: 1915
Copa de Honor: 1916
Copa de Competencia Jockey Club: 1916
Copa de Competencia: 1920

Competizioni internazionali
Coppa CONMEBOL: 1995

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: Nacional 1970, Metropolitano 1974, Nacional 1974, Apertura 1999
Terzo posto: Clausura 1994, Apertura 1997, 2015
Copa Argentina: 
Finalista: 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016
Semifinalista: 1969, 2016-2017
Coppa Libertadores: Semifinalista: 1975, 2001
Coppa CONMEBOL:
Finalista: 1998
Semifinalista: 1996
Copa de Oro: Semifinalista: 1996
Coppa Master di Coppa CONMEBOL: Semifinalista: 1996
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Club Atlético Newell's Old Boys

                  
Newell's Old Boys
Nome Completo: Club Atlético Newell's Old Boys
Nickname: La Lepra, Los Leprosos (La Lebbra), El Rojinegro (Il Rossonero)
Colori sociali: Rosso e Nero
Dati societari
Città: Rosario
Federazione: AFA
Fondazione: 3 Novembre 1903
Stadio: Estadio Marcelo Bielsa, (42.000 posti)

Il Club Atlético Newell's Old Boys, detto comunemente Newell's Old Boys, è una società calcistica argentina con sede a Rosario (prov. di Santa Fe), fondata il 3 novembre del 1903. Il nome della squadra deriva da uno dei pionieri del calcio argentino, l'inglese Isaac Newell.

Dopo aver preso parte alla federazione calcistica di Rosario, nel 1939 il Newell's si affiliò alla federazione argentina (AFA). Nella sua storia ha vinto il titolo nazionale sei volte, mentre in campo internazionale non è riuscito ancora a vincere alcun titolo, pur essendo arrivato in finale nel 1988 e nel 1992.

Lo stadio casalingo del Newell's Old Boys è l'Estadio Marcelo Bielsa, dedicato alla grande bandiera della squadra, poi diventatone tecnico, Marcelo Bielsa. Il derby con il Rosario Central prende il nome di Clásico Rosarino, ed è una delle sfide più calde del calcio argentino.

Il Newell's Old Boys ha anche una grande tradizione di calcio giovanile, essendo la squadra che ha vinto più tornei giovanili della AFA. Molti sono i campioni usciti dalla cantera del Newell's, fra cui Gabriel Batistuta, Américo Gallego, Jorge Valdano, Gabriel Heinze, Roberto Sensini, Maxi Rodríguez e Lionel Messi, che però è andato al Barcellona in giovanissima età alla ricerca di cure per i suoi problemi di crescita. Con la maglia della Lepra ha giocato anche Diego Armando Maradona, anche se per poche partite (5 presenze nel 1993).

Il Newell's Old Boys è un'istituzione polisportiva, impegnata in altre discipline come illustrato basket, la pallavolo, il pugilato, l'hockey su prato, le arti marziali e il pattinaggio.

Il club fu così chiamato dagli ex allievi della High School inglese di Rosario in onore del loro direttore e allenatore di calcio, l'immigrato inglese Isaac Newell. Il Newell's Old Boys ha una storica rivalità con il Rosario Central, l'altra squadra di Rosario.

I colori sociali sono il nero e il rosso, presi dalle bandiere del Regno Unito e della Germania, essendo Isaac Newell britannico e sua moglie tedesca. La squadra è anche chiamata con il nome di leprosos (lebbrosi) in quanto negli anni '20 promosse una partita di beneficenza per raccogliere fondi da destinare a una clinica che curava malati di lebbra.

Il Newell's Old Boys ha vinto il campionato argentino in sei occasioni: il Metropolitano nel 1974, nel 1987/1988, nel 1990/1991, nel Clausura 1992, nell'Apertura 2004 e il Torneo Final 2013. È stato per due volte vicecampione della Coppa Libertadores due volte, nel 1988 e nel 1992.

Il Newell's inoltre ha vinto nel 1988 un mini-torneo amichevole, detto Piccolo Mondiale, contro River Plate, Milan, Juventus, Real Madrid e Manchester Utd. È insieme al Boca Juniors, al San Lorenzo e al Racing una delle compagini argentine ad aver compiuto un lungo e vittorioso tour in Europa nel 1941, durante il quale sconfissero importanti squadre come il Valencia, il Borussia Mönchengladbach, il Real Madrid e la Nazionale spagnola.

Il Newell's Old Boys è una delle poche società i cui giocatori abbiano rappresentato gli 11/11 di una squadra nazionale in un singolo incontro; ciò è avvenuto in occasione di un torneo pre-Olimpico con la squadra riserve, che si i classificò al terzo posto, dietro Brasile e Uruguay.

Il Newell's, che ha fornito un gran numero di giocatori alla Nazionale argentina, ha visto militare tra le sue fila giocatori come Gabriel Batistuta, Abel Balbo, Jorge Valdano, Américo Gallego, Mario Zanabria, Gustavo Dezotti, Néstor Sensini, Walter Samuel, Mauricio Pochettino, Aldo Duscher e Gerardo Martino. Negli ultimi anni sono usciti dal suo vivaio Lionel Messi e Gabriel Heinze.

Il presidente attuale è Guillermo Lorente, che ha vinto le elezioni a dicembre 2008, spodestando Lopez dopo 14 anni senza elezioni, con il 68% delle preferenze.

Lo stadio del Newell's è l'Estadio Marcelo Bielsa, che ha una capienza di 42.000 spettatori. Si trova nel quartiere di Parque Independencia (Parco Indipendenza) a Rosario. Dal 1911 il comune di Rosario, proprietario del terreno, affitta l'impianto al club rossonero.

La struttura è anche chiamata El Coloso del Parque (Il Colosso del Parco); la sua capienza era di 30.000 spettatori prima delle modifiche che hanno ampliato il numero di posti a circa 42.000.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 6
Metropolitano 1974, 1987-1988, 1990-1991, Clausura 1992, Apertura 2004, Final 2013

Copa Ibarguren: 1921
Copa Adrián C. Escobar: 1949
Copa Nicasio Vila: 1907, 1909, 1910, 1911, 1913, 1918, 1921, 1922, 1929

Competizioni regionali
Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires: 1911

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1985-1986, 1986-1987, Apertura 2009, Inicial 2012
Terzo posto: 1941, Metropolitano 1970, Metropolitano 1981, Clausura 1997
Coppa Libertadores: Finalista: 1988, 1992, Semifinalista: 2013
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Club Ferro Carril Oeste

        
Ferro Carril Oeste
Nome Completo: Club Ferro Carril Oeste
Nickname: Ferro, Tren Verde, Oeste, Verdolaga
Colori sociali: Verde-Bianco
Dati societari
Città Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 28 Luglio 1904
Stadio: Arquitecto Ricardo Etcheverri, (34.268 posti)

Il Club Ferro Carril Oeste, chiamato comunemente solo Ferro Carril Oeste, è una società polisportiva argentina con sede a Caballito, un barrio di Buenos Aires. Fondato il 28 luglio 1904, è noto soprattutto per la sua sezione calcistica, la quale milita in Primera B Nacional, la seconda serie del campionato argentino.

Il club fu fondato con la denominazione di Club Atlético del Ferrocarril Oeste de Buenos Aires il 28 luglio 1904, da un centinaio di impiegati della Buenos Aires Western Railway (all'epoca Ferrocarril Domingo Faustino Sarmiento). Nel 1907, il Ferro si iscrisse alla Seconda Divisione amatoriale, e nel 1912 ottenne la prima storica promozione in Prima Divisione battendo il Racing Club nella partita conclusiva.

Verso la fine degli anni trenta, il club si emancipò dalla ferrovia, cambiando denominazione in Club Ferro Carril Oeste. Nel 1937 emersero nella squadra cinque giocatori di talento provenienti dal vivaio, che formavano un quintetto offensivo noto come I Cinque Moschettieri: Bernardo Gandulla, Juan José Maril, Luis Borgnia, Jaime Sarlanga e Raúl Emeal. Questo quintetto giocò insieme solo nel biennio 1937-1938, perché furono poi ceduti ad altre squadre (Sarlanga avrebbe ottenuto molti allori col Boca Juniors). Sia Gandulla che Sarlanga segnarono insieme più del 50% dei gol fatti dal Ferro nella stagione 1937.

Altro giocatore da ricordare dell'epoca era Delfín Benítez Cáceres, che militò nel club dal 1941 fino al suo ritiro nel 1944 segnando 20 gol. Gandulla ed Emeal ritornarono al Ferro nel 1944 dopo aver militato nel Boca Juniors, ma nonostante questi giocatori importanti, il Ferro terminò ultimo in classifica nella stagione 1946, retrocedendo in cadetteria per la prima volta nella sua storia.

Il Ferro ritornò presto in prima divisione nel 1949, vincendo il campionato di Primera B. Il Ferro si classificò sesto nel 1954 e addirittura quarto nel 1959, il miglior piazzamento raggiunto fino in quel momento. Di nuovo retrocesso, il Ferro vinse la Primera B nel 1963, ritornando di nuovo in Primera División. In massima serie, il Ferro raggiunse di nuovo il quarto posto nel 1965. Il Ferro venne poi di nuovo retrocesso, ritornando nel 1970 in prima divisione.

Nel 1974 il Ferro vestì una maglia arancione, in onore alla nazionale olandese vicecampione del mondo nel 1974, chiudendo al sesto posto nel Torneo Nacional di quell'anno. Il giocatore più rappresentativo di questo periodo era il centrocampista centrale Gerónimo "Cacho" Saccardi, che debuttò in prima squadra nel 1969 e divenne una leggenda per il club.

Il Ferro ebbe un ruolo prominente negli sport argentini negli anni ottanta, in particolare nel calcio e nella pallacanestro. La sezione calcio vinse 2 campionati argentini e disputò la Coppa Libertadores. Invece, la sezione pallacanestro vinse per tre volte la Liga Nacional de Básquet (il campionato argentino di massima serie).

Nel 1979 Carlos Griguol venne ingaggiato come allenatore della squadra, divenendo successivamente l'allenatore più vincente della storia della squadra, conquistando due campionati argentini, grazie al contributo di talenti quali Alberto Márcico, Héctor Cúper e Oscar Garré. Nel 1981 il Ferro si piazzò al secondo posto con 49 punti, solo uno in meno del Boca Juniors. Nello stesso anno il Ferro raggiunse la finale del Torneo Nacional perdendola contro il River Plate (1-0 all'andata e 1-0 al ritorno).

Il Ferro vinse il suo primo titolo nazionale nel 1982, vincendo il Torneo Nacional sconfiggendo in finale il Quilmes. La squadra in 22 partite disputate ne vinse 16 e ne pareggiò 6, segnando 50 gol e subendone 13. L'ala sinistra Miguel Angel Juárez fu il capocannoniere con 22 reti. Altri giocatori di rilievo della squadra campione erano Adolfino Cañete, Alberto Márcico, Juan Domingo Rocchia e Héctor Cúper.

Nonostante la partenza di alcuni giocatori importanti della rosa che aveva vinto il campionato 1982 (Saccardi, Rocchia, Crocco), il Ferro vinse un altro Torneo Nacional nel 1984, battendo in finale il River Plate (3-0/1-0). La squadra in 17 partite disputate ne vinse 14 e ne perse soltanto 1, pareggiandone 4. Il Ferro segnò 32 gol e ne subì soltanto 9, mentre Márcico fu il capocannoniere della squadra con 5 gol.

Nel Torneo Metropolitano 1984, invece, il Ferro si piazzò secondo con 50 punti, solo uno in meno dell'Argentinos Juniors. Il Ferro disputò la Coppa Libertadores 1985, venendo eliminato al primo turno dall'Argentinos Juniors.

Il Ferro, oltre a vincere due campionati, batté anche tre record della Primera:

Nel campionato Metropolitano 1981, il portiere Carlos Barisio batté un record nazionale non subendo reti per 1.075 minuti di gioco, comprese 10 partite consecutive senza subire reti.
Il Ferro vinse inoltre il Nacional 1982 senza subire sconfitte, seconda squadra a riuscire nell'impresa dopo il San Lorenzo. Il River Plate e il Boca Juniors riuscirono nell'impresa negli anni novanta.
Dall'altra parte, il Ferro detiene il record poco lusinghiero nel maggior numero di minuti giocati senza segnare un gol: il periodo di digiuno di reti durò ben 875 minuti trascorsi tra la fine della Apertura 1998 e la Clausura 1999.

Nel 1987 Carlos Griguol abbandonò la squadra, venendo assunto dal River Plate. Aveva vinto due campionati (gli unici tuttora vinti dal Ferro in massima serie) e 2 sotto-campionati. Il Griguol ritornò nel 1988, allenando il Ferro fino al 1993.

Il Ferro ha una forte rivalità con il Vélez Sársfield, e la partita disputata tra le due squadre è nota come Clásico del Oeste.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: Nacional 1982, Nacional 1984
Primera B Nacional: 1958, 1963, 1969 1970, 1978
Primera B Metropolitana: 2003

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: Metropolitano 1981, Nacional 1981, Metropolitano 1984
Terzo posto: Metropolitano 1983
Primera B Nacional: Terzo posto: 2015
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Asociación Atlética Argentinos Juniors

                     
Asociación Atlética Argentinos Juniors
Nickname: Bichos Colorados (Formiche Rosse), Tifón de Boyacá, Semillero del mundo
Colori sociali: Rosso
Dati societari
Città: Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 15 Agosto 1904
Stadio: Diego Armando Maradona, (La Paternal), (24.800 posti)

L'Asociación Atlética Argentinos Juniors, per brevità Argentinos Juniors, è un club polisportivo argentino di Buenos Aires, fondato nel 1904, noto soprattutto per la sua sezione calcistica, la quale attualmente milita nella Primera División argentina.

Il club fu originariamente chiamato "I Martiri di Chicago", in omaggio agli otto anarchici imprigionati o impiccati in seguito alla Rivolta di Haymarket a Chicago.

Gli Argentinos Juniors, detti Bichos Colorados (insetti rossi), sono anche conosciuti in patria come El Semillero (Il Semenzaio), per il fatto di essere uno dei principali trampolini di lancio per calciatori di fama mondiale, tra cui Fernando Redondo, Juan Román Riquelme, e soprattutto Diego Armando Maradona.

Il club fu fondato nella Villa Crespo nei pressi di Buenos Aires il 14 agosto 1904. In origine chiamato i “Martiri di Chicago”, in omaggio agli otto anarchici imprigionati o giustiziati nel 1886 a Chicago, la squadra si iscrisse al campionato di "Fútbol de competencia" disputando la sua prima partita contro il Club La Prensa, persa con il catastrofico punteggio di 12–1. Dopo aver cambiato più volte sede nei primi anni, il club si stabilì a Villa Urquiza.

Nel 1909 gli Argentinos si affiliarono alla AFA, la federcalcio argentina, ma nel 1912 vennero coinvolti nel primo scisma del calcio argentino, affiliandosi alla scismatica "Federación de Fútbol". Nel 1920 disputarono uno spareggio promozione contro il El Porvenir perdendo 3–2 (somma dei risultati). Nel 1921 ottennero la promozione in Primera, debuttando in massima serie nella stagione 1922, chiusa al sesto posto.

Dopo la stagione del 1925, gli Argentinos sfiorarono il titolo nel 1926 chiudendo secondi dietro solo ai campioni del Boca Juniors.

Nel 1927 le due federazioni ricomposero lo scisma riunificandosi e l'Argentinos militò in un elefantiaco campionato a 34 squadre, poi ulteriormente allargato a 36; l'Argentinos riuscì così a mantenere il proprio posto in massima serie fino al 1930.

Nel 1931 l'Argentinos si unì a 17 altre squadre separandosi dalla federcalcio argentina (all'epoca dilettantistica) e formando un campionato professionistico argentino, atto che segnò la nascita del calcio professionistico argentino. Nel 1934 il campionato di massima serie riservato ai dilettanti fu soppresso e l'Argentina ebbe di nuovo un campionato di massima serie unificato e professionistico. L'Argentinos Juniors, che nel frattempo si era fuso con il Club Atlético Atlanta, cominciò male la stagione, e dopo 25 giornate la fusione fu sciolta per irregolarità finanziarie dell'Atlanta. L'Argentinos Juniors continuò a disputare il campionato ma concluse la stagione all'ultimo posto della classifica, con sole 2 vittorie in 39 giornate.

All'Argentinos fu permesso di mantenere il proprio posto nella Primera, ma non riuscì a salvarsi dalla retrocessione nel 1937 dopo aver chiuso il campionato in penultima posizione.

Nel 1940 l'Argentinos, che nel frattempo aveva inaugurato il suo nuovo stadio, riuscì nell'impresa di vincere il campionato di Seconda divisione, ma al club fu negata la promozione perché il loro campo non soddisfaceva i requisiti per militare in Primera División, e l'AFA decise di non fare un'eccezione permettendo all'Argentinos di giocare in un altro campo, anche se l'avevano già fatto in precedenza per club promossi in stagioni precedenti.

Nel 1943 Hector Ingunza debuttò nel club: sarebbe diventato il giocatore ad aver segnato più reti con la maglia dell'Argentinos in assoluto, con 143 gol in partite ufficiali tra il 1943 e il 1946.

Nel 1948 l'Argentinos fu penalizzata ancora una volta da una decisione controversa dell'AFA. Il club si era qualificata ai playoff per la promozione in Primera ed erano in testa alla classifica alla settima giornata delle 11 da disputare quando uno sciopero dei calciatori interruppe la competizione. L'AFA alla fine annullò i playoff e concesse la promozione automatica alle squadre retrocesse dalla massima serie nel 1946 e nel 1947.

Nel 1954 l'Argentinos terminò il campionato cadetto al secondo posto, segnando in totale ben 88 gol, ancora un record. Nel 1955 la squadra finalmente riuscì a conquistare la promozione in Primera dopo 18 lunghi anni. Nella sua prima stagione dopo tanto tempo in massima serie l'Argentinos sfiorò la retrocessione, ma negli anni successivi la squadra conquistò delle salvezze.

Nel 1960 addirittura l'Argentinos si trovò a lottare per il titolo nazionale, mancandolo soltanto all'ultima giornata: l'Argentinos chiuse al terzo posto, staccata di soli 2 punti dai campioni dell'Independiente. Negli anni successivi la squadra non riuscì più a lottare per il titolo, finendo raramente nella metà superiore della classifica.

Nel 1967 fu introdotto il sistema del campionato Metropolitano e di quello Nacional, e l'Argentinos sfiorò la retrocessione nella stagione inaugurale del Metropolitano. Nelle stagioni successive l'Argentinos raggiunse la salvezza nel Metropolitano solo a stento, non riuscendo mai a qualificarsi al Campionato Nacional.

Dopo il 1971 l'Argentinos riuscì a conquistare delle salvezze, riuscendo anche a qualificarsi nell'allargato Campionato Nacional, non riuscendo però mai a raggiungere la fase finale del torneo. Anzi, nel 1975 l'Argentinos Juniors chiuse il campionato al 19º posto su 20 squadre partecipanti, ma, per sua fortuna, non vi erano retrocessioni in quell'anno. Giovedì 20 ottobre 1976, nell'incontro contro il Talleres avvenne il debutto più importante del calcio argentina: mentre l'Argentinos stava perdendo 1–0 il suo allenatore, Juan Carlos Montes, fece debuttare in campionato l'allora quindicenne Diego Armando Maradona, che divenne così il giocatore più giovane a debuttare nel campionato argentino, un record battuto da Sergio Agüero solo nel 2003. L'Argentinos perse l'incontro ma Diego divenne uno dei giocatori più importanti del club e della nazionale argentina. Nel Metropolitano 1979 Diego divenne il più giovane capocannoniere nella storia del calcio argentino con 14 gol, e vinse per quattro anni di seguito la classifica marcatori della Primera División, eguagliando il record di José Sanfilippo. Nel 1980 l'Argentinos sfiorò la vittoria del Metropolitano con il 2º posto, il risultato migliore del club a partire dall'inizio dell'età professionistica nel 1931, e raggiunse i quarti di finale del Nacional.

Nel 1981, tuttavia, Maradona fu venduto al Boca Juniors per £1 milione. L'enorme ricavato della cessione permise all'Argentinos di rinforzare notevolmente la rosa a lungo termine, anche se a breve termine la sua cessione indebolì il club al punto che nella stagione successiva solo una vittoria all'ultima giornata contro il San Lorenzo permise al club di evitare la retrocessione a spese del San Lorenzo.

Dopo una stagione 1982 terminata a metà classifica, nel l'Argentinos si rinforzò notevolmente sotto la conduzione dell'allenatore Ángel Labruna, che comprò nuovi giocatori, introdusse un nuovo sistema di gioco e trasferì la squadra nello Estadio Ricardo Etcheverry di Ferro Carril Oeste per dare alla squadra uno stadio migliore. La squadra, rinforzata, raggiunse le semifinali del Nacional ed erano a metà classifica del Metropolitano quando Labruna perì improvvisamente il 20 settembre 1983, venendo sostituito dal nuovo allenatore Roberto Saporiti che condusse la squadra a un piazzamento a metà classifica. La squadra raggiunse inoltre i quarti di finale del Nacional 1984.

Condotto dall'allenatore Saporiti, nel 1984 l'Argentinos riuscì a vincere il suo primo campionato, chiudendo in testa con un solo punto di vantaggio sul Ferro Carril Oeste. Questo fu il primo titolo importante per il club e permise all'Argentinos di qualificarsi direttamente in Coppa Libertadores in 1985.

Saporiti fu sostituito come allenatore da José Yudica che in precedenza aveva condotto il Quilmes Atlético Club alla vittoria del Metropolitano nel 1978. Il campionato nazionale del 1985 fu l'ultimo, e la sua formula era molto complicata: una volta che si entrava nella fase ad eliminazione diretta, le squadre eliminate avevano la possibilità di tornare in gioco tramite i ripescaggi. L'Argentinos vinse il gruppo dei vincitori battendo per 4–2 ai tiri di rigore il Vélez Sársfield dopo un pareggio totale di 2–2, ma il Velez ottenne la possibilità di tornare in corsa per il titolo battendo nella finale dei ripescaggi il River Plate. L'Argentinos e il Velez si contesero in finale il titolo e, dopo un pareggio per 1–1, il Velez ebbe la meglio ai rigori, ma poiché provenivano dal gruppo delle perdenti fu necessaria una nuova partita, che l'Argentinos vinse 2–1.

Nel primo turno della Coppa Libertadores 1985 l'Argentinos fu inserito nello stesso gruppo di un'altra argentina, il Ferro, e con i brasiliani del Fluminense e del Vasco da Gama. Il gruppo fu dominato dalle argentine che chiusero entrambe in testa alla classifica, rendendo necessario uno spareggio per l'accesso in semifinale, che l'Argentinos vinse 3–1.

In semifinale l'Argentinos si trovò in un gruppo a tre con Independiente e i boliviani del Blooming. L'Argentinos si qualificò in finale espugnando 2–1 il campo dell'Independiente nell'ultima giornata del gruppo.

La finale fu disputata contro l'América de Cali della Colombia: dopo che le partite di andata e ritorno si erano concluse con una vittoria casalinga 1–0 a testa, nella "bella" di Asunción, Paraguay, l'Argentinos ebbe la meglio 5-4 ai rigori dopo che i tempi supplementari si erano chiusi sull'1–1.

La formazione tipo era: Enrique Vidallé, Carmelo Villalba, José Luis Pavoni, Jorge Olguín, Adrián Domenech, Emilio Commisso, Sergio Batista, Mario Videla, "Pepe" Castro, Claudio Borghi, Carlos Ereros. L'allenatore era José Yudica.

Nel 1985 l'Argentinos Juniors rappresentò il Sud America nella Coppa Intercontinentale 1985 contro gli italiani della Juventus: la partita finì 2–2, ma l'Argentinos perse la finale ai rigori. Nel 1986, nel frattempo l'Argentinos vinse 1–0 la finale della Copa Interamericana contro il Defence Force di Trinidad e Tobago.

L'Argentinos si qualificò alla Coppa Libertadores 1986, accedendo direttamente al secondo turno essendo i detentori del trofeo, ma nel girone a tre fu eliminata dal River Plate che avrebbe poi vinto il torneo.

La stagione 1985–1986 segnò l'inizio delle stagioni in stile europeo. Per il resto degli anni ottanta, l'Argentinos si mantenne tra le squadre più forti dell'Argentina, ma, seppur salvandosi sempre agevolmente, non giunse mai a lottare veramente di nuovo per il titolo. Nel 1988 la squadra era già molto diversa rispetto a quella che aveva vinto la Coppa Libertadores.

Il 20 novembre 1988 il club batté un record mondiale: quello dei tiri di rigore più lunghi della storia, grazie alla vittoria in campionato contro il Racing Club per 20-19 ai tiri di rigore (ben 44 rigori vennero tirati). Le regole del campionato all'epoca garantivano un punto extra a chi vinceva la partita ai rigori dopo un pareggio.

Nel 1990 fu introdotto il sistema dell'Apertura e Clausura nel calcio argentino, e nel 1992 l'Argentinos sfiorò la retrocessione, chiudendo il campionato di Apertura 1992 al 19º posto, ma venendo salvato dalla retrocessione dal sistema della media punti.

L'Argentinos chiuse 20º e ultimo in classifica nella Clausura 1995 venendo di nuovo salvato dal sistema della media punti, ma anche l'anno successivo il club terminò all'ultimo posto la Clausura, venendo retrocessi soli undici anni dopo la vittoria della Coppa Libertadores.

Nella stagione 1996–1997, la squadra, guidata dall'allenatore Osvaldo Sosa, riuscì a vincere il campionato cadetto al primo tentativo ritornando immediatamente in Primera. La squadra retrocesse di nuovo nel 2001 e ritornò in Primera Division solo nel 2004, dopo due stagioni in cadetteria.

Le prime due stagioni in massima serie furono assai difficili per l'Argentinos, che evitò la retrocessione solo vincendo i playout contro squadre cadette per due anni di fila. Nella stagione 2006–2007 per la prima volta il club riuscì a salvarsi agevolmente, e nel 2008 l'Argentinos riuscì persino a qualificarsi a una competizione continentale (la Copa Sudamericana 2008) dopo 12 anni di assenza. In Copa Sudamericana la squadra raggiunse le semifinali, dove fu eliminata dal Estudiantes de La Plata.

Nel giugno 2009, l'ex giocatore del club Claudio Borghi fu ingaggiato come allenatore in seguito a un disastroso torneo di Clausura 2009, concluso al 20º e ultimo posto in classifica con sole 2 vittorie in 19 giornate. All'inizio del Campionato di Clausura 2010, l'Argentinos si fissò l'obbiettivo di eguagliare o migliorare i 61 punti ottenuti nella stagione 2007–08 in modo da evitare di perdere ulteriori posizioni nella classifica retrocessione. A parte una vittoria impressionante per 6–3 contro il Lanús nella seconda giornata, la squadra partì male con una sola vittoria, due pareggi e due sconfitte nelle prime 5 giornate. La vittoria alla sesta giornata contro l'Estudiantes de La Plata costituì l'inizio di una serie di 14 partite senza subire sconfitte che permise all'Argentinos di chiudere il campionato in testa alla classifica con un solo punto di vantaggio sull'Estudiantes. Decisiva per il titolo fu la partita alla penultima giornata contro l'Independiente, in cui l'Argentinos era sotto 1–3 ma riuscì a rimontare fino a vincere 4–3, con due gol giunti solo nei minuti finali dell'incontro, permettendogli di rimanere in testa alla classifica a una giornata dal termine. L'Argentinos vinse poi il suo terzo titolo nazionale in assoluto, e il primo dopo 25 anni, battendo 1–2 in trasferta l'Huracán nello Estadio Tomás Adolfo Ducó.

Anche se il rosso è il colore storico dell'Argentinos Juniors, la prima maglia era verde con strisce verticali bianche. Secondo alcune fonti, il verde/bianco fu utilizzato nei primi anni della squadra perché la federcalcio argentina non permetteva all'Argentinos di impiegare il rosso, perché in precedenza tale colore era già stato scelto dall'Independiente. La maglia attuale della squadra è rossa con una fascia diagonale bianca che va dalla spalla destra al fianco sinistro. Il club ha utilizzato pantaloncini e calzini sia rossi che bianchi nel corso degli anni. L'Argentinos ha utilizzato diversi colori nei suoi primi anni, prima di adottare il rosso nel 1917, a causa delle sue origini socialiste.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: 3
Metropolitano 1984, Nazionale 1985, Clausura 2010

Competizioni internazionali
Coppa Libertadores: 1985
Coppa Interamericana: 1985

Competizioni giovanili
Torneo Internazionale Città di Gradisca - Trofeo Nereo Rocco: 4
1990, 1993, 1995, 1996

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1926, 1960, Metropolitano 1980, Nacional 1985
Copa Argentina: Semifinalista: 2013-2014
Coppa Libertadores: Semifinalista: 1986
Coppa Sudamericana: Semifinalista: 2008
Supercoppa Sudamericana: Semifinalista: 1989
Coppa Intercontinentale: Finalista: 1985
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Club Atlético Lanùs

       
Club Atlético Lanùs
Nickname: Granate (I Granata)
Colori sociali: Granata
Inno: Inno di Lanús
Dati societari
Città: Lanús
Federazione: AFA
Fondazione: 3 Gennaio 1915
Stadio: Estadio Ciudad de Lanús - Néstor Díaz Pérez, (47.027 posti)

Il Club Atlético Lanús, chiamato comunemente solo Lanús, è una società polisportiva con sede a Lanús, in Argentina. È noto soprattutto per la sua sezione calcistica, la quale gioca nella Primera División, la massima serie del campionato argentino, e per il basket disciplina nella quale vanta 6 campionati nel Torneo Metropolitano de Buenos Aires.

Come molte altre squadre argentine, il Lanus è una istituzione polisportiva: fra gli altri sport in cui è impegnato ricordiamo la pallamano, l'hockey su prato, il golf, il nuoto, il judo e la pallavolo.
È la squadra più grande della zona meridionale della Grande Buenos Aires.

Il Lanús nasce il 3 gennaio 1915. Il 7 gennaio viene formata la commissione dirigente.
Carlos Pointis, architetto, fu incaricato di disegnare l'emblema del Lanús. Il primo stadio in cui giocò il Lanus fu al centro del quartiere di Lanús Este. Il 24 febbraio 1929 il club inaugurò il suo attuale stadio, La Fortaleza. La prima partita nel nuovo stadio fu disputata contro il Boca Juniors, che vinse per 2-0.

Nel 1931 iniziarono i campionati professionistici argentini. Tra i club che vi partecipavano vi era anche il Club Atlético Lanús. Il primo campionato non fu dei migliori, tanto che la squadra granata occupò il diciassettesimo posto su diciotto squadre, ma riuscì nell'impresa di vincere contro il Boca Juniors per 4-2.

Negli anni successivi non migliorò il suo rendimento: quindicesimo nel 1932 e 1933. Nel 1934 la Asociación Argentina de Football decise di ridurre il numero di squadre partecipanti, perciò quattro squadre si fusero: Atlanta con Argentinos Juniors e Lanús con Talleres de Escalada. La fusione non sortì gli effetti sperati, e la squadra si piazzò al dodicesimo posto su quattordici squadre. Nel 1935 il Lanús fece registrare dei progressi, centrando l'undicesimo posto. 

Il Lanús rimase in Primera División fino al 1949, anno in cui la squadra retrocesse. Nel 1962 retrocesse in Primera B, ma nel 1964 ritornò in Primera División. Nel 1965 si classificò al quindicesimo posto in Primera División, nel 1966 al quattordicesimo e nel 1967 raggiunse la quinta posizione. Nel 1968 arrivò a giocarsi la possibilità di disputare le semifinali del Torneo Metropolitano, ma giunse terzo e non ottenne la qualificazione.

Nel 1971, il Lanús in Primera B vince il campionato, terzo titolo del club, ritornando in Primera A. Nella stagione successiva il Granate vince solo tre partite, contro Atlanta, Ferro Carril Oeste e Independiente. Il 1973 vede il settimo posto in Primera B e nel 1974 viene fallito un altro tentativo di tornare in Primera A così come nel 1975. Il '76 vede tornare il Lanus in Primera División. Il 1977 si apre positivamente, con il goleador Juan Carlos Nanni come protagonista. Nel 1978 il club retrocede nuovamente finendo in Primera C, la terza divisione argentina. Torna in Primera División nel 1990, divisione che ostenta fino ad oggi.

Nel 1996 con Héctor Cúper come allenatore vince la Coppa CONMEBOL, battendo i colombiani del Santa Fe Corporación Deportiva, essendo l'unica squadra argentina ad essere campione in Colombia fino ad oggi. La gara disputata a Bogotà fu vinta dai locali per 1-0, ma il Lanus fece valere il risultato di andata vinto per 2-0. La vittoria della Coppa Conmebol fu il primo titolo in assoluto ufficiale vinto dalla squadra granata, essendo una delle poche squadre al mondo ad aver vinto prima una coppa internazionale che un campionato locale.

L'anno successivo nel 1997, il Lanus nuovamente arriva in finale della Coppa Conmebol ma la perde in casa contro i brasiliani del Clube Atlético Mineiro per un totale di 5-2. 

Il nuovo secolo cominciò nella maniera più dura per il Lanús: nel 2002 dopo una serie di magri risultati la squadra fu costretta a giocare un play out contro Club Atlético Huracán de Tres Arroyos. Dopo i 180 minuti il Lanús vinse per un totale di 3-2 assicurandosi la permanenza nella massima divisione argentina.

Dal 2006 i granata hanno stabilito un record di partecipazioni consecutive alle coppe sudamericane sia per la Coppa Libertadores che per la Coppa Sudamericana, contabilizzando ben 13 partecipazioni consecutive, coronandosi Campioni della Coppa Sudamericana 2013.

Tali meriti sportivi furono ricompensati dal 2007: il 2 dicembre 2007, la squadra vince per la prima volta il Torneo di Apertura 2007 con 38 punti davanti a Tigre (34) e al Club Atlético Banfield (32). L'allenatore del primo campionato argentino era Ramón Cabrero, venuto a mancare il giorno dopo che il Lanus si assicurò il passaggio alla finale della Libertadores in 2017; Cabrero soffriva di cuore ed era stato operato chirurgicamente nel 2016.

L'11 dicembre 2013 il club vince il suo secondo trofeo internazionale battendo nella doppia finale della Coppa Sudamericana 2013 i brasiliani della Ponte Preta dopo l'1-1 nella gara di andata in Brasile e nel 2-0 nella gara di ritorno al Estadio Ciudad de Lanús - Néstor Díaz Pérez. Fu l'unico trofeo vinto in casa dal Lanus, innanzi ad oltre 45.000 tifosi granata: gli altri 5 titoli furono in trasferta.

Il 26 maggio del 2016 si laurea campione d'Argentina tornando al vertice dopo sette anni. Pochi mesi dopo, il 14 agosto del 2016, si laurea campione della Copa Bicentenario, torneo nazionale valido per la Federazione calcistica dell'Argentina giocato allo stadio del Racing Club de Avellaneda, battuto 1-0 con un gol segnato dal giovane esordiente Brian Montenegro nel minuto 94 di gioco.

Il 4 febbraio del 2017 il Lanús si laurea campione della Supercopa Argentina 2016, coppa nazionale valida per la Federazione calcistica dell'Argentina battendo i favoriti del Club Atlético River Plate per 3-0 nella finale giocatasi allo Estadio Ciudad de La Plata. Fu la seconda coppa nazionale vinta dalla squadra granata, e sesto titolo ufficiale nella storia.

Il 31 ottobre 2017, rimontando in un tempo lo svantaggio di 0-2 dopo aver perso 1-0 l'andata, batte 4-2 il River Plate nella semifinale di ritorno di CONMEBOL Libertadores e ottiene l'accesso alla prima finale della sua storia nella competizione. La finale della Coppa Libertadores pero perse per un totale di 1-3 contro i brasiliani del Grêmio Foot-Ball Porto Alegrense. 

La rivalità più sentita in assoluto dai tifosi del Granate soprannominati La 14 del Tablón, La Barra 14 o semplicemente La 14 è quella con il Club Atlético Banfield, storico rivale del Lanús, con cui questi si contendono il Clasico Del Sur (Derby del Sur) per via della posizione geofrafica a sud della Grande Buenos Aires. La sfida tra i due club rappresenta, oltre alla rivalita calcistica, la contrapposizione di due diverse classi sociali. Mentre il Lanús è di origne popolare e operaia il Banfield gode di un ceto sociale più elevato della classe media alta borghese.

Altra accesa rivalità è con Club Atlético Huracán, sorpattutto negli anni di lotta per la promozione in Primera Division. Più recente lo è la rivalità con il Club Atlético River Plate soprattuto per via di diverse eliminazioni di coppe internazionali ai danni del River (2013, 2014, 2017), per la finale persa dal River nella Super Copa Argentina 2017 e per la clamorosa retrocessione del River Plate. Sebbene il play out lo perse con il Club Atlético Belgrano, giorni prima il River perse in casa per 1-2 con il Lanús partita che lo costrette a giocare il play out perso contra i piratas per un totale di 1-3, cio nonostante si aspettava che il Lanús perdesse di proposito l'ultima partita di campionato propio contro i Millonarios per evitargli la pena di giocare il play out. La vittoria di Lanús sconvolse il calcio argentino generando molto risentimento nei cuori dei tifosi del River.

Rivalita minori e che hanno perso peso negli ultimi decenni sono le rivalità con squadre della seconda divisione come Club Atlético Talleres (Remedios de Escalada), con la quale fece i primi Clasicos Del Sur; i vicini del Quilmes Atlético Club e con il Club Atlético Platense.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: Apertura 2007, 2016
Supercopa Argentina: 2016
Coppa Bicentenario: 2016

Competizioni internazionali
Coppa CONMEBOL: 1996
Coppa Sudamericana: 2013

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1956, Clausura 1998, Clausura 2006, Clausura 2011, Inicial 2013
Terzo posto: 1927, Apertura 1995, Clausura 1996, Apertura 1996, Clausura 2009, Final 2013, 2014
Copa de Competencia Asociación Amateurs: Finalista: 1926
Coppa Libertadores: Finalista: 2017
Coppa CONMEBOL: Finalista: 1997
Recopa Sudamericana: Finalista: 2014
Coppa Suruga Bank: Finalista: 2014
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Club Atlético Banfield

      
Banfield
Nome Completo: Club Atlético Banfield
Nickname: El Taladro (Il Trapano)
Colori sociali: Verde e Bianco
Dati societari
Città Banfield
Federazione: AFA
Fondazione: 21 Gennaio 1896
Stadio: Florencio Sola, (33.351 posti)

Il Club Atlético Banfield, o semplicemente Banfield, è una società calcistica con sede a Banfield, una città che dista 14 km da Buenos Aires, in Argentina. Il club fu fondato nel 1896 e fu chiamato così in onore di Edward Banfield, un dirigente britannico della compagnia ferroviaria Gran Ferrocarril Sur.

Il club è soprannominato "El Taladro" (Il Trapano) dal 1930, quando il giornale El Pampero scrisse che i suoi attaccanti perforavano come trapani le difese avversarie. È tradizionalmente una delle squadre più seguite nella parte meridionale dell'area metropolitana della Grande Buenos Aires, nonché la più seguita in assoluto nel partido (distretto) di Lomas de Zamora.

Il Banfield ha vinto domenica 13 dicembre 2009 il campionato di Apertura 2009 nonostante la sconfitta in casa del Boca Juniors, grazie alla contemporanea sconfitta del Newell's Old Boys in casa contro il San Lorenzo. È il primo titolo di campione nazionale della sua storia.

Il Club Atlético Banfield è uno delle squadre calcistiche più antiche dell'Argentina. Nella seconda metà degli anni 1880, molte famiglie britanniche si insediarono nel villaggio di Banfield, a 14 miglia a sud di Buenos Aires. Queste famiglie, con le loro case in stile britannico e le dinamiche sociali vittoriane, conferirono ai sobborghi un profilo riconoscibilmente britannico. La storia del club cominciò il 21 gennaio 1896, quando un gruppo di professionisti e mercanti inglesi residenti a Banfield decisero di fondare un club che portasse il nome del villaggio, che a sua volta prese il nome dalla stazione ferroviaria, costruita nel 1873, che ancora a sua volta aveva preso il nome da Edward Banfield, il primo manager della Great Southern Railroad Company. A capo dei fondatori vi erano Daniel Kingsland e George Burton, rispettivamente primo vicepresidente e presidente del club. Kingsland era un esportatore di bestiame Britannia e un ragioniere, Burton si era laureato a Cambridge.

Il primo campo di gioco era un campo di pascolo che si trovava a due passi in direzione nord dalla stazione ferroviaria.

Durante la presidenza di Kingsland, lo sport principale praticato dal Banfield era il cricket, mentre il calcio fu relegato in secondo piano, fatto che spiega le scadenti prestazioni del club nei campionati di calcio 1897 e 1898.

La situazione cambiò nel 1899, quando divenne presidente della squadra un appassionato di calcio, Alfredo Goode. Nel 1899 Banfield militò in seconda divisione argentina, vincendola prevalendo sull'Español High School. Il Banfield rimane l'unica squadra attualmente affiliata alla federcalcio argentina (AFA) ad aver vinto un titolo nel XIX secolo.

I giocatori della squadra in quel periodo erano tutti nati in Gran Bretagna tranne il capitano James Dodds Watson, un argentino nato a Buenos Aires. Poiché non vi erano promozioni, anche l'anno successivo (1900) il Banfield militò nel campionato di Seconda Divisione, vincendo di nuovo il titolo senza subire nemmeno una sconfitta. I giocatori più importanti erano il bomber Edward "Invincible" Potter, il dribblatore Charles Douglas Moffatt, il capitano Watson Dodds, e il portiere/presidente Goode.

Dopo questo successo, il club attraversò un periodo di declino fino al dicembre 1904. In questi anni, George Burton, altro amante del calcio, fu presidente del club fino al suo decesso nel 1928.

Nel 1908 la prima squadra vinse il campionato di Terza Divisione. Nel dicembre 1910, il Banfield, schierando in campo William Peterson, Roger Jacobelli, Amador García, Carlos Lloveras, Galup Lanus e Bartholomew, tra gli altri, si scontrò con il Racing in uno spareggio andata/ritorno che metteva in palio un posto in massima serie. All'andata finì 0-0, ma al ritorno fu il Racing a prevalere in virtù di un gol segnato ai tempi supplementari. Nel 1912, condotto dal capitano Adolfo Pellens, il Banfield vinse il campionato di Terza Categoria ritornando in seconda divisione. Tuttavia la ristrutturazione dei campionati determinò il primo scisma nel calcio argentino, mandando direttamente il Banfield in massima serie.

Dopo buone prestazioni nei campionati 1913 e 1914, lo scoppio della prima guerra mondiale costrinse molti dei giocatori del Banfield, di origini britanniche, a partire per il fronte europeo, venendo arruolati nell'esercito britannico. Nel 1919 il Banfield ritornò in massima serie sconfiggendo all'ultima giornata il Del Plata.

Ritornato in massima serie, il Banfield si piazzò secondo dietro ai campioni del Boca Juniors. Nel 1920 il club vinse la Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires, torneo riservato alle squadre di Buenos Aires e Rosario, battendo in finale il Boca Juniors 2-1. George Burton, il presidente, aveva diretto il club per più di vent'anni con atteggiamento paternalistico: la sua dipartita portò un vuoto di potere che mandò in crisi il Banfield per un decennio.

Nel 1931, un gruppo comprendente le maggiori squadre del campionato introdusse il calcio professionistico in Argentina. Il Banfield fu invitato a partecipare al primo campionato professionistico di Primera División ma i dirigenti del club declinarono l'offerta, ritenendo che il professionismo sarebbe durato poco e scegliendo di restare nel calcio dilettantistico. Diversi giocatori del Banfield ricevettero offerte da squadre professionistiche di Primera División e lasciarono la squadra.

Con una rosa decimata, il Banfield partecipò a diversi tornei fino al 1934. Nel 1935 il Banfield si riaffiliò alla Federcalcio argentina (AFA) e fu ammesso in Seconda Divisione. Dopo alcuni campionati mediocri, nel 1938 il Banfield terminò ultimo, retrocedendo.

Alla fine del 1938, un gruppo di membri del club propose al giovane imprenditore Florencio Sola di assumere la presidenza della società. Il Banfield era in situazioni critiche ma Sola accettò. Approfittando che il Club Estudiantil Porteño (iscritto nella Seconda Divisione) non aveva rinnovato l'affiliazione alla AFA, Florencio Sola riuscì a fare ripescare il Banfield, che evitò così di giocare in Terza Divisione. Per affrontare il campionato 1939, il Banfield ottenne in prestito molti giocatori che erano riserve in squadre di Prima Divisione e, con una squadra finalmente competitiva, al termine della stagione vinse il campionato e fu promosso in Primera División.

Il Banfield rinnovò completamente la squadra per la stagione 1940. Con giocatori del calibro di Rafael Sanz, Eduardo Silvera, John Baptist Busuzzo, Alfredo De Teran, Armando Farro e altri, il quotidiano El Pampero affibbiò alla squadra il soprannome di "El Taladro", che rimase il soprannome ufficiale del club.

Lo stadio del Banfield (in seguito intitolato "Florencio Sola"), fu costruito nel 1940 nella città di Banfield. Per celebrare la sua inaugurazione ebbe luogo un incontro contro l'Independiente, che il Banfield perse 1-0 con un gol di Arsenio Erico. Nel 1941, il Banfield fu punito con 16 punti di penalità per un tentativo di combine, ma la squadra riuscì comunque ad evitare la retrocessione, vincendo all'ultima giornata contro il Rosario Central.

Dopo la retrocessione nel 1944, nel 1945 Joseph Agulla assunse la presidenza del club ma, a seguito di una crisi dirigenziale, fu sostituito verso fine anno da Remigio Sola, fratello di Florencio. Sotto la sua presidenza fu costruita una squadra competitiva che vinse il campionato di Seconda Divisione, stabilendo una serie di record che sarebbero stati battuti solo quarant'anni dopo.

Nel 1948, Florencio Sola divenne presidente per la seconda volta e tentò di costituire una squadra competitiva acquistando diversi giocatori, ma i risultati furono di gran lunga inferiori alle attese ed il Banfield rischiò la retrocessione. Nelle ultime cinque giornate, a causa di uno sciopero dei calciatori professionisti, tutte le squadre schierarono in campo i giocatori delle giovanili. L'allenatore Renato Cesarini ottenne nelle ultime cinque giornate 9/10 punti che permisero al Banfield di conquistare la salvezza.

Nel 1951, il Banfield si classificò primo a pari punti con il Racing Club e fu necessario giocare lo spareggio, che fu disputato nello stadio di San Lorenzo e terminò 0-0. Nella ripetizione il Racing prevalse con il minimo scarto. Fu confermata la squadra vicecampione nella stagione successiva, nella quale il Banfield si classificò quinto. Nel 1953, la cessione del campione Elisha Mouriño al Boca Juniors indebolì la squadra, che terminò all'ultimo posto il campionato, retrocedendo in seconda divisione.

In seguito alle dimissioni di Florencio Sola dopo sette anni alla presidenza, furono indette per la prima volta nella storia societaria elezioni per eleggere il nuovo presidente.

Dopo una serie di stagioni nelle serie minori, sotto la presidenza di Valentín Suárez (in carica dal tardo 1958), fu costituita una squadra competitiva che, dopo un terzo posto nel 1960 e un secondo nel 1961, nel 1962 vinse il campionato di Seconda Divisione e fu promosso. Ritornato in Prima Divisione nel 1963, vi rimase per 16 stagioni consecutive, con l'eccezione della stagione 1973. Il picco raggiunto dalla squadra in questo periodo furono i due settimi posti nelle stagioni 1963 e 1964. A partire dal 1967, il Banfield declinò nei risultati, e nel 1969 si salvò dalla retrocessione solo allo spareggio. Nel 1972 fu retrocessa, ma ritornò nella massima serie dopo appena una stagione.

Allenata da Oscar López e Oscar Cavallero, il Banfield vinse la Primera B (seconda divisione) nel 1973, ritornando in massima serie. Dopo aver sfiorato la retrocessione nei tornei del 1977 e 1978, al termine del campionato 1979 la squadra retrocedette dopo la sconfitta con il Platense.

Nel 1985 Ángel Cappa divenne il nuovo allenatore del Banfield; la squadra fu rinforzata ed ottenne la promozione in Primera División due anni dopo.

Il Banfield non iniziò bene gli anni novanta, arrancando spesso agli ultimi posti della classifica e retrocedendo di nuovo in cadetteria. Nella stagione 1990-91, il club raggiunse le finali di Seconda Divisione ma non riuscì ad ottenere la promozione in Primera. Nella stagione 1992-93, sotto la presidenza di Suárez, il Banfield infaggiò come allenatore Carlos Babington e ingaggiò calciatori di esperienza come l'ex portiere del River Plate Gabriel Puentedura, il centrocampista Fabio Lenguita e il difensore Ivar Stafuza (ex giocatore del Boca Juniors). Con una squadra finalmente competitiva, rinforzata da giovani promettenti come Javier Sanguinetti (diventato il giocatore con più presenze per il club, con più 450 partite giocate) e Jorge Jiménez, il Banfield vinse di nuovo il titolo cadetto, ottenendo la promozione in Primera División, grazie a una vittoria contro il Colón de Santa Fe nelle finali.

In Primera, il Banfield ingaggiò come allenatori Oscar López e Oscar Cavallero, rinnovando la squadra con gli acquisti di Oscar Acosta e del portiere di esperienza Ángel Comizzo. Ma la rivelazione della squadra sarebbe stato il giovane Javier Zanetti. Dopo alcuni buoni campionati, il Banfield declinò di nuovo, retrocedendo nel 1997.

L'anno successivo assunse la presidenza l'uomo d'affari Carlos Portel il quale, a fronte della critica situazione finanziaria della società, annunciò che la principale delle priorità era quella di ridurre i forti debiti contratti.

Il Banfield tornò nuovamente in Primera División, continuando ad arrancare nelle ultime posizioni, ma anche ottenendo risultati prestigiosi, come il 5-1 inflitto al River Plate nel Campionato di Apertura 2002. Allenatore del club in quella stagione era l'uruguayano Luis Garisto.

All'inizio dell'Apertura 2003, Julio César Falcioni sostituì Garisto come allenatore. Sotto la sua guida il club si qualificò alle competizioni continentali per la prima volta nella sua storia, prendendo parte alla Copa Sudamericana 2004 e alla Coppa Libertadores 2005, nella quale raggiunse i quarti di finale. Nel Campionato di Clausura 2005, il Banfield ottenne un buon 5º posto.

Disputò anche le edizioni 2005 e 2006 della Copa Sudamericana, nonché la Coppa Libertadores 2007. Nonostante le partecipazioni alle competizioni continentali, il Banfield non ottenne grandi risultati in campionato, ad eccezione di un notevole 5-0 inflitto ai tradizionali rivali del Lanús, in quel momento campioni di Argentina.

Nel 2009, dopo un discreto dodicesimo posto nel Torneo Clausura della stagione 2008-2009, il Banfield disputò l'Apertura con Falcioni ancora allenatore. Dopo un ottimo inizio, in cui sconfisse squadre come il Vélez Sársfield, campione uscente del Torneo Clausura, e il Newell's Old Boys e pareggiò 0–0 con il Rosario Central, il Banfield si trovò sorprendentemente in testa alla classifica, seguito dai Newell's Old Boys. Dopo le vittorie di Banfield e Newell rispettivamente contro Club Atlético Tigre e Gimnasia de La Plata, a una giornata dal termine la squadra conservava due punti di vantaggio sul Newell's.

All'ultima giornata, disputata il 13 dicembre 2009, il Banfield fu sconfitto dal Boca Juniors 0–2, ma la contemporanea sconfitta per 2-0 del Newell's Old Boys contro il San Lorenzo consegnò al Club Atlético Banfield il suo primo titolo professionistico di Prima Divisione, che si aggiunse alla Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires vinta nell'epoca amatoriale.

Nel giugno 2012 il Banfield fu retrocesso in Primera B Nacional, perdendo contro il Colón de Santa Fe per 3-0 all'ultima giornata di campionato. Il club chiuse in ultima posizione (20°), con soli 11 punti, il torneo di Clausura con 2 vittorie e 12 sconfitte in 19 turni di campionato.

Subito dopo la retrocessione, il presidente Carlos Portell fu costretto a dare le dimissioni, accusato di corruzione da sostenitori e soci del club. La crisi societaria rese necessarie le elezioni del luglio 2012, al termine delle quali la presidenza fu assegnata a Eduardo Spinosa, che assunse come allenatore Daniel Garnero.

Gli scarsi risultati nella stagione 2012-2013 costarono il posto a Garnero, che in marzo fu sostituito da Matías Almeyda. Sotto la sua guida furono inseriti giocatori di primo piano come Nicolás Bertolo, Santiago Salcedo e Nicolás Bianchi Arce, che consentirono alla squadra di vincere il campionato di Primera B Nacional 2013-2014, ottenendo la promozione nella massima serie.

Il Banfield gioca nello Estadio Florencio Sola, un impianto costruito nel 1940 e che ha una capacità di 33.351 spettatori. Il suo nome deriva da Florencio Sola, presidente del Banfield dal 1947 al 1954. Attualmente sono in corso dei lavori di ristrutturazione degli impianti di illuminazione, delle tribune e delle postazioni radiofoniche e televisive in seguito alla qualificazione del club alla Coppa Libertadores.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato argentino: Apertura 2009
Campionati argentini di seconda divisione (Primera B Nacional): 7
1939, 1946, 1962, 1973, 1992, 2000/01, 2013/14

Altri piazzamenti
Campionato argentino:
Secondo posto: 1920, 1934 (amatoriale), 1951, Clausura 2005
Terzo posto: 1933 (amatoriale), Apertura 2003, Apertura 2007
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Arsenal Fútbol Club

  
Arsenal de Sarandí
Nome Completo: Arsenal Fútbol Club
Nickname: El Viaducto, El Arse, Celeste y Rojo
Colori sociali: Celeste e Rosso
Dati societari
Città Sarandí
Federazione: AFA
Fondazione: 11 Gennaio 1957
Stadio: Julio H. Grondona, (Estadio del Viaducto), (16.300 posti)

L'Arsenal Fútbol Club, o più conosciuto come Arsenal de Sarandí o semplicemente Arsenal, è una società calcistica argentina di Sarandí, sobborgo di Avellaneda, nella provincia di Buenos Aires.

Nel suo palmarès ci sono una Coppa Sudamericana, una Coppa Suruga Bank, una Coppa d'Argentina, una Supercoppa d'Argentina e un titolo nazionale.

Gioca a Sarandí nello Estadio Julio Humberto Grondona, che ha una capacità di 16.300 posti. È conosciuto anche come El Viaducto ("Il Viadotto").

Fu fondata nel gennaio del 1957 dai fratelli Héctor e Julio Grondona, in onore dell'Arsenal, famosa squadra inglese. L'uniforme è celeste con una fascia diagonale rossa (lo stesso motivo usato nelle uniformi della squadra più conosciuta dell'Argentina, River Plate). Questi colori sono stati scelti per simboleggiare l'unione dei due club calcistici più grandi di Avellaneda, riutilizzando un colore rappresentativo per ognuno di essi: il Racing Club (celeste) e l'Independiente (rosso).

Il fondatore Julio Grondona divenne in seguito presidente dell'Independiente, dell'AFA ed uno dei vicepresidenti della FIFA.

Il giocatore più famoso che ha vestito la maglia dell'Arsenal di Sarandí fu senza dubbio Jorge Burruchaga, che cominciò la sua carriera col club nel 1979 (club in cui rimase fino al 1981, prima di passare all'Independiente), e ha anche allenato il club dal 2002 al 2005. Burru è passato alla storia per aver segnato la rete decisiva nella finale del Campionato del Mondo del 1986 contro la Germania Ovest.

Dopo 3 promozioni nelle serie superiori (negli anni 1962, 1986 e 1992), l'Arsenal raggiunse la prima divisione nel 2002. La prima partecipazione del club ad una competizione internazionale fu nel 2004, quando, guidato in panchina dall'ex calciatore Burruchaga, raggiunse i Quarti di Finale della Coppa Sudamericana, eliminando il Banfield e il River Plate, prima di arrendersi ai boliviani del Bolívar. Il 5 dicembre 2007 riuscirono a vincere la coppa battendo i messicani dell'América 3-2 nell'andata in Messico, perdendo poi 2-1 in casa la partita di ritorno, con un gol in rimonta di Andrizzi all'83° (il giocatore era entrato 15 minuti prima).

Il 6 settembre 2006, l'Arsenal ed i spagnoli del Barcellona firmarono un contratto che avrebbe potenziato le infrastrutture del club argentino in cambio di giovani giocatori che non hanno giocato più di un anno in prima squadra. "Vogliamo che il Barcellona diventi un'opzione per i giovani calciatori argentini - disse Txiki Begiristain, direttore sportivo del Barcellona, al quotidiano sportivo argentino Olé - È un progetto a lungo termine che porterà benefici ad entrambi i club". Tuttavia l'accordo fu rotto nel 2007, ufficialmente perché l'Arsenal non aveva le infrastrutture necessarie per reggere un piano di così grandi dimensioni. Il 24 giugno 2012 vince il primo campionato della sua storia, dopo una vittoria sul Belgrano e i contemporanei passi falsi di Boca Juniors e Tigre.

Il 7 novembre 2012 l'Arsenal vince la prima edizione della Supercoppa Argentina appena istituita, battendo per 4-3 ai calci di rigore i quotati rivali del Boca Juniors.

Palmarès
Competizioni nazionali
Campionato Argentino: Clausura 2012
Supercoppa Argentina: 2012
Coppa d'Argentina: 2013

Competizioni internazionali
Coppa Sudamericana: 2007
Coppa Suruga Bank: 2008

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Terzo posto: Apertura 2010
Supercopa Argentina: Finalista: 2013
Recopa Sudamericana: Finalista: 2008
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Old Caledonians

Il campionato di calcio argentino 1891 fu il primo campionato di calcio che venne disputato in Argentina, dal 12 aprile al 6 settembre, nonché la prima competizione calcistica ufficiale ad essere giocata fuori dal Regno Unito. Venne organizzato dalla Association Argentine Football League nel marzo 1891; vide la partecipazione di cinque squadre. Una sesta squadra, Hurlingham AC, si era iscritta ma si ritirò prima dell'inizio. Il campionatò terminò con l'Old Caledonians e il Saint Andrew's prime a pari merito, casistica che non era stata prevista prima. Così l'AAFL dichiarò entrambe vincitrici.

Il Buenos Aires and Rosario Railways era una squadra composta da dipendenti britannici della ditta Buenos Aires and Rosario Railway (conosciuta anche come Ferrocarril Buenos Aires y Rosario) che stava costruendo la linea ferroviaria da Buenos Aires a Rosario.

Entrambe le squadre vincitrici erano composte di scozzesi che lavoravano per ditte che all'epoca stavano posando acquedotti e linee fognarie a Buenos Aires.

L'AAFL aveva preparato le medaglie per una sola squadra e non aveva i soldi necessari per farne fare delle altre, così decise di fare disputare uno spareggio tra le due vincitrici per determinare la squadra alla quale sarebbero state consegnate, come previsto. Il Saint Andrew's vinse per 3-1 grazie ad una tripletta di Charles Moffat.

Palmares
Campionato Argentino: 1891: Secondo Classificato
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Flores Athletic Club

Flores
Nome Completo: Flores Athletic Club
Fondazione: 1893
Dissoluzione: 1907
Colori Sociali: Bianco e Nero
Città Hurlingham, Buenos Aires
Stadio: Flores Old Ground

Il Flores Athletic Club era una società sportiva di Flores, Buenos Aires. Il club è stato artefie di alcuni sport che sarebbero diventati popolari in Argentina, come il calcio (che partecipava ad alcuni dei primi campionati ufficiali), il rugby e il polo.

Il Flores Athletic Club aveva anche una squadra di calcio, che giocava le partite casalinghe a Caballito. Il club fu uno dei membri fondatori dell'Argentina Football Association (con il pioniere del calcio Alexander Watson Hutton come primo presidente) nel 1893.

La squadra di calcio ha debuttato il 22 aprile 1893, venendo sconfitta da Quilmes Rovers (ora Quilmes Atlético Club ) per 4-2. La line-up era: Brown, Gordon, Syer; Gahan, Goddard, Murphy; Fothergill, Jordan, Allen, Bartman, Wilson. Il Flores Athletic Club prese parte alla Primera División Argentina dal 1893 al 1897 , ottenendo una seconda posizione nell'anno del suo debutto. Flores sarebbe anche piazzato 2°. nel 1896. Il 1897 è stato il suo ultimo anno in Argentina Primera División.

Nel 1907 il Flores Athletic vendette alcune delle sue strutture al Club Ferro Carril Oeste, per m $ n 700. Si ritiene che il club sia stato sciolto dopo questa transazione.

Il Flores Old Ground (noto anche come "Old Polo Ground" o "Old Polo Field" o "Flores Polo Ground") era lo stadio del defunto Flores Athletic Club. Situato nel barrio di Caballito, a Buenos Aires, proprio dietro ai capannoni merci di Buenos Aires,

Palmares
Campionato Argentino: Secondo Clasificato: 1893, 1896
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Club Atlético del Rosario

  
Club Atlético del Rosario
Nickname: Plaza Jewell
Colori: Celeste • bordeaux
Dati societari
Città: Rosario
Sede: Pasaje Gould 865
Rosario, Santa Fe, 2000
Argentina
Tel. +54 341 439 5801
Federazione: Unión Argentina de Rugby
Fondazione: 27 Marzo 1867
Stadio: Plaza Jewell, (4,000 posti)

Il Club Atlético del Rosario è una società polisportiva argentina di Rosario (provincia di Santa Fe).

Fondato nel 1867, esso è il più antico club sportivo del Paese. Amministra varie discipline, le più note delle quali sono l'hockey su prato, il tennis, il calcio e, soprattutto, il rugby a 15: la sezione sportiva relativa a quest'ultimo fu fondata nel 1886 e in quell'anno disputò il primo incontro di tale disciplina in Argentina.

Nonostante sia della provincia di Santa Fe, il club partecipa al campionato provinciale dell'Unión de Rugby de Buenos Aires, che ha vinto 5 volte, l'ultima nel 2000.

Disputa i suoi incontri interni allo stadio noto come Plaza Jewell, che ha una capacità di 4.000 posti.

Il club fu fondato il 27 marzo 1867 con il nome di Rosario Cricket Club da un gruppo di immigrati dal Regno Unito che lavoravano nella compagnia ferroviaria britannica Ferrocarril Central Argentino; la prima sede sportiva sorgeva su un'area dove oggi si trova un collegio salesiano.

Nei successivi anni altri sport si aggiunsero al cricket e nel 1884 il club decise di cambiare nome in quello attuale; il 29 giugno 1886 il Club Atlético del Rosario e il Buenos Aires Football Club diedero vita al primo incontro di rugby sul suolo argentino.

Nel 1889 le attività sportive del Club Atlético del Rosario si trasferirono in Calle Còrdoba, sede dove sorge ancora oggi il campo di gioco; esso fu intitolato ai donatori del terreno, i fratelli Carlos ed Eduardo Jewell, e divenne noto come Plaza Jewell.

Grazie alla sua primogenitura, il club fu tra i fondatori di diverse federazioni sportive, legate alle discipline che amministra: nel 1905 la Lega provinciale calcistica di Rosario, nel 1919 la Asociación Argentina de Tenis e, nel 1922, la relativa federazione provinciale di Santa Fe; nel 1933 l'associazione santafesina e, nel 1956, quella rosarina, di nuoto e, nel 1966, quella provinciale di hockey su prato; quanto al rugby, nel 1899 fondò insieme a tre club di Buenos Aires (Buenos Aires Cricket and Rugby Club, Lomas Athletic e Belgrano Athletic) il River Plate Rugby Union, nucleo di quella che oggi è l'Unión Argentina de Rugby. La circostanza spiega perché il club, pur essendo di Rosario, ha sempre disputato il campionato provinciale della Capitale; quando la federazione andò incontro a una ristrutturazione territoriale nel 1995 assumendo il nome attuale di Unión de Rugby de Buenos Aires, il Club Atlético del Rosario continuò a esserne parte.

I colori sociali del Club Atlético del Rosario sono il bordeaux e il celeste; lo stemma del club è uno scudo francese di colore bordeaux attraversato da una banda diagonale celeste; dall'angolo in alto a destra a quello in basso a sinistra. Su ognuna delle porzioni campeggia l'acronimo del club (C.A.R.) in lettere d'oro in diagonale dall'angolo alto a sinistra a quello in basso a destra (la "C" e la "R" sono su sfondo bordeaux, la "A" su quello celeste. Lo scudo è circondato da due rami d'alloro ed è sormontato dalla data "1867", anno di fondazione del club.

Le maglie della squadra di rugby sono a strisce orizzontali bordeaux e azzurro, i pantaloncini sono bianchi; la tenuta alternativa prevede una maglia bianca e pantaloncini blu scuro. Per entrambe le tenute i calzettoni sono bordeaux o, talora, granata a strisce orizzontali azzurre.

La squadra di hockey su prato, invece, veste una maglia azzurro-celeste con colletto bordeaux; anche i pantaloncini sono bordeaux, mentre la tenuta alternativa prevede una maglia bianca con inserti celesti e pantaloncini anch'essi celesti.

Palmarès
Competizioni nazionali
Tie Cup: 1902, 1904, 1905

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1894
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Club Atlético Estudiantes

           
Club Atlético Estudiantes
Nickname: Pincha, Matador
Colori sociali: Bianco-Nero
Dati societari
Città: Caseros
Federazione: AFA
Fondazione: 15 Agosto 1898
Stadio: Ciudad de Caseros, (16.740 posti)

Il Club Atlético Estudiantes, noto anche come Estudiantes Buenos Aires, è una società calcistica con sede a Caseros, in Argentina. 

Viene anche chiamato Estudiantes de Buenos Aires o Estudiantes de Caseros e indicato come Estudiantes (BA) per distinguerlo dal più famoso Estudiantes de La Plata. Viene riconosciuto popolarmente sotto il nome di Pincha de Caseros o Matador.

Il Club Atlético Estudiantes fu fondato nel 1898 da un gruppo di studenti (da qui il nome Estudiantes).

Nonostante la lunga storia, la squadra ha militato per una sola stagione Primera División, nella stagione 1978 chiudendo al 21º posto.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera División C: 1966
Primera B: 1977
Primera B Metropolitana: 1999-2000, 2006 (Apertura)

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1907
Terzo posto: 1905, 1906, 1912 (FAF)
Copa Argentina: Semifinalista: 2012-2013
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Club Atlético de San Isidro

San Isidro
Nome completo: Club Atlético de San Isidro
Colori sociali: Celeste
Dati societari
Città: San Isidro
Federazione: AFA (1903-1911)
AAF (1912-1918)
AAm (1919-1926)
AAAF (1927-1930)
Fondazione:1902
Scioglimento: 1931
Stadio: Sáenz Peña y 25 de Mayo, (? posti)

Il Club Atlético de San Isidro è stata una società calcistica argentina di San Isidro (provincia di Buenos Aires), sezione della omonima polisportiva, fondata il 24 ottobre 1902. Il 22 luglio 1931 la squadra si staccò dalla Asociación Amateurs Argentina de Football e cessò la propria attività calcistica.

Il club venne fondato nel 1902 dalla fusione di Club de Foot Ball San Isidro e San Isidro Athletic Club. La società iniziò fin dall'inizio a praticare il gioco del calcio; già nel 1903 partecipò alla seconda serie argentina. Nel 1905, dopo aver partecipato alla serie cadetta, ottenne la promozione in prima divisione per la stagione 1906. Alla sua prima esperienza in massima serie, il San Isidro giunse al 4º posto nel gruppo A, con 5 vittorie e 5 sconfitte nelle 10 gare disputate. L'anno seguente chiuse al terzo posto con 25 punti in 20 incontri. Dopo tre annate (1908, 1909 e 1910) trascorse in posizioni di metà classifica, nella Copa Campeonato 1911 si piazzò terzo, con 18 punti; le due squadre che precedettero il San Isidro furono Alumni e Porteño, che si disputarono la vittoria del torneo in uno spareggio. Nel 1912 si verificò uno scisma nel calcio argentino, e si formarono due federazioni: la Asociación Argentina de Football e la Federación Argentina de Football. Il San Isidro scelse di rimanere nella AAF, non seguendo i dissidenti della FAF; nella Copa Campeonato 1912 fu secondo in classifica dietro al Quilmes; gli 11 punti furono ottenuti in 9 gare, e non in 10, giacché la partita contro l'Estudiantes di Buenos Aires non fu disputata. Nel 1913 il torneo fu allargato a 15 squadre: dopo il primo posto nella fase di qualificazione, il San Isidro primeggiò anche nel gruppo B della seconda fase, e si qualificò per la finale, che si tenne ad Avellaneda il 28 dicembre del 1913. Ad avere la meglio fu il Racing Club, che superò il San Isidro per 2-0. Nel campionato del 1914 il San Isidro si piazzò al settimo posto. Nel 1915 le due federazioni si riunirono e ne derivò un torneo da 25 squadre; il San Isidro giunse nuovamente allo spareggio, grazie ai 46 punti ottenuti in 24 gare, gli stessi del Racing Club. Fu ancora la formazione di Avellaneda la squadra campione del torneo, vincendo l'incontro per 1-0. Dopo i campionati 1916 e 1917 il San Isidro tornò nella parte alta della classifica allorché, nel 1918, assommò 24 punti, che gli valsero il 3º posto. Nel 1919 il club è tra i fondatori della Asociación Amateurs de Football, federazione che si staccò dalla AAF e creò un proprio campionato indipendente.

Nella Primera División il San Isidro esperì un calo di rendimento, raggiungendo anche il penultimo posto (1921) e, in linea generale, incontrando difficoltà nel superare il centro della classifica. Nella stagione 1927 le due associazioni esistenti si riunirono, formando la AAAF; il presidente del San Isidro, all'epoca, era Rafael Cullen, e il club contava 1600 soci.[3] In quell'annata la squadra giunse al 32º posto su 34, ma evitò la retrocessione, come anche le altre tre retrocesse, per decisione della federazione. Nel 1928 si classificò 30º su 36, mentre nel 1929 fu incluso nel gruppo "pari", di 18 squadre, e terminò al 16º posto. Il campionato del 1930 fu l'ultimo disputato dal San Isidro; il terzultimo posto raggiunto nel torneo ne avrebbe determinato la retrocessione, ma la federazione decise di mantenere il club in massima serie. Al termine dell'incontro perso in casa con lo Sportivo Buenos Aires s'accese una rissa negli spalti dello stadio cui, secondo il presidente del club Eduardo Sackmann Sala, presero parte tifosi dello Sportivo Buenos Aires e altri spettatori non legati al San Isidro. In seguito a questo accadimento lo stesso presidente decise di ritirare la propria squadra dalla pratica del calcio, e, di conseguenza, di presentare una richiesta di disaffiliazione dalla AAAF il 21 luglio 1931. La richiesta venne accolta dal presidente della federazione Juan Pignier il 22 luglio.

Palmarès
Competizioni nazionali
Copa de Honor Municipalidad de Buenos Aires: 1909
Copa de Competencia Jockey Club: 1911, 1912, 1913

Competizioni internazionali
Tie Cup: 1912

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1912, 1915 - Terzo posto: 1907, 1911
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Gimnasia y Esgrima de Buenos Aires (GEBA)

Gimnasia y Esgrima de Buenos Aires (GEBA)
Nome completo: Gimnasia y Esgrima de Buenos Aires
Nickname: El Lobo de Palermo, El Semillero del Hockey, Los Lobenses
Fondazione: 11 Novembre 1880
Colori Sociali: Bianco e Blu chiaro
Stadio: Estadio G.E.B.A. Ciudad Autónoma de Buenos Aires (CABA), 18.000 Spettatori
Inaugurazione: Estadio G.E.B.A., 2 Febbraio 1916

Il Club de Gimnasia y Esgrima della Città di Buenos Aires, popolarmente noto come Gimnasia y Esgrima de Buenos Aires, o con il suo acronimo GEBA è un'istituzione sportiva privata della Ciudad Autónoma de Buenos Aires (CABA), Argentina. È uno dei più antichi del paese, essendo stato fondato nel 1880. Gimnasia y Esgrima è anche uno dei più grandi club del paese, in quanto favorisce la pratica di circa 30 diverse discipline sportive, che si tengono nei tre sede che l'istituzione ha a Buenos Aires.

L'istituzione è stata fondata nel novembre del 1880, sotto il nome di "Club Cosmopolita de Gimnasia y Esgrima" di giovani praticanti di ginnastica e scherma, nella "Confitería del Aguila", un tradizionale caffè in Buenos Aires. Léon Marchand fu il primo presidente di club.

Il party di inaugurazione del club fu celebrato il 30 dicembre 1880. Tre anni dopo, nel 1883, il club cambiò il suo nome in "Club de Gimnasia y Esgrima". 

Nel 1909, Ricardo Camilo Aldao fu nominato presidente dell'istituzione. 

Nel 1942 il presidente Aldao trasferì l'appartamento per gli ospiti del club, stabilendolo come casa permanente e distinguendosi dalle altre posizioni del club. L'unica condizione richiesta da Aldao per viverci era il pagamento di un affitto mensile che sarebbe il 6% degli investimenti effettuati dal club quando l'appartamento è stato costruito. Ciò ha portato alcuni membri, insoddisfatti di questa decisione, a lasciare il club e a fondare il Club Pucará. Nel 1947 dopo 40 anni come presidente dell'istituzione, Aldao si dimise per timore di possibili interventi da parte del governo militare nel club. 

La ginnastica e la scherma erano originariamente gli sport praticati nel club, come suggerisce il nome, di ginnastica e scherma. Nel corso degli anni, ha incorporato diversi sport, che hanno raggiunto diversi traguardi nazionali, che hanno reso l'istituzione una delle più riuscite in Argentina. Inoltre, molti atleti eccezionali provengono dal Club, dando grande riconoscimento al club.

La squadra di calcio ha partecipato ai campionati della Prima Divisione durante l'era amatoriale. Dopo essere stato campione della seconda divisione nel 1909, Ginnastica e Scherma promosse la già citata First Division, che disputò tra il 1910 e il 1917 e fu classificata seconda nel 1913. Nel 1917, il club scende nella divisione intermedia, che era il nome di seconda categoria del calcio argentino, dopo aver terminato 20° su 21 squadre.

Nel 1912, Gimnasia y Esgrima fece parte della prima divisione del calcio argentino, a causa di un conflitto causato dalla posizione del club sulla vendita di biglietti per le partite di calcio. Il club ha dichiarato che i suoi membri non dovevano pagare i biglietti per guardare le partite della prima squadra di calcio, a causa del loro status in quanto tale. Questo ha permesso loro di partecipare a tutte le attività, incluso l'accesso gratuito allo stadio. Il club ha anche rivendicato una maggiore percentuale di entrate dai biglietti venduti. Il conflitto rimase fino a quando Ginnastica decise di disassociare dall'Associazione il 14 luglio 1912, l'istituzione di una nuova lega, la «Federazione calcistica argentina», presieduta dallo stesso Ricardo Aldao.

Altri club hanno sostenuto la posizione del Gimnasia y Esgrima, e si è unito il nuovo campionato, come il Porteño Club, il Club Estudiantes de La Plata, il Club Atletico Independiente, e altre squadre di seconda divisione. La nuova lega organizzò i propri campionati dal 1912 fino al 1915, quando i due campionati vennero fusi nella "Asociación Argentina de Football", ponendo fine al conflitto. Il club in seguito si è disilluso dall'Argentina Football Association, anche se il calcio è rimasto uno degli sport praticati all'interno del club fino ad oggi.

Lo stadio GEBA si trova nel quartiere di Palermo ed è stato sede, soprattutto nell'era amatoriale, delle partite di calcio, ospitando il campionato sudamericano del 1916. Tuttavia, al giorno d'oggi è uno stadio polifunzionale. Ha una capacità approssimativa di 18 mila spettatori.

La sede, di proprietà del club - che ha una capienza di 18.000 spettatori - era lo stadio in cui la squadra nazionale argentina ha giocato le partite casalinghe dal 1910, facendo il suo debutto nel "Centennial Tournament of the May Revolution" che si è tenuto lì. Nella finale di quel torneo, giocato contro una squadra uruguaiana ci furono disordini dentro e fuori allo stadio dopo che fu annunciata la sospensione della partita, e parte delle tribune di legno furono distrutte dal fuoco prodotto dalle rivolte. In seguito lo stadio fu ricostruito e vi furono organizzate molte partite di calcio, anche quando la ginnastica e la scherma si erano già staccate dall'Associazione.

Lo stadio è spesso usato anche per i recital. Il club di solito affitta due delle sue strutture per concerti ed eventi, essendo il centro di Jorge Newbery il più usato per questi scopi. Molti artisti itineranti internazionali in Argentina hanno suonato in questo stadio. 

Palmares
Tornei nazionali ufficiali
Secondo classificato della Prima Divisione dell'Argentina: 1913
Primo classificato Seconda divisione: 1909
Primo classificato Terza divisione: 1906
Primo classificato Quarta Divisione: 1912

Coppe nazionali ufficiali
Secondo classificato della Jockey Club Competition Cup: 1910
Coppa della concorrenza Adolfo Bullrich: 1907
Third Division Competition Cup: 1914
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Club Atlético Platense

          
Platense
Nome Completo: Club Atlético Platense
Nickname: Los Calamares (I Calamari), Tense, Marron
Colori sociali:Bianco e Marrone
Dati societari
Città Vicente López
Federazione: AFA
Fondazione: 25 Magio 1905
Stadio: Ciudad de Vicente López, (31.000 posti)
Sito web: www.cap.org.ar

Il Club Atletico Platense è un club sportivo argentino, la cui attività principale è il calcio, che si trova nel distretto di Florida, nel Partido de Vicente López, che si trova nella zona nord della Grande Buenos Aires. Nonostante la sua posizione attuale, questo club è storicamente associato al quartiere di Saavedra, situato nella città di Buenos Aires. È uno dei club più antichi in Argentina ed è un membro fondatore del professionismo.

Gioca le partite casalinghje all'Estadio Ciudad de Vicente López (31.000 spettatori), fin dalla sua inaugurazione nel 1979. Il club è stato fondato il 25 maggio del 1905 nel quartiere di Recoleta, i colori sociali sono bianco e marrone.

Club Atlético Platense è stato fondato il 25 maggio del 1905 nel quartiere di Recoleta da un gruppo di giovani, dopo aver vinto una scommessa su un cavallo di nome "Gay Simon Platense" all'Ippodromo di Palermo.L'intenzione di questi giovani era di fondare una squadra di calcio con la vincita ottenuta. Il nome del club è stato scelto in onore del cavallo vincitore che ha permesso la sua fondazione. I colori scelti per la maglia della squadra sono stati rosso-arancio e nero, poi sono stati modificati al bianco e marrone, per onorare i colori della camicia usata dal cavaliere per vincere la gara.

Il soprannome di "Calamar" fu dato dal giornalista Antonio Palacio Zino, perché nel 1908 il Platense giocava su un terreno adiacente al Rio de La Plata, che si allagava quando pioveva. In quelle condizioni il Platense giocava su un campo fangoso, finendo cxon tutti i suoi giocatori pieni di fango. Durante una di quelle partite, Palacio Zino disse che i giocatori del Platense si muovevano come "calamari nel loro inchiostro", dandogli il soprannome che dura fino ad oggi.

Il club ha militato nella seconda divisione argentina dal 1956 al 1964 e dal 1972 al 1976, quando conquistò il suo primo titolo, vincendo la División B e guadagnando così la promozione nella Primera División. Il Platense rimase in prima divisione, salvandosi spesso nelle ultime giornate, fino al 1999, quando retrocesse in Primera B Nacional.

Iniziò un periodo di declino per la squadra che culminò con la retrocessione in Primera B Metropolitana alla fine della stagione 2001/02.

Il 17 maggio 2006, il Platense riuscì a vincere la Primera B Metropolitana, suo secondo titolo, guadagnando così la promozione in seconda divisione, il Nacional B.

Palmarès
Competizioni nazionali
División B: 1976
Primera B Metropolitana: 2005-2006

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1916, 1949 Terzo posto: 1926 (AAm)
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Club Atlético Del Plata

 
Del Plata
Nome Completo: Club Atlético Del Plata
Colori sociali: Bianco e Azzurro
Dati societari
Città: Buenos Aires
Fondazione: 20 Settembre 1915
Scioglimento: 1990
Stadio: Iriarte y Vélez Sarsfield

Il Club Del Plata è stata una società calcistica argentina di Buenos Aires, fondata il 20 settembre 1915.

Il Del Plata venne fondato nel 1915 a Buenos Aires. Prese parte alla seconda divisione della AAF, venendo battuto in finale dal Banfield nel 1919; nel 1920 partecipa per la prima volta alla Copa Campeonato, chiudendo al quinto posto. Nel 1921 si classificò secondo, avvicinandosi all'Huracán, che vinse il titolo con tre punti di vantaggio. Nel 1922 terminò quarto, mentre nel 1923 si fermò all'ottavo posto. Nel 1924 raggiunse il suo peggior piazzamento, il 20º posto in classifica. Nel 1927 venne retrocesso in seguito alla fusione dei due campionati, e si piazzò 15º su 18 formazioni della Primera División B. Proseguì in seconda serie, dal 1927, il club giocò nella seconda divisione fino a quando non fu disilluso dalla Federcalcio nel 1932.

Del Plata fu sciolto nel 1947, anche se l'istituzione sarebbe stata ristabilita negli anni '60, rimanendo attiva fino alla decade degli anni '90, quando fu definitivamente chiusa.

La prima maglia di Del Plata era una striscia verticale bianca e azzurra (simile al Racing Club de Avellaneda ) che fu indossata fino al 1922, quando il club adottò la metà blu e bianca che sarebbero stati i suoi colori fino alla sua dissoluzione nel corso degli anni '90.

Palmarès
Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1921
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Club Sportivo Palermo

 
Sportivo Palermo
Nome Completo: Club Sportivo Palermo
Colori sociali: blu e bianco
Dati societari
Città: Buenos Aires
Fondazione: 18 Maggio 1908
Scioglimento: 1984
Stadio: Canning y Río de la Plata

Il Club Sportivo Palermo è stata una società calcistica argentina di Buenos Aires, fondata il 18 maggio 1908.

Lo Sportivo Palermo venne fondato nel 1908 a Buenos Aires, nell'omonimo quartiere. Nel 1909 si fuse brevemente con il Columbia: il sodalizio terminò l'anno seguente. Nel 1920 partecipò per la prima volta alla Copa Campeonato, chiudendo al decimo posto. In quell'anno l'Eureka, che aveva preso parte alla precedente edizione del torneo, si era unito allo Sportivo Palermo. Dopo il nono posto del 1921, nel 1922 lo Sportivo Palermo giunse secondo dietro all'Huracán, a tre punti dal titolo. Nel 1924 passò dalla AAF alla Asociación Amateurs de Football, prendendo parte alla Primera División, terminando al 14º posto. Nel 1925 giunse in settima posizione, mentre nel 1926 chiuse ottavo. Nel 1931 partecipò al torneo dilettantistico, scegliendo dunque di rimanere nella AAF, terminando di nuovo ottavo. Nel 1934 si fuse con il Club Atlético Palermo, altra società del quartiere, e la neonata società unica terminò al 23º posto. Le due squadre tornarono in seguito indipendenti, e lo Sportivo Palermo si separò dalla Federazione nel 1983, scomparendo l'anno successivo.

Palmarès
Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1922
Copa de Competencia Asociación Amateurs: Finalista: 1925
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Club Atlético Temperley

          
Temperley
Nome Completo: Club Atlético Temperley
Nickname: Celeste, Los Gasoleros
Colori sociali: Bianco e Azzurro
Dati societari
Città: Temperley
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Novembre 1912
Stadio: Stadio Alfredo Beranger, (21 000 posti)

Il Club Atlético Temperley è una società calcistica argentina di Temperley, nella Gran Buenos Aires, fondata il 1º novembre 1912.

A Temperley, situato nella Provincia di Buenos Aires, il calcio arrivò tra il 1909 e il 1910; in quest'ultimo anno fu creato il Centenario Foot-Ball Club, che due anni dopo venne fondato ufficialmente. Negli anni dieci e venti il club militò nelle leghe locali, e nell'aprile del 1919 si iscrisse alla Federazione calcistica argentina. Il 30 gennaio 1921 la società assunse la denominazione di "Club Atlético Temperley". Dopo un lungo periodo, il Temperley approdò alla Primera División per la prima volta nell'era del professionismo calcistico in Argentina; nel 1975 prese parte al Campionato Nacional, in cui si mise in evidenza, giungendo al primo posto nel gruppo D. Chiuse poi il girone finale in ultima posizione. La stagione seguente partecipò anche al Campionato Metropolitano, salvandosi dalla retrocessione grazie al primo posto nel relativo gruppo. Nel 1977 disputò solo il Metropolitano, classificandosi al penultimo posto su 23 squadre. Mancò poi dalla massima serie fino al 1983, anno in cui chiuse il gruppo D al terzo posto nel Nacional, mentre nel Metropolitano si posizionò 12º su 19 compagini. Si ripeté una prestazione analoga anche nel 1984, mentre nel 1985 giunse al quarto turno nella sezione per gli ultimi posti. Nel 1985-1986 concluse il campionato, nel frattempo unificatosi e improntato al modello europeo, al 15º posto. Nel 1986-1987, in virtù della 18ª posizione raggiunta, dovette affrontare i playoff retrocessione, che perse per 2-0 dal Platense. Nella stagione 2013-2014 viene promossa nella B Nacional dopo aver sconfitto agli spareggi il Platense ai calci di rigore. Nel semestre successivo ottiene con due turni di anticipo una storica promozione per la prossima Primera División, sconfiggendo in casa 3-1 l'All Boys e guadagnando uno dei cinque posti disponibili per accedere alla categoria più importante della Federazione calcistica argentina.

Palmarès
Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1924

Primera B: 1974
Primera C: 1994/95

Campeón de la Copa de Verano Schneider: 2018
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Club Atlético Nueva Chicago

       
Club Atlético Nueva Chicago
Nome Completo: Club Atlético Nueva Chicago
Nicknme: Los Toritos de Mataderos, Verdinegro
Colori sociali: Nero e Verde
Dati societari
Città: Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Luglio 1911
Stadio: Estadio Nueva Chicago, (28.500 posti)
Inaugurazione: 27 Ottobre 1940

Il Club Atlético Nueva Chicago o semplicemente Nueva Chicago è una società calcistica argentina con sede a Mataderos, un quartiere di Buenos Aires.
I suoi giocatori sono soprannominati Los Toritos de Mataderos, con riferimento al pugile di Mataderos Justo Suárez, attivo negli anni '30 e noto come "el torito de Mataderos".

Il club disputò la stagione 2006-2007 in Primera División, terminata con la retrocessione in Primera B Nacional dopo aver perso lo spareggio salvezza contro il Tigre. Il ritorno dello spareggio, giocato il 25 giugno 2007, fu caratterizzato da gravi fatti di violenza, con i giocatori e l'allenatore del Nueva Chicago che assalirono l'arbitro reo di aver concesso un rigore al Tigre. Ciò scatenò la rabbiosa reazione dei tifosi dei toritos, che danneggiarono gravemente l'Estadio Monumental de Victoria e causarono la morte di un tifoso avversario. Il club fu punito con 18 punti di penalizzazione da scontare nel campionato successivo.

Con il fardello della penalizzazione, il club chiude la stagione 2007-2008 all'ultimo posto della Primera B Nacional e retrocede in Primera B Metropolitana. Nel 2012 torna in seconda divisione, salvo retrocedere in terza serie dopo una sola stagione.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera B Metropolitana: 2013-2014
Copa de Competencia Jockey Club: 1933

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1925, 1933
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Club Almagro

          
Club Almagro
Nome Completo: Club Almagro
Nickname: El Tricolor
Colori sociali: Azzurro-Bianco-Nero
Dati societari
Città: Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 6 Gennaio 1911
Stadio: Stadio Tres de Febrero, (19.000 posti)

Il Club Almagro, o semplicemente Almagro, è una società calcistica argentina con sede ad Almagro, un barrio di Buenos Aires. 

Il club venne fondato il 6 gennaio 1911, a seguito della fusione di tre società locali - il Jubile, il San Martín Juniors e il Lezica - con il nome di Almagro, per poi assumere l'attuale denominazione nel 1916. Un anno dopo si affiliò all'AFA, e giocò per la prima volta in massima serie nel 1938.

Nella sua storia ha militato perlopiù in seconda divisione. Ha disputato due campionati in Primera División, nel 2000-2001 e nel 2004-2005, venendo retrocesso in entrambi i casi dopo una sola stagione.

Sebbene la sua sede si trovi nel quartiere di Almagro, lo stadio Tres de Febrero invece è situato fuori dai confini della capitale, più precisamente a José Ingenieros, nel partido di Tres de Febrero, in provincia di Buenos Aires. Ha una capienza di 19.000 spettatori.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera B Nacional: 1937, 1968, Clausura 1996, Clausura 2004, 2017-2018
Terza divisione: Primera C 1971

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1931 (AAm)
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Club Atlético Barracas Central

      
Barracas Central
Nome Completo: Club Atlético Barracas Central
Nickname: Baraqueños, Guapo,  Los Camioneros
Colori sociali: Bianco e Rosso
Dati societari
Città Buenos Aires
Federazione: AFA
Fondazione: 5 Aprile 1904
Stadio: Estadio Barracas Central, (2.500 posti)
Indirizzo: Luna 1211, Buenos Aires, Argentina
Inaugurazione: 1916

Il Club Atlético Barracas Central è una società calcistica argentina di Buenos Aires, fondata il 5 aprile 1904.

Il Barracas Central venne fondato nel 1904 a Buenos Aires con il nome di Barracas Central del Sud. Il primo presidente fu uno dei fondatori, Ángel Gardella, figlio di immigrati genovesi; fece anche parte della rosa, divenendo il centravanti e capitano della squadra. Nel 1911 cambiò nome in Villa Soldati, per poi assumere in via definitiva la denominazione Club Atlético Barracas Central nel 1920. Affiliatosi alla Asociación Amateurs de Football, nel 1920 partecipò per la prima volta a un torneo di massima serie, la Primera División. Giunse al 14º posto, risultato che migliorò l'anno seguente, che vide il Barracas posizionarsi 11º. Nel 1923 si piazzò quarto, a pari merito con il Racing Club. Nel 1925 chiuse 22º su 25, la peggior prestazione nella Primera División della AAm. Prese poi parte alla Primera División (AAAF); nel 1932 decise di non affiliarsi alla Liga Argentina de Football, organizzatrice del torneo professionistico, rimanendo pertanto nella AAF e partecipando alla Primera División dilettantistica. La prima stagione vide il club posizionarsi secondo dietro allo Sportivo Barracas. Nel 1935 fu retrocesso in seconda serie, e al termine del campionato si classificò penultimo. Nel 1941 fu retrocesso in terza divisione. Tornò in seconda nel 1945, ma retrocesse nuovamente l'anno successivo. Risalito nuovamente nel 1949, rimase solo per quella stagione in Primera B, scendendo nuovamente di categoria al termine del campionato. Passò gli anni successivi nelle serie inferiori e regionali.

Palmarès
Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: 1932
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Club Atlético Talleres Central Córdoba

                
Club Atlético Talleres
Nome Completo: Club Atlético Talleres Central Córdoba
Nickname: La T, Matadores, Albiazul, Los Tallarines
Colori sociali: Bianco e Blu
Dati societari
Città: Córdoba
Federazione: AFA
Fondazione: 12 Ottobre 1913
Stadio: Boutique, (18.500 posti)

Il Club Atlético Talleres è una società calcistica argentina con sede nella città di Córdoba, Argentina.

Il club è stato fondato nel 1913 col nome Atlético Talleres Central Córdoba, da lavoratori della Córdoba Central Railway. Nel 1914 partecipa per la prima volta al campionato locale di Córdoba, e nel 1925 ai primi campionati dilettantistici nazionali.

Nel 1963 la squadra riesce a ritornare in seconda divisione, ma nel 1967, torna in Terza Divisione (Primera C) rimanendoci per due stagioni.

Nel 1977 il club raggiunge il secondo posto nella Primera División Argentina, e nel 1980 il terzo posto. Luis Ludueña nel 1976 con 12 gol e José Reinaldi nel 1978 con 18 furono capicannonieri del campionato.

Il Talleres torna in Primera A dopo il 1993-1994, ma retrocede nuovamente nello stesso anno in seconda divisione.

Nel 2001 il Talleres si qualifica alla Copa Mercosur e alla Coppa Libertadores 2002, finendo eliminato in entrambe le competizioni nelle fasi iniziali.

Palmarès
Competizioni nazionali
Primera B Nacional: 1997-1998, 2016
Tercera División:  2012/13, 2015
Copa Hermandad: 1977

Competizioni internazionali
Coppa CONMEBOL: 1999

Altri piazzamenti
Campionato argentino: Secondo posto: Nacional 1977, Terzo posto: Metropolitano 1980, Clausura 2004

Titoli Locali
Liga Cordobesa de Fútbol: 1915, 1916, 1918, 1921, 1922, 1923, 1924, 1934, 1938, 1939, 1941, 1944, 1945, 1948, 1949, 1951, 1953, 1958, 1960, 1963, 1969, 1974, 1975, 1976, 1977, 1978, 1979

Altri Titoli Locali
Campeonato Preparación LCF: 1937, 1938, 1940, 1942, 1944, 1946, 1950, 1951, 1952, 2011, 2013
Campeonato Apertura LCF: 1975, 1976, 1977, 1979
Campeonato Clausura LCF: 1964, 1975, 1976, 1977, 1978
Campeonato Sidral LCF: 1932, 1933
Campeonato Iniciación LCF: 1960, 1963
Campeonato Competencia: 1966
Campeonato Clasificación: 1969
Campeonato Zonal: 1974
Campeonato de la Bandera: 1915
Campeonato Vélez Sarsfield: 1916
Copa de la Bandera: 1917
Copa Gath y Chaves: 1925
Campeonato de Honor: 1933
Campeonato Béccar Varela: 1934

Titoli Amichevoli
Copa República de Zaire: 1976
Copa de los Grandes: 1979
Copa de Oro: 1981
Torneo Aniversario Ciudad de Córdoba: 1986
Copa Revancha: 2000, 2003
Copa Ciudad de Córdoba: 2001, 2010
Copa Amistad: 2003
Copa 90º Aniversario ACF: 2003
Copa Desafío “El Doce 50 Años”: 2010
Copa Desafío “Canal Doce”: 2011
Copa Amadeo J. Nuccetelli: 2011
Copa Pérez Cortés: 2011
Copa Centenario de la LCF: 2013
Copa Mundo D: 2014
Copa BBVA Francés: 2015, 2018
Copa Desafío de Mar del Plata: 2017
Copa de las dos capitales: 2018
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Club Atlético Unión

      
Unión
Nome Completo: Club Atlético Unión
Nickname: Tatengue, El Tate, Rojiblanco, El club de la Avenida
Colori sociali: Bianco e Rosso
Dati societari
Città: Santa Fe
Federazione: AFA
Fondazione: 15 aprile 1907
Stadio: Estadio 15 de Abril, (27.000 posti)
Indirizzo: Av. Vicente López y Planes 3513, Santa Fe, Argentina
Inaugurazione: 28 Aprile 1929
Altro Complesso: Estadio Ángel P. Malvicino, (9.000 posti)

Il Club Atlético Unión, conosciuto anche come Unión de Santa Fe, è una società polisportiva argentina, con sede a Santa Fe.

Il 15 aprile 1907 viene fondato il club, in un caffè di Santa Fe. Il club ha vinto due volte la Primera B Nacional, nel 1966, e nel 2014, ha disputato un totale di 32 stagioni nella Primera División Argentina.

Palmares
Era Amatoriale
Tornei Regionali
Liga Regional Santafesina (1907-13): 1907, 1908, 1909, 1910
Liga Santafesina de FootBall (1913-21): 1915, 1917, 1919, 1920
Federación Santafesina de Football (1922-31): 1926
Federación Santafesina de Football Amateur (1921-22 e 1924-25): 1921, 1922, 1924, 1925

Tornei amichevoli Coppe Nazionali
Copa Zucchi: 1907
Copa España: 1908, 1909, 1910
Copa Negro y Blanco: 1911
Copa Interventor: 1911
Copa Blanco y Negro: 1912
Copa Espinosa: (Finalista 1915)
Copa Manuel J. Menchaca: 1916, 1917
Copa "La Bonita": 1919
Torneo de Foot-Ball: 1920
Copa Badalini Celli: 1921
Trofeo Estimulo: 1922
Campeonato Estimulo: 1924
Torneo Saravia: 1925
Torneo C. A. Zanni: 1925
Copa "Angel Napoleoni": 1925
Trofeo "Inaguración stadium Unión": 1929
Torneo triangular de Campeones: 1929

Era Professionistica
Primera División: (Secondo Classificato: Nacional 1979)
Segunda División: 1966, 2014 Zona B

Tornei Amichevoli Nazionali
Torneo Nocturno Ciudad de Santa Fe: 1941
Torneo Amistad: 1941
Torneo Amistad: 1943
Copa "Lorenzo Galil": 1965
Copa Dos Ciudades: 1975
Trofeo Gobierno Provincia Santa Fe: 1977
Copa Río Paraná 1979
Copa San Martín de Tours: 1979
Copa Ciudad de San Rafael: 1994
II Copa solo Fútbol: 1994
Copa de Honor (SF): 1999
Copa Centenario del Club Atlético Pilar: 2006
Copa Gobierno de la Provincia de Santa Fe: 2011
Copa Lotería de Santa Fe: 2015

Coppe Internazionali Amichevoli
Spagna Trofeo "Ciudad de Melilla": 1981
Uruguay Copa Punta del Este: 201​1
Uruguay Cuadrangular LIFA 100 años de Atlántida: 2011​
Uruguay-Argentina Copa Confraternidad Carrasco-Santa Fe: 2011
Uruguay Copa Ciudad de Maldonado: 2012

Torneo Regionale
Liga Santafesina: 1932, 1934, 1935, 1936, 1938, 1939, Clasificatorio 1971, Selectivo 1971, 1971.

Altri Tornei Regionali
Torneo Preparación: 1935, 1937
Bandera de Provincia de Santa Fe Campeonato de Honor: 1938, 1939
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Club Atlético Racing

   
Racing de Córdoba
Nome Completo: Club Atlético Racing
Nickname: Albiceleste(s), Academia, Academia Cordobesa, El Racing Cordobés
Colori sociali: Celeste-Bianco
Dati societari
Città: Córdoba
Federazione: AFA
Fondazione: 14 Dicembre 1924
Stadio, Estadio "Miguel Sancho", (20.966 posti)
Indirizzo: Hernán Huberman 1750, Córdoba, Argentina
Inaugurazione: 27 Maggio 1948

Il Club Atlético Racing (di solito denominato Racing de Córdoba) è una squadra di calcio argentina della città di Córdoba. 

Il club è stato fondato il giorno 14 dicembre del 1924. I colori sociali sono il celeste e il bianco.

La migliore stagione nella storia del club è stata quella del 1980 quando concluse il campionato nazionale di Prima Divisione in 2ª posizione, venendo sconfitto dal Rosario Central nella doppia finale.

Palmarés
Primera División Argentina: Secondo Posto, Nacional 1980.
Torneo Argentino A: 1998/99, Apertura 2002 e Apertura 2003
Torneo Argentino B: 1998/99
Torneo Federal B: Torneo Federal B 2017

Torneo Regionale
Torneo Preparación LCF: 1953 e 1958
Regionales AFA: 1978, 1980, 1981

Tornei Provinciali
Federación Cordobesa de Fútbol: 1981
Primera División Liga Cordobesa de Fútbol: 1962, 1965, 1967, 1980, 1981, 1994, 1995, 2004
Segunda División Liga Cordobesa de Fútbol: 1934, 2015
Tercera División Liga Cordobesa de Fútbol: 1925

Tornei nazionali amichevoli
Torneo Neder Nicola: 1973 e 1981
Copa San Martín de Tours: 1981
Copa Córdoba: 1981
Copa Desafío Córdoba: 2008
Copa "Sesentenario" Sunchales: 2008
Copa Agencia Córdoba Deportes: 2015

Torneo internazionale
Copa Presidente (Corea del Sur): 1981
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Club Atlético Colón

    
Colón
Nome Completo: Club Atlético Colón
Nickname: El Sabalero, Sangre y luto", Roji-negro, El Negro, La Raza, Colonistas
Colori sociali: Rosso e Nero
Dati societari
Città: Santa Fe
Federazione: AFA
Fondazione: 5 Magio 1905
Stadio: Brigadier General Estanislao López, (Cementerio de los Elefantes), (32.500 posti)
Inaugurazione: 9 Luglio 1946

Il Club Atlético Colón è un club della città di Santa Fe, Argentina. E 'stata fondata il 5 maggio 1905, ed è stato concepito sotto il nome di "Foot-Ball Club Columbus" fino a quando nel 1920 ha deciso di adottare il nome attuale.
Il club è stato fondato da un gruppo di amici tra gli 8 ei 14 anni.

Palmarés
Tornei Regionali
Liga Santafesina de Foot Ball: 1913, 1914, 1916, 1918
Federación Santafesina: 1922, 1923, 1924,135​ 1925, 1929, 1930

Tornei Amnichevoli
Medalla de Oro Diario El Litoral: 1922
Copa Patria: 1922
Trofeo Rodolfo Costa Rigesti: 1923
Trofeo Albino García: 1924
Copa Sarsotti: 1927, 1931
Copa Bazar Mundial: 1931

Tornei Nazionali Ufficiali
Primera División de Argentina: Secondo Posto 1997, 2000, 2011
Segunda División de Argentina: 1965,​ 2014 
Copa de Honor "Juan Domingo Perón": 1950
Liguilla Pre-Libertadores: 1996/1997

Tornei Regionali
Liga Santafesina de Fútbol: 1937, 1943, 1945, 1946, 1947, 1950, 1951, 1952, 1952, 1957, 1958, 1968, 1969, 1995, 2001, 2004, 2014, 2017
Copa Clásico de Verano: 2006, 2010
Copa Lácteos Franz (pentagonal de verano): 2014
Torneo de Verano "El Tiburón Lagunero": 2017, 2018
Torneo 100 Años El Litoral: 2018

Tornei Nazionali non Ufficiali
Torneo de Reserva: 1999/00, 2005/06, 2012/13

Torneo Amichevole
Torneo Internacional "Copa Santa Fe": 2006
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Club Atlético Tigre

             
            
Tigre
Nome Completo: Club Atlético Tigre
Nickname: El Matador
Colori sociali: Blu-Rosso
Dati societari
Città: Victoria
Federazione: AFA
Fondazione: 3 Agosto 1902
Stadio: Monumental de Victoria, (26.282 posti)
Inaugurazione: 20 Settembre 1936

Il Club Atlético Tigre, chiamato comunemente solo Tigre o "Matador", è una società calcistica con sede a Victoria (dipartimento San Fernando), in Argentina.

Dal 1931 il Club Atlético Tigre ha disputato 24 campionati nella prima divisione argentina. La sua prima retrocessione in seconda divisione è avvenuta nel 1942.

Il Tigre è arrivato tre volte secondo in campionato. Il suo punto più alto a livello internazionale è stata la finale di Coppa Sudamericana del 2012, finita con la sconfitta a tavolino contro il San Paolo, dopo che nel ritorno al Morumbi i giocatori hanno rifiutato di scendere in campo nel secondo tempo adducendo di aver subito atti di violenza negli spogliatoi.

I colori sociali del C.A. Tigre sono il rosso e il blu e la voce popolare vuole che ciò sia dovuto al fatto che la prima muta di casacche del club fosse stata donata a José Dellagiovanna da un commerciante, Adolfo Leber, originario del Canton Ticino il cui scudo è dei colori succitati.

Il club disputa le sue partite interne presso l'Estadio José Dellagiovanna.

Palmarès
Competizioni nazionali 
Primera B: 1945, 1953, 1979 - Terza B Metropolitana: Clausura 1994, Apertura 2004, Clausura 2005
Altri piazzamenti

Campionato argentino:
Secondo posto: Apertura 2007, Apertura 2008, Clausura 2012
Coppa Sudamericana: Finalista: 2012
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Club Deportivo Godoy Cruz Antonio Tomba

           
Godoy Cruz Antonio Tomba
Nome Completo: Club Deportivo Godoy Cruz Antonio Tomba
Nickname: El Expreso, El Tomba, El Bodeguero
Colori sociali: Bianco e Blu a Strisce
Dati societari
Città: Godoy Cruz
Federazione: AFA
Fondazione: 1 Giugno 1921
Stadio: Malvinas Argentinas, (48.000 posti)
Inaugurazione: 3 Otobre 1959

Il Club Deportivo Godoy Cruz Antonio Tomba è una società calcistica argentina. Il club è stato fondato il 21 giugno del 1921 con il nome di Sportivo Godoy Cruz, solamente nel 1930 ha preso l'attuale nome dopo la fusione con l'altro club della zona che si chiamava Deportivo Bodega Antonio Tomba.

Ha raggiunto per la prima volta la Primera División Argentina nel 2006, venendo però nuovamente retrocesso alla fine della stagione. Nel 2007 ha ricentrato la promozione arrivando 2º nel campionato Primera B Nacional.

I soprannomi "el Tomba" e "el Bodeguero" fanno riferimento all'attività vinicola che sponsorizzava il Deportivo Bodega Antonio Tomba, uno dei club da cui è poi nato il Godoy Cruz nel 1921. L'altro soprannome, "El Expreso", rimanda alla linea ferroviaria che passa nei pressi dello stadio della squadra.

La fondazione del Godoy Cruz risale al 21 giugno 1921 sotto il nome di Club Sportivo Godoy Cruz, per poi cambiare nel nome attuale il 25 aprile 1930 dopo la fusione con il Deportivo Bodega Antonio Tomba. Lo stadio "Feliciano Gambarte" venne costruito nel 1959, il cui soprannome è La Bodega (in spagnolo "la cantina"); la sua capienza è di 14.000 posti.

Per molti anni il Godoy Cruz ha disputato i campionati inferiori, vincendo il campionato della regione di Mendoza sei volte nel periodo compreso fra il 1944 e il 1968. Soltanto alla fine degli anni '80 è riuscito a salire alla ribalta del calcio argentino, vincendo il titolo del 1990: questo successo consentì al Tomba di aggregarsi al Torneo del Interior, di livello nazionale.

Nel 1994 è arrivata la vittoria dell'Interior che ha permesso al Godoy Cruz di salire ancora di uno scalino nel sistema calcistico argentino, approdando alla Primera B Nacional. Ma la promozione in Primera División è arrivata soltanto più di dieci anni dopo, quando nel 2006 il Godoy Cruz è riuscito a battere il Nueva Chicago nella finale promozione (dopo essere arrivato in prima posizione in classifica).

A segnare il primo gol in Primera División per il Godoy Cruz è stato il ventenne Enzo Pérez il 9 settembre 2006 (partita pareggiata 1-1 contro il Belgrano).

La permanenza in Primera División però è durata soltanto una stagione, retrocedendo subito a causa della sconfitta nello spareggio contro l'Huracán. El Tomba è riuscito comunque a ritornare al massimo campionato nazionale argentino nella stagione 2007-08.

Al campionato di Clausura 2010 risale il miglior risultato del Godoy Cruz: sotto la guida del tecnico Omar Asad, el Tomba ha raggiunto la terza posizione finale ed è riuscito a stabilire il record di punti (37) per una squadra indirettamente affiliata all'AFA (con questo si intendono le squadre amministrate dal Consiglio Federale dell'AFA data la loro sede al di fuori di Buenos Aires e della sua area metropolitana, e delle regioni di Rosario e Santa Fe). Questi risultati hanno permesso al Godoy Cruz di esordire nella Coppa Libertadores (edizione 2011): il debutto nella massima competizione sudamericana per club è avvenuto nel febbraio 2011, battendo il Liga de Quito 2-1.

Palmarés
Primera División de AFA: Secondo Classificato 2017/18
Segunda División de AFA: Apertura 2005, 2005/2006
Tercera División de AFA: 1993/94
Torneo de Reserva: 2006/07

Titoli Regionali
Liga Mendocina de Fútbol: 1944, 1947, 1950, 1951, 1954, 1968, 1989, 1990, 2012
Segunda División de LMF: 1922

Altri Titoli Regionali
Torneo Apertura de LMF: 1987, 1989, 1993, 2014
Torneo Clausura de LMF: 1993, 2007, 2012
Copa Vendimia: 1966, 1969, 1970, 1990, 1993, 2002, 2015,​ 2016
Torneo Preparación de LMF: 1945

Titoli Amichevoli
Torneo de San Rafael: 1926
Cuadrangular Concepción - Chile: 1969
Cuadrangular Internacional de Temuco - Chile: 1970
Cuadrangular de Mendoza: 1992
Copa Río IV "Ciudad de encuentros": 2006​
Cuadrangular Ciudad de Tandil: 2009​
Copa YPF - Ciudad de Mendoza: 2012
Copa Schneider - Ciudad de Mendoza: 2018
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